Il presente lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo fornisce un quadro generale sulla tecnica costruttiva dei ponti romani e si sofferma poi più in particolare sui ponti che sono stati trovati in area piemontese. Il secondo capitolo affronta la questione del ponte romano sulla Dora Riparia di Torino, proponendone l¿identificazione in un ponte attestato nelle fonti medievali, il ponte delle Maddalene, e quindi la sua localizzazione. Il tema è già stato trattato nell¿articolo Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino (I parte) pubblicato nel primo numero del «Bollettino del Centro di Documentazione Storica della V Circoscrizione - Torino» nel 1989. Una sua sintesi è stata pubblicata successivamente nel 1997 all¿interno del primo capitolo del volume Soggetti e problemi di storia della zona Nord-Ovest di Torino fino al 1796. Lucento e Madonna di Campagna, edito dall¿Università degli Studi di Torino e curato dal Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino. Questo lavoro giunge alle medesime conclusioni dei due precedenti, e cioè che il ponte romano si trovasse all¿angolo fra le attuali via Chivasso e via Aosta, e che venne distrutto nel 1318 perché il cambio di corso della Dora fra XI e XII secolo lo rese inutile; tuttavia qui vengono ampliate una serie di argomentazioni a sostegno dell¿ipotesi, in particolare su due aspetti: la dimostrazione che il ponte romano divenne nel Medioevo il ponte delle Maddalene (centrata intorno alla comparazione delle tecniche costruttive romane con quelle medievali) e la descrizione del cambio di corso della Dora (per esempio si presenta una pianta del ponte Mosca da cui si può vedere sulla sinistra l¿inizio dell¿altura di San Secondo). I due capitoli successivi si focalizzano sulle tre strade in uscita dal ponte, quella verso Ticinum, quella verso Eporedia e quella verso Segusium sulla sinistra della Dora. Nel terzo si avanzano ipotesi sul percorso di questi tracciati nell¿area compresa fra la Dora Riparia e la Stura di Lanzo, mentre nell¿ultimo si analizzano i percorsi oltre la Stura a raggio regionale e interregionale, che sono interpretati quali vettori su cui si muovono le risorse produttive necessarie a soddisfare le esigenze annonarie di Augusta Taurinorum

Il ponte romano di pietra sulla Dora Riparia a Torino: ipotesi di identificazione e localizzazione

LEVI, ALBERTO
2009/2010

Abstract

Il presente lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo fornisce un quadro generale sulla tecnica costruttiva dei ponti romani e si sofferma poi più in particolare sui ponti che sono stati trovati in area piemontese. Il secondo capitolo affronta la questione del ponte romano sulla Dora Riparia di Torino, proponendone l¿identificazione in un ponte attestato nelle fonti medievali, il ponte delle Maddalene, e quindi la sua localizzazione. Il tema è già stato trattato nell¿articolo Soggetti e problemi di storia della zona nord-ovest di Torino (I parte) pubblicato nel primo numero del «Bollettino del Centro di Documentazione Storica della V Circoscrizione - Torino» nel 1989. Una sua sintesi è stata pubblicata successivamente nel 1997 all¿interno del primo capitolo del volume Soggetti e problemi di storia della zona Nord-Ovest di Torino fino al 1796. Lucento e Madonna di Campagna, edito dall¿Università degli Studi di Torino e curato dal Laboratorio di ricerca storica sulla periferia urbana della zona Nord-Ovest di Torino. Questo lavoro giunge alle medesime conclusioni dei due precedenti, e cioè che il ponte romano si trovasse all¿angolo fra le attuali via Chivasso e via Aosta, e che venne distrutto nel 1318 perché il cambio di corso della Dora fra XI e XII secolo lo rese inutile; tuttavia qui vengono ampliate una serie di argomentazioni a sostegno dell¿ipotesi, in particolare su due aspetti: la dimostrazione che il ponte romano divenne nel Medioevo il ponte delle Maddalene (centrata intorno alla comparazione delle tecniche costruttive romane con quelle medievali) e la descrizione del cambio di corso della Dora (per esempio si presenta una pianta del ponte Mosca da cui si può vedere sulla sinistra l¿inizio dell¿altura di San Secondo). I due capitoli successivi si focalizzano sulle tre strade in uscita dal ponte, quella verso Ticinum, quella verso Eporedia e quella verso Segusium sulla sinistra della Dora. Nel terzo si avanzano ipotesi sul percorso di questi tracciati nell¿area compresa fra la Dora Riparia e la Stura di Lanzo, mentre nell¿ultimo si analizzano i percorsi oltre la Stura a raggio regionale e interregionale, che sono interpretati quali vettori su cui si muovono le risorse produttive necessarie a soddisfare le esigenze annonarie di Augusta Taurinorum
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