Questa ricerca affronta il tema del ruolo internazionale dell'UE nel settore della GCC nell'ambito della Politica europea di Sicurezza e Difesa (PESD). Lo scopo di questo lavoro è quello di descrivere, dopo aver effettuato un inquadramento storico, la situazione attuale della GCC in Europa, per poter giungere ad individuare eventuali mancanze e limiti, portando poi alcuni spunti di riflessione per il futuro. Nel primo capitolo, quindi, si potrà trovare un'analisi di tipo storico utile a descrivere l'evoluzione del protagonismo europeo a livello internazionale, anche per capire come i Paesi europei siano riusciti a superare le drammatiche divisioni dei secoli precedenti. Verrà trattato l'evolversi dell'Unione europea come attore civile sullo scenario internazionale, tenendo presente le cause e le motivazioni che hanno contribuito a determinarne il percorso, fornendo una descrizione dei primi tentativi europei di influenzare il contesto esterno come gli accordi commerciali conclusi dalla Comunità europea alla fine degli anni '70. Gli europei dovevano fare i conti con uno scenario internazionale dominato dalle due potenze atomiche, ma con la fine della Guerra fredda le relazioni internazionali sarebbero cambiate radicalmente. Dopo un'attenta riflessione sugli sconvolgimenti seguiti al crollo dell'Unione Sovietica (URSS), si passerà a evidenziare l'emergere di un nuovo approccio alla gestione delle crisi: in un mondo che cambiava anche i problemi legati alla sicurezza e alla stabilità internazionali non erano più gli stessi, nuove risposte erano quindi necessarie. Si potrà trovare quindi nel secondo capitolo un'analisi dell'evoluzione avuta dalla GCC, dalla nascita del concetto alle prime esperienze ancora embrionali sul campo, passando ai primi passi nello sviluppo di capacità europee in questo settore. Verranno trattati i vari passaggi istituzionali, con gli accordi che portarono alle firme dei Trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza, fino a giungere ai primi risultati concreti nel campo della GCC, come lo sviluppo delle prime capacità, i Consigli storici per questo settore come quelli di Helsinki, Colonia, Feira e Laeken, senza dimenticare di dare la giusta rilevanza anche ai passaggi seguenti, la Strategia di Sicurezza europea del 2003 e i Civilian Headline Goal (2008 e 2010). Nel terzo capitolo, invece, verrà descritta la situazione attuale della GCC europea. Per quanto riguarda le capacità, le strutture e gli strumenti della GCC al giorno d'oggi è stata dedicata particolare attenzione agli attori in campo all'interno del settore PESD/PSDC e agli ambiti d'azione più rilevanti, andando anche a fornire un'analisi di due missioni civili dell'Unione europea che rivestono un ruolo di particolare interesse per comprendere quale sia lo stato attuale della GCC dell'UE, valutando la sua concreta influenza sullo scenario internazionale, senza ovviamente dimenticarne le difficoltà e i limiti. Si è poi deciso di concludere questo lavoro prospettando, nel quarto capitolo, alcune possibili evoluzioni future della GCC a livello europeo, che potrebbero fornire ulteriori spazi di influenza del contesto internazionale per l'Unione, nell'ottica di un impegno europeo per la stabilità internazionale di tipo sempre più comprensivo e multidimensionale.

Il contributo europeo alla sicurezza e stabilità internazionali - L'unione europea e la gestione civile delle crisi

CASTAGNETO, MARCO
2010/2011

Abstract

Questa ricerca affronta il tema del ruolo internazionale dell'UE nel settore della GCC nell'ambito della Politica europea di Sicurezza e Difesa (PESD). Lo scopo di questo lavoro è quello di descrivere, dopo aver effettuato un inquadramento storico, la situazione attuale della GCC in Europa, per poter giungere ad individuare eventuali mancanze e limiti, portando poi alcuni spunti di riflessione per il futuro. Nel primo capitolo, quindi, si potrà trovare un'analisi di tipo storico utile a descrivere l'evoluzione del protagonismo europeo a livello internazionale, anche per capire come i Paesi europei siano riusciti a superare le drammatiche divisioni dei secoli precedenti. Verrà trattato l'evolversi dell'Unione europea come attore civile sullo scenario internazionale, tenendo presente le cause e le motivazioni che hanno contribuito a determinarne il percorso, fornendo una descrizione dei primi tentativi europei di influenzare il contesto esterno come gli accordi commerciali conclusi dalla Comunità europea alla fine degli anni '70. Gli europei dovevano fare i conti con uno scenario internazionale dominato dalle due potenze atomiche, ma con la fine della Guerra fredda le relazioni internazionali sarebbero cambiate radicalmente. Dopo un'attenta riflessione sugli sconvolgimenti seguiti al crollo dell'Unione Sovietica (URSS), si passerà a evidenziare l'emergere di un nuovo approccio alla gestione delle crisi: in un mondo che cambiava anche i problemi legati alla sicurezza e alla stabilità internazionali non erano più gli stessi, nuove risposte erano quindi necessarie. Si potrà trovare quindi nel secondo capitolo un'analisi dell'evoluzione avuta dalla GCC, dalla nascita del concetto alle prime esperienze ancora embrionali sul campo, passando ai primi passi nello sviluppo di capacità europee in questo settore. Verranno trattati i vari passaggi istituzionali, con gli accordi che portarono alle firme dei Trattati di Maastricht, Amsterdam e Nizza, fino a giungere ai primi risultati concreti nel campo della GCC, come lo sviluppo delle prime capacità, i Consigli storici per questo settore come quelli di Helsinki, Colonia, Feira e Laeken, senza dimenticare di dare la giusta rilevanza anche ai passaggi seguenti, la Strategia di Sicurezza europea del 2003 e i Civilian Headline Goal (2008 e 2010). Nel terzo capitolo, invece, verrà descritta la situazione attuale della GCC europea. Per quanto riguarda le capacità, le strutture e gli strumenti della GCC al giorno d'oggi è stata dedicata particolare attenzione agli attori in campo all'interno del settore PESD/PSDC e agli ambiti d'azione più rilevanti, andando anche a fornire un'analisi di due missioni civili dell'Unione europea che rivestono un ruolo di particolare interesse per comprendere quale sia lo stato attuale della GCC dell'UE, valutando la sua concreta influenza sullo scenario internazionale, senza ovviamente dimenticarne le difficoltà e i limiti. Si è poi deciso di concludere questo lavoro prospettando, nel quarto capitolo, alcune possibili evoluzioni future della GCC a livello europeo, che potrebbero fornire ulteriori spazi di influenza del contesto internazionale per l'Unione, nell'ottica di un impegno europeo per la stabilità internazionale di tipo sempre più comprensivo e multidimensionale.
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