Questo lavoro di tesi affronta la relazione tra l'universalismo dei bisogni e le politiche giovanili, sostenendo che bisognerebbe muoversi anche in ambito assistenziale verso la concezione dell'universalismo inteso come ¿tutti ne hanno bisogno¿ e pensare maggiormente a interventi di politica giovanile legati alla prevenzione e alla promozione, rivolgendosi non solo ai giovani in disagio, ma anche a coloro in condizioni di ¿normalità¿. Svolgendo un lavoro di ricerca sul contesto del C.I.S.S.P., ente strumentale dei Comuni di Settimo T.se, Leinì, Volpiano e San Benigno, attraverso l'analisi swot e il sociogramma, è emerso che attualmente gli attori, formali e non, del territorio riescono a dare solo una risposta parziale e spesso frammentata ai bisogni ¿di base¿ che, secondo la visione degli operatori, sono comuni a tutti gli adolescenti. L'invito all'ente pubblico, nel tentare di superare un'ottica principalmente riparativo-curativa e assistenzialistica, è quello di promuovere politiche universali, rivolte a tutti i giovani, più simili a quelle sanitarie e previdenziali, abbandonando l'attuale divisione tra agio e disagio.

Le politiche giovanili e l'universalismo dei bisogni. Il caso del Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali alla Persona dei Comuni di Leinì, San Benigno, Settimo T.se e Volpiano.¿

DAVID, PAOLA MADDALENA
2010/2011

Abstract

Questo lavoro di tesi affronta la relazione tra l'universalismo dei bisogni e le politiche giovanili, sostenendo che bisognerebbe muoversi anche in ambito assistenziale verso la concezione dell'universalismo inteso come ¿tutti ne hanno bisogno¿ e pensare maggiormente a interventi di politica giovanile legati alla prevenzione e alla promozione, rivolgendosi non solo ai giovani in disagio, ma anche a coloro in condizioni di ¿normalità¿. Svolgendo un lavoro di ricerca sul contesto del C.I.S.S.P., ente strumentale dei Comuni di Settimo T.se, Leinì, Volpiano e San Benigno, attraverso l'analisi swot e il sociogramma, è emerso che attualmente gli attori, formali e non, del territorio riescono a dare solo una risposta parziale e spesso frammentata ai bisogni ¿di base¿ che, secondo la visione degli operatori, sono comuni a tutti gli adolescenti. L'invito all'ente pubblico, nel tentare di superare un'ottica principalmente riparativo-curativa e assistenzialistica, è quello di promuovere politiche universali, rivolte a tutti i giovani, più simili a quelle sanitarie e previdenziali, abbandonando l'attuale divisione tra agio e disagio.
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