La crescente diffusione del computer e delle reti telematiche ad esso connesse hanno profondamente trasformato il modo di comunicare ed interagire tra le persone. Se, da un lato, le nuove tecnologie sono riuscite ad arricchire notevolmente l¿inventario di modi e strumenti della comunicazione verbale, dall¿altro, inducono a riconsiderare quelle che sono le dicotomie classiche scritto/parlato formale/informale su cui si basa la comunicazione tradizionale. Il presente lavoro è rivolto alla variazione di registro nel lessico ¿ considerato il livello d¿analisi nel quale si manifestano con maggiore evidenza le differenze diafasiche ¿ nella comunicazione mediata dal computer. Si considererà, più in particolare, un fenomeno che conosce grande diffusione nelle varietà parlate e colloquiali dell¿italiano: i verbi sintagmatici. L¿obiettivo è quello di verificare se tale fenomeno presenti il medesimo grado di diffusione anche nella comunicazione mediata dal computer, e se, in questo ambito, come negli ambiti di comunicazione non mediata dal computer, funzioni da indicatore di registro. Investigheremo l¿esistenza di differenze di registro, a livello lessicale, sia all¿interno di un settore specifico della comunicazione mediata dal computer, confrontando sottocorpora di uno stesso ambito della comunicazione elettronica, sia rispetto ad ambiti di comunicazione parlata e scritta non mediata dal computer, comparando il corpus NUNC (Newsgroup UseNet Corpus) con i corpora LIP (Lessico di frequenza dell¿Italiano Parlato) e Athenaeum. I risultati dell¿analisi vanno considerati in relazione ad uno scenario in cui l¿italiano possiede una vasta gamma di varietà di lingua definite dalle fondamentali dimensioni di variazione e in cui si dà un generale aumento di marcatezza dei registri più alti e una riduzione di marcatezza di quelli informali, sempre più presenti nella comunicazione quotidiana (anche con l¿utilizzo di voci gergali e regionali), poiché il registro formale è ormai orientato sulla varietà standard, quello informale sulla varietà neo-standard. La comunicazione mediata rappresenta un terreno fluido nel quale è difficile cogliere e descrivere modalità d¿uso della lingua stabili e tratti di variazione diafasica la cui validità come marche di registro non risulti transitoria.

LA VARIAZIONE DI REGISTRO NELLA COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER: UN'ANALISI LESSICALE

SIRELLI, STEFANIA
2009/2010

Abstract

La crescente diffusione del computer e delle reti telematiche ad esso connesse hanno profondamente trasformato il modo di comunicare ed interagire tra le persone. Se, da un lato, le nuove tecnologie sono riuscite ad arricchire notevolmente l¿inventario di modi e strumenti della comunicazione verbale, dall¿altro, inducono a riconsiderare quelle che sono le dicotomie classiche scritto/parlato formale/informale su cui si basa la comunicazione tradizionale. Il presente lavoro è rivolto alla variazione di registro nel lessico ¿ considerato il livello d¿analisi nel quale si manifestano con maggiore evidenza le differenze diafasiche ¿ nella comunicazione mediata dal computer. Si considererà, più in particolare, un fenomeno che conosce grande diffusione nelle varietà parlate e colloquiali dell¿italiano: i verbi sintagmatici. L¿obiettivo è quello di verificare se tale fenomeno presenti il medesimo grado di diffusione anche nella comunicazione mediata dal computer, e se, in questo ambito, come negli ambiti di comunicazione non mediata dal computer, funzioni da indicatore di registro. Investigheremo l¿esistenza di differenze di registro, a livello lessicale, sia all¿interno di un settore specifico della comunicazione mediata dal computer, confrontando sottocorpora di uno stesso ambito della comunicazione elettronica, sia rispetto ad ambiti di comunicazione parlata e scritta non mediata dal computer, comparando il corpus NUNC (Newsgroup UseNet Corpus) con i corpora LIP (Lessico di frequenza dell¿Italiano Parlato) e Athenaeum. I risultati dell¿analisi vanno considerati in relazione ad uno scenario in cui l¿italiano possiede una vasta gamma di varietà di lingua definite dalle fondamentali dimensioni di variazione e in cui si dà un generale aumento di marcatezza dei registri più alti e una riduzione di marcatezza di quelli informali, sempre più presenti nella comunicazione quotidiana (anche con l¿utilizzo di voci gergali e regionali), poiché il registro formale è ormai orientato sulla varietà standard, quello informale sulla varietà neo-standard. La comunicazione mediata rappresenta un terreno fluido nel quale è difficile cogliere e descrivere modalità d¿uso della lingua stabili e tratti di variazione diafasica la cui validità come marche di registro non risulti transitoria.
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