INTRODUCTION: Zone 2 represents the most critical zone for digital flexor tendon repair. The surgical goal is to achieve complete joint ROM, reduce the number of tendon ruptures and residual flexion and extension deficits. The main concerns are related to surgical technique, its quality and post-operative management. The major complications are represented by suture rupture during mobilization, tendon trapping in pulleys, post-operative edema and adhesions that prevent tendon sliding in the fibro-osseous digital sheath. These, together with pain, limit active finger mobilization. AIM: This prospective interventional study focuses on identifying the role played by intraoperative technique, post-operative treatment and new physiotherapy treatment on zone 2 flexor tendon repair surgical outcomes. METHODS: From January 2019 to January 2022, 38 patients complying with inclusion criteria were recruited and treated at the CTO hospital. Patients accessed directly to CTO emergency room or were sent from another hospital as a delayed emergency. Zone 2 flexor tendon repair was performed with Adelaide or 4-strand cross locked technique, together with neurorrhaphy if a single digital nerve was injured; only patients with one finger at a time were included, regardless of which finger was affected. All the surgical and rehabilitation steps have been carefully respected. Initial follow up was 3 months. We used the Strickland criteria for outcome evaluation during follow up. Due to the SARS-CoV-2 pandemic, some patients were evaluated by telemedicine. RESULTS: 11 inches (FLP), 12 indexes, 5 middle fingers, 1 ring finger and 9 little fingers (FPD and / or FSD) were surgically operated from January 2019 to January 2022 for a total of 38 patients. Six patients were lost to follow-up. Surgical outcomes were classified as 20 excellent, 3 good, 2 fair and 4 poor according to the established criteria. There were 3 cases of secondary rupture in patients that had not been following the post-operative rehabilitation programme. There was 1 case of surgical wound infection. No secondary tenolysis were performed. CONCLUSIONS: The ideal protocol for zone 2 flexor tendon repair has been studied for decades. The best protocol should include the best flexor tendon repair technique associated with the best timing and physiotherapy protocol. Our study proves that a strong suture associated with the FAP rehabilitation protocol leads to positive outcomes as found in current literature as well. SARS-CoV-2 pandemic impacted negatively on our study by denying access to our hand dedicated physiotherapy centre, sometimes worsening the outcome. This emphasizes the importance of respecting all surgical steps and performing correct rehabilitation. Following this promising preliminary data, a multicentre study involving all major hand surgery centres of SICM (Hand Surgery Italian Society) is currently under Ethical Committee approval.
INTRODUZIONE: la zona 2 rappresenta la zona più critica per la tenorrafia dei flessori delle dita. Obiettivo della tenorrafia è ottenere un ROM articolare completo, ridurre il numero di rotture tendinee e il deficit di flessione e di estensione residuo. Le principali problematiche dipendono dalla tecnica chirurgica, dalla sua qualità e dalla gestione post-operatoria. Le maggiori complicanze sono rappresentate dalla rottura della sutura durante la mobilizzazione, dall’intrappolamento del tendine nelle pulegge, dall’edema post-operatorio e dalle aderenze che ostacolano lo scorrimento tendineo nel canale digitale, e che, insieme al dolore, limitano la mobilizzazione attiva delle dita. OBIETTIVI: questo studio prospettico interventistico mira a valutare come si modifica l’outcome della tenorrafia dei flessori in zona 2 seguendo tutti i nuovi dettagli di tecnica intraoperatoria, il trattamento post-operatorio e le nuove modalità e tempistiche del trattamento fisioterapico. MATERIALI E METODI: tra gennaio 2019 e gennaio 2022 sono stati operati presso l’ospedale CTO 38 pazienti che rispettassero i criteri di inclusione, giunti direttamente in pronto soccorso o in ambulatorio chirurgia della mano da un altro pronto soccorso come urgenza differita. Le tenorrafie in zona 2 sono state eseguite con tecnica Adelaide o 4-strand cross locked, associate a neurorrafia in caso di lesione di un solo nervo digitale; sono stati inclusi tutti i pazienti con un solo dito lesionato, indipendentemente da quale dito della mano fosse interessato. Tutti gli step chirurgici e quelli riabilitativi sono stati accuratamente rispettati. Il follow up iniziale è stato ai 3 mesi. Abbiamo utilizzato i criteri di Strickland per la valutazione dell’outcome. A causa della pandemia da SARS-CoV-2 non è stato possibile uniformare il metodo di raccolta dei dati, per cui per alcuni pazienti si è ricorso all’ausilio della telemedicina (valutazione clinica attraverso file multimediali). RISULTATI: da gennaio 2019 a gennaio 2022 sono stati operati 11 pollici (FLP), 12 indici, 5 medi, 1 anulare e 9 mignoli (FPD e/o FSD) per un totale di 38 pazienti. Sono stati persi al follow up 6 pazienti (quindi non valutabili). Abbiamo avuto 20 excellent, 3 good, 2 fair e 4 poor secondo i criteri stabiliti. Abbiamo avuto 3 casi di rottura secondaria, rivalutando i quali abbiamo constatato che i pazienti non si erano attenuti al programma riabilitativo post-operatorio; abbiamo avuto 1 caso di infezione della ferita chirurgica. Non è mai stato necessario effettuare interventi di tenolisi secondaria. CONCLUSIONI: diversi studi negli ultimi decenni hanno tentato di individuare la tipologia di tenorrafia che, associata ad una tempistica ed una modalità adeguata di fisioterapia, permettesse di ottenere un buon outcome delle lesioni dei tendini flessori in zona 2. Sembra che una sutura forte associata al protocollo riabilitativo FAP dia risultati davvero soddisfacenti anche nella nostra serie di casi. I risultati dello studio sono infatti in linea con quelli presenti nella letteratura più recente, sebbene il periodo pandemico abbia inciso negativamente peggiorando talvolta l’outcome, in particolar modo ostacolando la presa in carico dei pazienti nel nostro centro di fisioterapia mano dedicato. Ciò sottolinea l’importanza di rispettare tutti gli step chirurgici e di effettuare la corretta riabilitazione. Sulla base dei dati preliminari ottenuti è nata l’idea di uno studio multicentrico (attualmente in attesa di approvazione del CE) che coinvolgerà tutte le strutture complesse di chirurgia della mano della SICM (società italiana di chirurgia della mano).
