Il presente lavoro nasce da uno spontaneo interesse per il mondo dei senza fissa dimora (sfd) e ha l'obiettivo di analizzare come la loro realtà è osservata e affrontata dall'informazione. Il giornalismo analizzato è il giornalismo sociale, di denuncia, la notizia che nasce ¿dal basso¿. La ricerca mette in luce le difficoltà insite nel vissuto di chi si trova a combattere quotidianamente per la sopravvivenza e si compone di una parte più specificatamente sociologica necessaria ad evidenziare e ad avvicinarsi alla tematica considerata attraverso una panoramica sulle caratteristiche generali dei sfd e i motivi che portano ad una tale condizione di disagio sociale. Con la nozione di ¿carriera¿ si definiscono le varie fasi della loro vita mettendo in risalto come la durata di permanenza in strada sia un elemento di differenziazione importante. L'attenzione si focalizza su alcuni dati statistici in Italia e sulla situazione presente a Napoli attraverso l'attività del progetto della ¿Fondazione Massimo Leone¿. Viene affrontato il discorso sulla scrittura giornalistica sociologica e su come essa riesca a sensibilizzare l'opinione pubblica e partendo dalla definizione di giornalismo sociale si delineano gli aspetti che lo caratterizzano. Uno spazio particolare viene dedicato alla figura di Ryszard Kapuscinski, capostipite del giornalismo sociale, secondo cui il vero giornalismo è quello intenzionale. Attraverso l'analisi del linguaggio giornalistico da lui usato, il reportage letterario, vengono messi in risalto i caratteri della personalità dello storico, il suo vedere la professione come una missione. Lo studio descrive la visibilità sempre crescente che il settore sociale ha assunto nel tempo. La varietà dei temi da trattare porta ad una crescita ed a una ridefinizione del campo giornalistico. Partendo dalla definizione di ¿notizia¿ e dalla tipologia delle fonti che sono alla base di essa vengono analizzate le varie metodologie di lavoro usate dall'informazione nel trattare il disagio dei sfd con l'obiettivo di individuare una ricollocazione giusta di queste problematiche ed allontanarsi dalla tecnica dell'infotainment, l'informazione-spettacolo, che oggi le caratterizza. Viene esaminata l'informazione diffusa attraverso gli street-papers, i giornali di strada, primo fra tutti ¿Piazza Grande¿. Innovativo progetto di denuncia è quello di Salvatore Sparavigna, giornalista e fotografo, ideatore della web-tv ¿lamiastrada.it¿, un altro importante contributo per far conoscere realtà troppo spesso ¿invisibili¿, ma che ci circondano quotidianamente. Si delineano i caratteri del giornalismo on-line, importante traguardo per giungere ad una informazione sempre più accessibile e partecipata esaminando gli esempi dell'agenzia di stampa ¿Redattore Sociale¿ e del progetto ¿Bandiera Gialla¿. Il lavoro si conclude affrontando il tema dell'intervista in generale, genere giornalistico tecnico che porta il cronista alla fonte più diretta. Dopo una descrizione delle regole che sono alla sua base il discorso si concentra in particolare sull'intervista sociale, di cui l'approccio biografico narrativo rappresenta una tecnica di rapportarsi ad una realtà così complessa come quella dei senza dimora.
IL LINGUAGGIO GIORNALISTICO SOCIOLOGICO: INFORMAZIONE E DISAGIO SOCIALE DEI "SENZA FISSA DIMORA"
MARRA, DANIELA
2010/2011
Abstract
Il presente lavoro nasce da uno spontaneo interesse per il mondo dei senza fissa dimora (sfd) e ha l'obiettivo di analizzare come la loro realtà è osservata e affrontata dall'informazione. Il giornalismo analizzato è il giornalismo sociale, di denuncia, la notizia che nasce ¿dal basso¿. La ricerca mette in luce le difficoltà insite nel vissuto di chi si trova a combattere quotidianamente per la sopravvivenza e si compone di una parte più specificatamente sociologica necessaria ad evidenziare e ad avvicinarsi alla tematica considerata attraverso una panoramica sulle caratteristiche generali dei sfd e i motivi che portano ad una tale condizione di disagio sociale. Con la nozione di ¿carriera¿ si definiscono le varie fasi della loro vita mettendo in risalto come la durata di permanenza in strada sia un elemento di differenziazione importante. L'attenzione si focalizza su alcuni dati statistici in Italia e sulla situazione presente a Napoli attraverso l'attività del progetto della ¿Fondazione Massimo Leone¿. Viene affrontato il discorso sulla scrittura giornalistica sociologica e su come essa riesca a sensibilizzare l'opinione pubblica e partendo dalla definizione di giornalismo sociale si delineano gli aspetti che lo caratterizzano. Uno spazio particolare viene dedicato alla figura di Ryszard Kapuscinski, capostipite del giornalismo sociale, secondo cui il vero giornalismo è quello intenzionale. Attraverso l'analisi del linguaggio giornalistico da lui usato, il reportage letterario, vengono messi in risalto i caratteri della personalità dello storico, il suo vedere la professione come una missione. Lo studio descrive la visibilità sempre crescente che il settore sociale ha assunto nel tempo. La varietà dei temi da trattare porta ad una crescita ed a una ridefinizione del campo giornalistico. Partendo dalla definizione di ¿notizia¿ e dalla tipologia delle fonti che sono alla base di essa vengono analizzate le varie metodologie di lavoro usate dall'informazione nel trattare il disagio dei sfd con l'obiettivo di individuare una ricollocazione giusta di queste problematiche ed allontanarsi dalla tecnica dell'infotainment, l'informazione-spettacolo, che oggi le caratterizza. Viene esaminata l'informazione diffusa attraverso gli street-papers, i giornali di strada, primo fra tutti ¿Piazza Grande¿. Innovativo progetto di denuncia è quello di Salvatore Sparavigna, giornalista e fotografo, ideatore della web-tv ¿lamiastrada.it¿, un altro importante contributo per far conoscere realtà troppo spesso ¿invisibili¿, ma che ci circondano quotidianamente. Si delineano i caratteri del giornalismo on-line, importante traguardo per giungere ad una informazione sempre più accessibile e partecipata esaminando gli esempi dell'agenzia di stampa ¿Redattore Sociale¿ e del progetto ¿Bandiera Gialla¿. Il lavoro si conclude affrontando il tema dell'intervista in generale, genere giornalistico tecnico che porta il cronista alla fonte più diretta. Dopo una descrizione delle regole che sono alla sua base il discorso si concentra in particolare sull'intervista sociale, di cui l'approccio biografico narrativo rappresenta una tecnica di rapportarsi ad una realtà così complessa come quella dei senza dimora.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/16959