Il presente elaborato nasce, sostanzialmente, per informare sul doping, al fine di formare nei cittadini una cultura che condanni e scoraggi l'utilizzo delle sostanze ¿dopanti¿ nel mondo dello sport e della società civile. Lo scopo della seguente trattazione, in un'ottica più tecnicistica, è lo svolgimento di un'analisi del fenomeno doping, sotto il punto di vista sia storico che penalistico, nella prospettiva europea, nazionale e di diritto comparato. Il punto di partenza è costituito da una disamina storica, al fine di contestualizzare correttamente l'argomento e di evidenziare i principali casi che si sono posti all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, spingendo le istituzioni, sia nazionali che internazionali, a riconoscere dapprima la pratica dopante, per poi creare un sistema complesso di repressione e d'informazione. Si vaglieranno, inoltre, l'etimologia del termine doping, le sue origini e la definizione che viene data a questo dalle fonti che verranno analizzate. Successivamente l'attenzione verrà catalizzatata sulle iniziative nella lotta contro il doping poste in essere dagli organismi che fanno parte dell'Unione Europea. Questo nella consapevolezza che la promulgazione di una norma penale comunitaria, uguale per tutti gli Stati che oggi fanno parte dell'Unione e per quelli che domani ne entreranno a far parte, sarebbe il rimedio ideale, ma difficilmente realizzabile. In seguito sarà analizzata la disciplina penalistica vigente in materia nell'ordinamento italiano, per evidenziare come il legislatore sia intervenuto, con tale pregnante strumento, integrando e completando i deterrenti approntati dalle federazioni sportive, le quali, invece, possono intervenire unicamente attraverso esclusioni o squalifiche dalle competizioni agonistiche. Asse portante della trattazione sarà poi l'analisi delle risposte che gli ordinamenti, aderenti alla Convenzione Europea contro il doping del 16 novembre 1989, hanno dato all'input proveniente da quest'ultima. Con la citata Convenzione gli Stati contraenti si sono impegnati a prendere le necessarie misure, nel rispetto delle rispettive disposizioni di diritto processuale, per ridurre e, in tempi più lunghi, eliminare il ricorso a sostanze dopanti, restando peraltro del tutto libera la scelta se intervenire anche con misure di natura penale. Si riscontrerà un panorama assai variegato, ricco di articolazioni e di contraddizioni, monitorando il quale risulta tutto fuorchè agevole poter parlare, in questo momento, di prospettive di armonizzazione. Ho potuto comunque rilevare tre linee politiche che riflettono le diverse impostazioni adottate nella repressione del fenomeno doping nei singoli Stati: 1) L'intervento principale delle autorità pubbliche; 2) L'intervento misto delle autorità pubbliche e delle organizzazioni sportive; 3) L'intervento principale delle organizzazioni sportive. In seguito si vedrà nel dettaglio. Infine mi soffermerò su un caso giurisprudenziale che ha visto coinvolto l'attuale allenatore del Barcellona calcio, Josep Guardiola. Questa vicenda giudiziaria è, peraltro, assolutamente singolare per il suo particolare iter processuale e per il notevole risvolto mediatico che ha assunto. Da tutta questa dissertazione andranno poi a trarsi delle conclusioni, senza trascurare nuove proposte e soluzioni.
Il contrasto al doping: normative a confronto
MONDINO, ANDREA
2009/2010
Abstract
Il presente elaborato nasce, sostanzialmente, per informare sul doping, al fine di formare nei cittadini una cultura che condanni e scoraggi l'utilizzo delle sostanze ¿dopanti¿ nel mondo dello sport e della società civile. Lo scopo della seguente trattazione, in un'ottica più tecnicistica, è lo svolgimento di un'analisi del fenomeno doping, sotto il punto di vista sia storico che penalistico, nella prospettiva europea, nazionale e di diritto comparato. Il punto di partenza è costituito da una disamina storica, al fine di contestualizzare correttamente l'argomento e di evidenziare i principali casi che si sono posti all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale, spingendo le istituzioni, sia nazionali che internazionali, a riconoscere dapprima la pratica dopante, per poi creare un sistema complesso di repressione e d'informazione. Si vaglieranno, inoltre, l'etimologia del termine doping, le sue origini e la definizione che viene data a questo dalle fonti che verranno analizzate. Successivamente l'attenzione verrà catalizzatata sulle iniziative nella lotta contro il doping poste in essere dagli organismi che fanno parte dell'Unione Europea. Questo nella consapevolezza che la promulgazione di una norma penale comunitaria, uguale per tutti gli Stati che oggi fanno parte dell'Unione e per quelli che domani ne entreranno a far parte, sarebbe il rimedio ideale, ma difficilmente realizzabile. In seguito sarà analizzata la disciplina penalistica vigente in materia nell'ordinamento italiano, per evidenziare come il legislatore sia intervenuto, con tale pregnante strumento, integrando e completando i deterrenti approntati dalle federazioni sportive, le quali, invece, possono intervenire unicamente attraverso esclusioni o squalifiche dalle competizioni agonistiche. Asse portante della trattazione sarà poi l'analisi delle risposte che gli ordinamenti, aderenti alla Convenzione Europea contro il doping del 16 novembre 1989, hanno dato all'input proveniente da quest'ultima. Con la citata Convenzione gli Stati contraenti si sono impegnati a prendere le necessarie misure, nel rispetto delle rispettive disposizioni di diritto processuale, per ridurre e, in tempi più lunghi, eliminare il ricorso a sostanze dopanti, restando peraltro del tutto libera la scelta se intervenire anche con misure di natura penale. Si riscontrerà un panorama assai variegato, ricco di articolazioni e di contraddizioni, monitorando il quale risulta tutto fuorchè agevole poter parlare, in questo momento, di prospettive di armonizzazione. Ho potuto comunque rilevare tre linee politiche che riflettono le diverse impostazioni adottate nella repressione del fenomeno doping nei singoli Stati: 1) L'intervento principale delle autorità pubbliche; 2) L'intervento misto delle autorità pubbliche e delle organizzazioni sportive; 3) L'intervento principale delle organizzazioni sportive. In seguito si vedrà nel dettaglio. Infine mi soffermerò su un caso giurisprudenziale che ha visto coinvolto l'attuale allenatore del Barcellona calcio, Josep Guardiola. Questa vicenda giudiziaria è, peraltro, assolutamente singolare per il suo particolare iter processuale e per il notevole risvolto mediatico che ha assunto. Da tutta questa dissertazione andranno poi a trarsi delle conclusioni, senza trascurare nuove proposte e soluzioni.File | Dimensione | Formato | |
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