Tenorrafia dei tendini flessori in zona 2 con tecnica Adelaide: uno studio prospettico interventistico
ARDINO, FEDERICA
2021/2022
Abstract
INTRODUZIONE: la zona 2 rappresenta la zona più critica per la tenorrafia dei flessori delle dita. Obiettivo della tenorrafia è ottenere un ROM articolare completo, ridurre il numero di rotture tendinee e il deficit di flessione e di estensione residuo. Le principali problematiche dipendono dalla tecnica chirurgica, dalla sua qualità e dalla gestione post-operatoria. Le maggiori complicanze sono rappresentate dalla rottura della sutura durante la mobilizzazione, dall’intrappolamento del tendine nelle pulegge, dall’edema post-operatorio e dalle aderenze che ostacolano lo scorrimento tendineo nel canale digitale, e che, insieme al dolore, limitano la mobilizzazione attiva delle dita. OBIETTIVI: questo studio prospettico interventistico mira a valutare come si modifica l’outcome della tenorrafia dei flessori in zona 2 seguendo tutti i nuovi dettagli di tecnica intraoperatoria, il trattamento post-operatorio e le nuove modalità e tempistiche del trattamento fisioterapico. MATERIALI E METODI: tra gennaio 2019 e gennaio 2022 sono stati operati presso l’ospedale CTO 38 pazienti che rispettassero i criteri di inclusione, giunti direttamente in pronto soccorso o in ambulatorio chirurgia della mano da un altro pronto soccorso come urgenza differita. Le tenorrafie in zona 2 sono state eseguite con tecnica Adelaide o 4-strand cross locked, associate a neurorrafia in caso di lesione di un solo nervo digitale; sono stati inclusi tutti i pazienti con un solo dito lesionato, indipendentemente da quale dito della mano fosse interessato. Tutti gli step chirurgici e quelli riabilitativi sono stati accuratamente rispettati. Il follow up iniziale è stato ai 3 mesi. Abbiamo utilizzato i criteri di Strickland per la valutazione dell’outcome. A causa della pandemia da SARS-CoV-2 non è stato possibile uniformare il metodo di raccolta dei dati, per cui per alcuni pazienti si è ricorso all’ausilio della telemedicina (valutazione clinica attraverso file multimediali). RISULTATI: da gennaio 2019 a gennaio 2022 sono stati operati 11 pollici (FLP), 12 indici, 5 medi, 1 anulare e 9 mignoli (FPD e/o FSD) per un totale di 38 pazienti. Sono stati persi al follow up 6 pazienti (quindi non valutabili). Abbiamo avuto 20 excellent, 3 good, 2 fair e 4 poor secondo i criteri stabiliti. Abbiamo avuto 3 casi di rottura secondaria, rivalutando i quali abbiamo constatato che i pazienti non si erano attenuti al programma riabilitativo post-operatorio; abbiamo avuto 1 caso di infezione della ferita chirurgica. Non è mai stato necessario effettuare interventi di tenolisi secondaria. CONCLUSIONI: diversi studi negli ultimi decenni hanno tentato di individuare la tipologia di tenorrafia che, associata ad una tempistica ed una modalità adeguata di fisioterapia, permettesse di ottenere un buon outcome delle lesioni dei tendini flessori in zona 2. Sembra che una sutura forte associata al protocollo riabilitativo FAP dia risultati davvero soddisfacenti anche nella nostra serie di casi. I risultati dello studio sono infatti in linea con quelli presenti nella letteratura più recente, sebbene il periodo pandemico abbia inciso negativamente peggiorando talvolta l’outcome, in particolar modo ostacolando la presa in carico dei pazienti nel nostro centro di fisioterapia mano dedicato. Ciò sottolinea l’importanza di rispettare tutti gli step chirurgici e di effettuare la corretta riabilitazione. Sulla base dei dati preliminari ottenuti è nata l’idea di uno studio multicentrico (attualmente in attesa di approvazione del CE) che coinvolgerà tutte le strutture complesse di chirurgia della mano della SICM (società italiana di chirurgia della mano).File | Dimensione | Formato | |
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