Quando nel febbraio del 1997 i ricercatori scozzesi dell'Istituto Roslin annunciarono la nascita di Dolly, da più parti si levarono voci contro il possibile uso della clonazione sugli esseri umani. Nel volgere di pochi mesi molto Comitati Nazionali di Bioetica dichiararono inaccettabile, non solo da un punto di vista etico ma anche giuridico il servirsi di questa tecnica per far nascere esseri umani, tanto che molti Parlamenti nazionali, lì dove non c'era un esplicito divieto, approvarono regolamentazioni ad hoc per vietare la creazione di embrioni umani per clonazione. Questo è quanto è avvenuto nel nostro Paese dove la clonazione umana è vietata esplicitamente da un decreto ministeriale. L'obiettivo di questo lavoro non è quello di difendere una legittimità o illegittimità intrinseca della clonazione, quanto piuttosto di far emergere che l'eticità dei diversi interventi di clonazione debba venire stabilito caso per caso, tenendo conto non solo delle conseguenze per le persone ma anche delle motivazioni degli agenti. Ho ritenuto dunque opportuno occuparmi, in un primo momento, delle questioni attinenti lo ¿statuto dell'embrione¿ e la sua rilevanza morale. Mi sono poi soffermata sui problemi etici posti dall'ingegneria genetica esaminando le obiezioni più comuni contro la clonazione riproduttiva. In ultimo la questione è stata studiata sul piano giuridico nel tentativo di delineare i limiti apposti alla libertà di ricerca scientifica, di fornire una prospettiva penalistica e, infine, è stata analizzata la questione riguardante la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche nonché, il recepimento delle direttive comunitarie in materia di clonazione nel nostro ordinamento.

Clonazione e questioni giuridico filosofiche

PALISI, FRANCESCA
2010/2011

Abstract

Quando nel febbraio del 1997 i ricercatori scozzesi dell'Istituto Roslin annunciarono la nascita di Dolly, da più parti si levarono voci contro il possibile uso della clonazione sugli esseri umani. Nel volgere di pochi mesi molto Comitati Nazionali di Bioetica dichiararono inaccettabile, non solo da un punto di vista etico ma anche giuridico il servirsi di questa tecnica per far nascere esseri umani, tanto che molti Parlamenti nazionali, lì dove non c'era un esplicito divieto, approvarono regolamentazioni ad hoc per vietare la creazione di embrioni umani per clonazione. Questo è quanto è avvenuto nel nostro Paese dove la clonazione umana è vietata esplicitamente da un decreto ministeriale. L'obiettivo di questo lavoro non è quello di difendere una legittimità o illegittimità intrinseca della clonazione, quanto piuttosto di far emergere che l'eticità dei diversi interventi di clonazione debba venire stabilito caso per caso, tenendo conto non solo delle conseguenze per le persone ma anche delle motivazioni degli agenti. Ho ritenuto dunque opportuno occuparmi, in un primo momento, delle questioni attinenti lo ¿statuto dell'embrione¿ e la sua rilevanza morale. Mi sono poi soffermata sui problemi etici posti dall'ingegneria genetica esaminando le obiezioni più comuni contro la clonazione riproduttiva. In ultimo la questione è stata studiata sul piano giuridico nel tentativo di delineare i limiti apposti alla libertà di ricerca scientifica, di fornire una prospettiva penalistica e, infine, è stata analizzata la questione riguardante la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche nonché, il recepimento delle direttive comunitarie in materia di clonazione nel nostro ordinamento.
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