Background. Acral lentiginous melanoma (ALM) is a subtype of melanoma that arises in the extremities involving the palmo-plantar glabrous skin and/or nail bed. It makes up approximately 2-3% of all melanomas, with an annual incidence of about 2 cases per million individuals. It is the most common histotype in non-white populations, representing more than 70% of melanomas in Blacks and about 50% in Asian patients. In Caucasian ALM accounts for <10% of cases. Due to its late diagnosis, ALM is one of the melanoma histotypes with the worst prognosis. Five-year overall survival rate is between 59 to 70 percent, and the diagnostic delay, according to literature, is longer than 7 months on average. Early detection of a suspicious lesions, therefore, remains the most effective way to improve the prognosis of a patient affected by melanoma and this has become easier due to the use of dermoscopy in clinical practice. Objectives. In our study, we performed an age-statified dermoscopic evaluation with the intention to identify predictive parameters of melanoma in patients under 50 years of age. This would lead to early recognition of a suspicious lesion in young people, avoiding both unnecessary biopsies on a vulnerable anatomical site and diagnostic delays. Methods. We enrolled fourteen patients who underwent excisional biopsy, with a histopathological diagnosis of ALM, in the time period between January 2015 and December 2020 at St. Lazarus Dermatology Hospital. Palm and subungual lesions were excluded. Patients were categorized according to an age cut-off of 50 years, and the following characteristics were evaluated for both groups: dimensional features (major axis, minor axis, surface area), dermoscopic parameters of malignancy and benignity, colors and Breslow thickness. Statistical analysis was conducted using the Mann-Whitney Test. All analyses were conducted with a 95% confidence interval (CI), and a p-value <0.05 was considered statistically significant. Results. Considering the restricted number of lesions evaluated, despite the use of a non-parametric test such as the Whitney test, statistical significance was not achieved for any of the fields examined. The lack of statistically significant size differences and the high number of melanoma in situ in the under-50s (75% of the total sample), suggest a slow radial growth phase of this tumour that could reassure in undertaking a safe digital dermoscopic monitoring follow-up in atypical lesions, before eventual surgical exeresis. Conclusions. Considering the poor prognosis of acral melanoma and the lack of a more precise characterization of dermoscopic patterns under 50 years of age in literature, we decided to expand the number of patients by translating this pilot study into a European multicenter one.
Background. Il melanoma acrale lentigginoso (ALM) è un sottotipo di melanoma che insorge alle estremità coinvolgendo la cute glabra palmo-plantare e/o il letto ungueale. Costituisce circa il 2-3% della totalità dei melanomi, con un’incidenza annuale di circa 2 casi ogni milione di individui. È l’istotipo più comune nelle popolazioni non bianche, costituendo più del 70% dei melanomi negli afroamericani e circa il 50% nei pazienti asiatici; nei soggetti caucasici rappresenta <10% dei casi. A causa di una diagnosi spesso tardiva, inoltre, risulta essere uno degli istotipi di melanoma con prognosi peggiore. La sopravvivenza globale a cinque anni, infatti, risulta essere compresa tra il 59 e il 70%, e il ritardo diagnostico, secondo quanto riportato dalla letteratura, sembrerebbe essere in media maggiore di 7 mesi. La precoce individuazione di una lesione sospetta, quindi, rimane il modo più efficace per migliorare la prognosi del paziente affetto da ALM e questa possibilità, negli ultimi decenni, è stata incrementata grazie all’utilizzo della dermatoscopia nella pratica clinica. Obiettivi. Nel nostro studio, è stata effettuata una valutazione dermoscopica stratificata in base all’età del paziente con l’intento di individuare dei parametri predittivi di ALM in giovane età e che quindi si presentino precocemente in una lesione acrale maligna. Questo aiuterebbe nel riconoscimento di una lesione sospetta, evitando da una parte biopsie superflue su un sito anatomico delicato e dall’altra ritardi diagnostici. Materiali e metodi. Sono stati arruolati 14 pazienti sottoposti a biopsia escissionale con diagnosi istopatologica di ALM, nell’intervallo di tempo intercorso tra Gennaio 2015 e Dicembre 2020 presso l’Ospedale dermatologico San Lazzaro. Sono state escluse lesioni palmari e subungueali. I pazienti sono poi stati divisi in base ad un cut-off anagrafico di 50 anni e sono state valutate le seguenti caratteristiche per entrambi i gruppi: dati dimensionali (asse maggiore, asse minore, superficie), parametri dermoscopici di malignità e benignità, colori e spessore di Breslow. L’analisi statistica è stata condotta utilizzando il Test di Mann-Whitney. Tutte le analisi sono state condotte con un intervallo di confidenza (IC) al 95% e un valore di p <0.05 è stato considerato statisticamente significativo. Risultati. Visto il numero ristretto di lesioni valutate, nonostante l’utilizzo di un test non parametrico come il Test di Whitney, per nessuno dei campi esaminati è stata raggiunta una significatività statistica. Nonostante ciò, la mancanza di differenze dimensionali statisticamente significative e l’alto numero di melanoma in situ negli under 50 (75% del campione totale), suggeriscono una lenta fase di crescita radiale di questo tumore che potrebbe rassicurare nell’intraprendere un sicuro follow-up in lesioni dermoscopicamente dubbie, prima di un’eventuale exeresi chirurgica. Conclusioni. Alla luce della cattiva prognosi del melanoma acrale e della mancanza in letteratura di una più precisa caratterizzazione dei pattern dermoscopici al di sotto dei 50 anni di età, si è deciso di ampliare il numero di lesioni da valutare traducendo questo studio pilota in uno multicentrico Europeo.
