Background. Thoracic EndoVascular Aortic Repair (TEVAR) has become the first option for the treatment of descending thoracic aortic diseases. To perform a workable, effective and long-lasting implantation, manufacturers give the Instruction For Use (IFU) to inform the user about the essential anatomic requirements, the endograft’s proper use and precautions to be taken. However, the lack of these requirements not always precludes the possibility of a safe implantation, especially in case of patients unfit for open repair. These factors make TEVAR performed outside IFU a noteworthy option. The aim of the study is to evaluate early and long-term results of TEVAR performed outside IFU, compared to those within IFU. Methods. This is a retrospective multicenter study made possible by the Università degli Studi di Torino. The study sample is made of 242 patients, 84 belonging from Complex Operative Unity of Vascular Surgery of A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino and 158 belonging from Complex Operative Unity of Vascular Surgery of Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. Patients have been recruited in the period between 01/01/2010 and 31/12/2020. 83 patients have been excluded from the study, because of exclusion criteria. 159 patients underwent TEVAR surgery: IFU were respected in 87 patients (55%), while TEVAR was performed outside IFU in 72 cases (45%). Clinical, anamnestic, and radiologic variables were analized. Results. In IFU group and outside IFU group have been compared. 30- day mortality was 3% in IFU and 4% outside IFU (p value = 0,9). During the 10 years period of the study, long-range mortality has also been determinated: data showed a mortality of 41% in IFU and 44% outside IFU (p value = 0,7). Endoleaks detection has also been calculated. Overall, Endoleaks have been found more frequently in the outside IFU group (55% outside IFU vs 43% in IFU, p value= 0,1). A significant difference has been noted in the detection of endoleaks IA between the 2 groups (13% IFU vs 25% No IFU; p value =0,06). The difference becomes statistically significant if we consider in the outside IFU group only the patients with inadequate Proximal Landing Zone (PLZ), (13% IFU vs 30% no IF for inadequate PLZ, p value = 0,04). Cerebral ischemia has been detected in 2% of in IFU patients and 8% of outside IFU patients (p value = 0,1), while spinal cord ischemia afflicted 3% of patients in both groups. Conclusions. Research results were similar to the ones found in the scientific literature. TEVAR treatment showed lower 30-days mortality, long-term mortality, perioperative complication, cerebral ischemia and spinal cord ischemia compared to the Open surgery. TEVAR performed outside IFU is associated with a higher risk of type IA Endoleaks, especially in the patients with inadequate Proximal Landing Zone. However, this complication was not associated with an increase 30-day mortality and a long-term mortality. These data show that TEVAR performed outside IFU can be a valid choice of treatment in patients with contraindication for Open surgery and standard TEVAR, if monitored by a strict follow-up.

