La ricerca da me svolta ha avuto inizio dallo spoglio degli articoli di Ardengo Soffici sulla ¿Gazzetta del Popolo¿, pubblicati tra il 1928 e il 1943. In seguito all¿individuazione di alcuni nuclei tematici, l¿approfondimento è stato condotto su tre in particolare, ognuno dei quali corrispondente ad un capitolo. Ciò che lega i differenti temi è la posizione di Soffici rispetto all¿arte italiana e francese, in cui rientrano le figure di Medardo Rosso e Paul Cézanne, figure fondamentali non solo per l¿arte del periodo preso in esame, ma per tutto il Novecento. Anche la suddivisione di ciascuno dei capitoli in due periodi storici principali costituisce una caratteristica comune, corrispondente all¿osservazione del mutamento del pensiero di Soffici nel corso del tempo. Infine, l¿individuazione della posizione della critica di Soffici in confronto a quella dell¿epoca, con corrispondenze e dissonanze, ritorna per tutti gli argomenti trattati. Il primo capitolo è dedicato alla critica di Soffici riguardo all¿arte italiana e francese, e più specificamente al confronto che prende le mosse dalla tradizione artistica italiana e dall¿impressionismo francese, per essere esteso anche alla cultura e alla società. In questa analisi ho osservato il percorso di Soffici a partire dalle esperienze parigine della giovinezza, attraverso l¿interesse per le avanguardie francese e italiana, per giungere al periodo della collaborazione alla ¿Gazzetta del Popolo¿, con la constatazione da parte di Soffici della necessità di un ¿ritorno all¿ordine¿ per fronteggiare la decadenza europea in ambito artistico. Il secondo capitolo riporta la critica su Medardo Rosso, condotta inizialmente da Soffici su ¿La Voce¿, proseguita con la pubblicazione di testi interamente dedicati allo scultore e con diversi articoli sulla ¿Gazzetta del Popolo¿. Rientra in questo capitolo il discorso sull¿impressionismo e sull¿importanza della tradizione artistica italiana, ereditata temporaneamente dalla Francia, ma ora ricondotta in patria proprio per merito di Rosso. È analizzato anche, nell¿analisi del ruolo e della rilevanza dello scultore nell¿Italia contemporanea, il rapporto tra Soffici e il fascismo. Il terzo capitolo è dedicato all¿analisi condotta da Soffici sull¿opera di Cézanne, ancora una volta a partire dall¿inizio del Novecento per giungere all¿opinione presente negli articoli sulla ¿Gazzetta del Popolo¿. In quest¿ambito si colloca anche l¿avvicinamento di Soffici alle esperienze futuriste, dovuto al comune desiderio del ritrovamento e del rinnovamento dell¿italianità artistica, e il confronto con il cubismo, erede delle ricerche di Cézanne. In questo capitolo si ritrova ancora il confronto tra Francia e Italia, con l¿attribuzione al pittore francese di una modalità espressiva sì figlia dell¿impressionismo francese, ma a questo superiore per il profondo legame con la tradizione classica italiana.
Arte italiana e arte francese negli articoli di Ardengo Soffici sulla "Gazzetta del Popolo"
DE GIORGI, GIULIA
2009/2010
Abstract
La ricerca da me svolta ha avuto inizio dallo spoglio degli articoli di Ardengo Soffici sulla ¿Gazzetta del Popolo¿, pubblicati tra il 1928 e il 1943. In seguito all¿individuazione di alcuni nuclei tematici, l¿approfondimento è stato condotto su tre in particolare, ognuno dei quali corrispondente ad un capitolo. Ciò che lega i differenti temi è la posizione di Soffici rispetto all¿arte italiana e francese, in cui rientrano le figure di Medardo Rosso e Paul Cézanne, figure fondamentali non solo per l¿arte del periodo preso in esame, ma per tutto il Novecento. Anche la suddivisione di ciascuno dei capitoli in due periodi storici principali costituisce una caratteristica comune, corrispondente all¿osservazione del mutamento del pensiero di Soffici nel corso del tempo. Infine, l¿individuazione della posizione della critica di Soffici in confronto a quella dell¿epoca, con corrispondenze e dissonanze, ritorna per tutti gli argomenti trattati. Il primo capitolo è dedicato alla critica di Soffici riguardo all¿arte italiana e francese, e più specificamente al confronto che prende le mosse dalla tradizione artistica italiana e dall¿impressionismo francese, per essere esteso anche alla cultura e alla società. In questa analisi ho osservato il percorso di Soffici a partire dalle esperienze parigine della giovinezza, attraverso l¿interesse per le avanguardie francese e italiana, per giungere al periodo della collaborazione alla ¿Gazzetta del Popolo¿, con la constatazione da parte di Soffici della necessità di un ¿ritorno all¿ordine¿ per fronteggiare la decadenza europea in ambito artistico. Il secondo capitolo riporta la critica su Medardo Rosso, condotta inizialmente da Soffici su ¿La Voce¿, proseguita con la pubblicazione di testi interamente dedicati allo scultore e con diversi articoli sulla ¿Gazzetta del Popolo¿. Rientra in questo capitolo il discorso sull¿impressionismo e sull¿importanza della tradizione artistica italiana, ereditata temporaneamente dalla Francia, ma ora ricondotta in patria proprio per merito di Rosso. È analizzato anche, nell¿analisi del ruolo e della rilevanza dello scultore nell¿Italia contemporanea, il rapporto tra Soffici e il fascismo. Il terzo capitolo è dedicato all¿analisi condotta da Soffici sull¿opera di Cézanne, ancora una volta a partire dall¿inizio del Novecento per giungere all¿opinione presente negli articoli sulla ¿Gazzetta del Popolo¿. In quest¿ambito si colloca anche l¿avvicinamento di Soffici alle esperienze futuriste, dovuto al comune desiderio del ritrovamento e del rinnovamento dell¿italianità artistica, e il confronto con il cubismo, erede delle ricerche di Cézanne. In questo capitolo si ritrova ancora il confronto tra Francia e Italia, con l¿attribuzione al pittore francese di una modalità espressiva sì figlia dell¿impressionismo francese, ma a questo superiore per il profondo legame con la tradizione classica italiana.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/17143