Caratterizzazione clinico-dermoscopica del melanoma acrale a seconda dell'età del paziente
MONTALTO, ELENA
2021/2022
Abstract
Background. Il melanoma acrale lentigginoso (ALM) è un sottotipo di melanoma che insorge alle estremità coinvolgendo la cute glabra palmo-plantare e/o il letto ungueale. Costituisce circa il 2-3% della totalità dei melanomi, con un’incidenza annuale di circa 2 casi ogni milione di individui. È l’istotipo più comune nelle popolazioni non bianche, costituendo più del 70% dei melanomi negli afroamericani e circa il 50% nei pazienti asiatici; nei soggetti caucasici rappresenta <10% dei casi. A causa di una diagnosi spesso tardiva, inoltre, risulta essere uno degli istotipi di melanoma con prognosi peggiore. La sopravvivenza globale a cinque anni, infatti, risulta essere compresa tra il 59 e il 70%, e il ritardo diagnostico, secondo quanto riportato dalla letteratura, sembrerebbe essere in media maggiore di 7 mesi. La precoce individuazione di una lesione sospetta, quindi, rimane il modo più efficace per migliorare la prognosi del paziente affetto da ALM e questa possibilità, negli ultimi decenni, è stata incrementata grazie all’utilizzo della dermatoscopia nella pratica clinica. Obiettivi. Nel nostro studio, è stata effettuata una valutazione dermoscopica stratificata in base all’età del paziente con l’intento di individuare dei parametri predittivi di ALM in giovane età e che quindi si presentino precocemente in una lesione acrale maligna. Questo aiuterebbe nel riconoscimento di una lesione sospetta, evitando da una parte biopsie superflue su un sito anatomico delicato e dall’altra ritardi diagnostici. Materiali e metodi. Sono stati arruolati 14 pazienti sottoposti a biopsia escissionale con diagnosi istopatologica di ALM, nell’intervallo di tempo intercorso tra Gennaio 2015 e Dicembre 2020 presso l’Ospedale dermatologico San Lazzaro. Sono state escluse lesioni palmari e subungueali. I pazienti sono poi stati divisi in base ad un cut-off anagrafico di 50 anni e sono state valutate le seguenti caratteristiche per entrambi i gruppi: dati dimensionali (asse maggiore, asse minore, superficie), parametri dermoscopici di malignità e benignità, colori e spessore di Breslow. L’analisi statistica è stata condotta utilizzando il Test di Mann-Whitney. Tutte le analisi sono state condotte con un intervallo di confidenza (IC) al 95% e un valore di p <0.05 è stato considerato statisticamente significativo. Risultati. Visto il numero ristretto di lesioni valutate, nonostante l’utilizzo di un test non parametrico come il Test di Whitney, per nessuno dei campi esaminati è stata raggiunta una significatività statistica. Nonostante ciò, la mancanza di differenze dimensionali statisticamente significative e l’alto numero di melanoma in situ negli under 50 (75% del campione totale), suggeriscono una lenta fase di crescita radiale di questo tumore che potrebbe rassicurare nell’intraprendere un sicuro follow-up in lesioni dermoscopicamente dubbie, prima di un’eventuale exeresi chirurgica. Conclusioni. Alla luce della cattiva prognosi del melanoma acrale e della mancanza in letteratura di una più precisa caratterizzazione dei pattern dermoscopici al di sotto dei 50 anni di età, si è deciso di ampliare il numero di lesioni da valutare traducendo questo studio pilota in uno multicentrico Europeo.File | Dimensione | Formato | |
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