Background. Il Trattamento endovascolare dell’aorta toracica (TEVAR) è considerato la prima linea di trattamento per le patologie dell’aorta toracica discendente. Al fine di eseguire un intervento di successo e di lunga durata, i produttori degli endografts rilasciano le Instructions For Use (IFU) con lo scopo di informare l’utente circa i requisiti anatomici essenziali, l’uso adeguato e le precauzioni da prendere. Tuttavia, l’assenza di tali requisiti non preclude sempre la possibilità di eseguire un intervento endovascolare sicuro, specialmente nei pazienti unfit per l’intervento Open. Per tali motivi il TEVAR eseguito al di fuori delle IFU (outside IFU) viene considerata un’opzione terapeutica degna di nota. Lo scopo di questo studio è valutare i risultati a corto e lungo termine del TEVAR eseguito outside IFU, confrontandoli con i dati dei pazienti in IFU. Materiali e metodi. Il presente è uno studio retrospettivo multicentrico svolto tramite l’Università degli Studi di Torino. Il campione preso in analisi è composto da 242 pazienti, 84 presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e 158 presso l’Unità l’Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. I pazienti sono stati reclutati nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2020. Sono stati esclusi 83 pazienti (34%) in accordo con i criteri inclusione ed esclusione. Sono stati annoverati 159 pazienti (66%) sottoposti ad intervento di TEVAR: 87 (55%) operati nel rispetto delle IFU mentre in 72 (45%) outside IFU. Sono stati raccolti dati clinici ed anamnestici ed effettuate misure radiologiche su Tc. Risultati. Del confronto tra i due gruppi è risultato che la mortalità a 30 giorni è stata del 3% nel campione di pazienti in IFU e del 4% outside IFU (p value=0,9). Nei 10 anni di studio, la mortalità a lungo termine è risultata essere 41% nei pazienti in IFU e 44% outside IFU (p value=0,7). Si sono studiati anche i tassi di comparsa di endoleaks. Complessivamente tale complicanza si è verificata più frequentemente nel campione di pazienti outside IFU (55% outside IFU vs 43% in IFU, p value=0,1). Si è osservata una differenza di incidenza relativa agli endoleaks di tipo IA tra i due gruppi (13% IFU vs 25% No IFU; p value=0,06) Considerando nel gruppo outside IFU esclusivamente i pazienti definiti no IFU per Landing Zone Prossimale (PLZ) non adeguata, tale differenza si è rivelata essere statisticamente significativa (13% IFU vs 30% no IF per PLZ non adeguata, p value=0,04). L’ischemia cerebrale si è verificata nel 2% dei pazienti in IFU e nel 8% dei pazienti outside IFU (p value=0,1). Il valore di ischemia midollare risulta invece essere il 3% per entrambi. Conclusioni. Lo studio ha confermato i dati presenti in letteratura relativi all’inferiore mortalità a 30 giorni, mortalità a lungo termine, complicanze peri-operatorie, ischemia cerebrale e ischemia midollare del TEVAR rispetto all’intervento chirurgico Open. Si è visto come il TEVAR eseguito outside IFU sia associato ad un rischio maggiore di sviluppo di Endoleaks IA, specialmente nei pazienti con Landing Zone Prossimale non adeguata. Tale complicanza non si accompagna ad un aumento di mortalità a 30 giorni e a lungo termine. Si evidenza pertanto che, nei pazienti con controindicazioni per intervento Open e TEVAR standard, il TEVAR eseguito outside IFU può rappresentare una valida opzione di trattamento se monitorato con uno stretto follow-up clinico e radiologico.

La chirurgia endovascolare delle malattie dell'aorta toracica: risultati a lungo termine

GIOVINE, ANDREA
2021/2022

Abstract

Background. Il Trattamento endovascolare dell’aorta toracica (TEVAR) è considerato la prima linea di trattamento per le patologie dell’aorta toracica discendente. Al fine di eseguire un intervento di successo e di lunga durata, i produttori degli endografts rilasciano le Instructions For Use (IFU) con lo scopo di informare l’utente circa i requisiti anatomici essenziali, l’uso adeguato e le precauzioni da prendere. Tuttavia, l’assenza di tali requisiti non preclude sempre la possibilità di eseguire un intervento endovascolare sicuro, specialmente nei pazienti unfit per l’intervento Open. Per tali motivi il TEVAR eseguito al di fuori delle IFU (outside IFU) viene considerata un’opzione terapeutica degna di nota. Lo scopo di questo studio è valutare i risultati a corto e lungo termine del TEVAR eseguito outside IFU, confrontandoli con i dati dei pazienti in IFU. Materiali e metodi. Il presente è uno studio retrospettivo multicentrico svolto tramite l’Università degli Studi di Torino. Il campione preso in analisi è composto da 242 pazienti, 84 presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino e 158 presso l’Unità l’Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. I pazienti sono stati reclutati nel periodo compreso tra gennaio 2010 e dicembre 2020. Sono stati esclusi 83 pazienti (34%) in accordo con i criteri inclusione ed esclusione. Sono stati annoverati 159 pazienti (66%) sottoposti ad intervento di TEVAR: 87 (55%) operati nel rispetto delle IFU mentre in 72 (45%) outside IFU. Sono stati raccolti dati clinici ed anamnestici ed effettuate misure radiologiche su Tc. Risultati. Del confronto tra i due gruppi è risultato che la mortalità a 30 giorni è stata del 3% nel campione di pazienti in IFU e del 4% outside IFU (p value=0,9). Nei 10 anni di studio, la mortalità a lungo termine è risultata essere 41% nei pazienti in IFU e 44% outside IFU (p value=0,7). Si sono studiati anche i tassi di comparsa di endoleaks. Complessivamente tale complicanza si è verificata più frequentemente nel campione di pazienti outside IFU (55% outside IFU vs 43% in IFU, p value=0,1). Si è osservata una differenza di incidenza relativa agli endoleaks di tipo IA tra i due gruppi (13% IFU vs 25% No IFU; p value=0,06) Considerando nel gruppo outside IFU esclusivamente i pazienti definiti no IFU per Landing Zone Prossimale (PLZ) non adeguata, tale differenza si è rivelata essere statisticamente significativa (13% IFU vs 30% no IF per PLZ non adeguata, p value=0,04). L’ischemia cerebrale si è verificata nel 2% dei pazienti in IFU e nel 8% dei pazienti outside IFU (p value=0,1). Il valore di ischemia midollare risulta invece essere il 3% per entrambi. Conclusioni. Lo studio ha confermato i dati presenti in letteratura relativi all’inferiore mortalità a 30 giorni, mortalità a lungo termine, complicanze peri-operatorie, ischemia cerebrale e ischemia midollare del TEVAR rispetto all’intervento chirurgico Open. Si è visto come il TEVAR eseguito outside IFU sia associato ad un rischio maggiore di sviluppo di Endoleaks IA, specialmente nei pazienti con Landing Zone Prossimale non adeguata. Tale complicanza non si accompagna ad un aumento di mortalità a 30 giorni e a lungo termine. Si evidenza pertanto che, nei pazienti con controindicazioni per intervento Open e TEVAR standard, il TEVAR eseguito outside IFU può rappresentare una valida opzione di trattamento se monitorato con uno stretto follow-up clinico e radiologico.
Endovascular treatment of thoracic aortic diseases: long-term results
Background. Thoracic EndoVascular Aortic Repair (TEVAR) has become the first option for the treatment of descending thoracic aortic diseases. To perform a workable, effective and long-lasting implantation, manufacturers give the Instruction For Use (IFU) to inform the user about the essential anatomic requirements, the endograft’s proper use and precautions to be taken. However, the lack of these requirements not always precludes the possibility of a safe implantation, especially in case of patients unfit for open repair. These factors make TEVAR performed outside IFU a noteworthy option. The aim of the study is to evaluate early and long-term results of TEVAR performed outside IFU, compared to those within IFU. Methods. This is a retrospective multicenter study made possible by the Università degli Studi di Torino. The study sample is made of 242 patients, 84 belonging from Complex Operative Unity of Vascular Surgery of A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino and 158 belonging from Complex Operative Unity of Vascular Surgery of Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. Patients have been recruited in the period between 01/01/2010 and 31/12/2020. 83 patients have been excluded from the study, because of exclusion criteria. 159 patients underwent TEVAR surgery: IFU were respected in 87 patients (55%), while TEVAR was performed outside IFU in 72 cases (45%). Clinical, anamnestic, and radiologic variables were analized. Results. In IFU group and outside IFU group have been compared. 30- day mortality was 3% in IFU and 4% outside IFU (p value = 0,9). During the 10 years period of the study, long-range mortality has also been determinated: data showed a mortality of 41% in IFU and 44% outside IFU (p value = 0,7). Endoleaks detection has also been calculated. Overall, Endoleaks have been found more frequently in the outside IFU group (55% outside IFU vs 43% in IFU, p value= 0,1). A significant difference has been noted in the detection of endoleaks IA between the 2 groups (13% IFU vs 25% No IFU; p value =0,06). The difference becomes statistically significant if we consider in the outside IFU group only the patients with inadequate Proximal Landing Zone (PLZ), (13% IFU vs 30% no IF for inadequate PLZ, p value = 0,04). Cerebral ischemia has been detected in 2% of in IFU patients and 8% of outside IFU patients (p value = 0,1), while spinal cord ischemia afflicted 3% of patients in both groups. Conclusions. Research results were similar to the ones found in the scientific literature. TEVAR treatment showed lower 30-days mortality, long-term mortality, perioperative complication, cerebral ischemia and spinal cord ischemia compared to the Open surgery. TEVAR performed outside IFU is associated with a higher risk of type IA Endoleaks, especially in the patients with inadequate Proximal Landing Zone. However, this complication was not associated with an increase 30-day mortality and a long-term mortality. These data show that TEVAR performed outside IFU can be a valid choice of treatment in patients with contraindication for Open surgery and standard TEVAR, if monitored by a strict follow-up.
RINALDI, MAURO
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