The subject of the thesis is the tenth speech of Dio from Prusa, ¿Diogenes or on servants¿: the speech is translated, commented and set in connection with the whole corpus of the author. Particularly, ¿Diogenes or on servants¿ allows to dwell on Dio's work during the exile and on the interest in Cynicism showed by him in this period, a so strong interest that Dio chooses Diogenes from Sinope as his own spokesman in a group of speeches written after the banishment. So the thesis offers a close examination of this period of the author's life, by dealing with many questions that surround it (date and kind of the banishment, cohesion in Dio's work throughout his career or change from rhetoric to philosophy just in the exile's years). Furthermore, Diogenes' character in Dio's work is analysed as a result of the mix of the information about the cynic coming from many anecdotes risen around him and orator's personal recreation: indeed, Dio is interested in making Diogenes his own alter ego immediately recognizable by the public; mentions of the other speeches where Diogenes appears enhance this analysis like the references to the two speeches ¿On slavery and freedom¿, dated at the exile's era too. The tenth speech tells the sudden meeting of Diogenes with one of his acquaintances, whose slave has run away while going with him to consult the Delphi's oracle. Taking the cue from this episode, Diogenes has a long and bright dialogue with the acquaintance and deals with various topics, all linked by the matter of man's autonomy, which can and must be gained through wisdom and self-knowledge. The commentary, which come before the proposal of translation, is focused on linguistic (notably, recurrent lexicon and attention for verbal aspects) and stylistic (rhetorical interrogative clauses, figures of speech, from polyptoton to assonance, from simile to lists etc.) aspects that characterize the speech, but also on topics (main ones and secondary ones; the most important are slavery, importance of self-knowledge and opportunity of consulting oracles), images (from the ones drawn from the animals' world from the ones related to the myth and so on) and characters (Diogenes and his acquaintance, put into the frame of the unexpected meeting outside the city) that appear in it.

L'oggetto della tesi è la decima orazione di Dione di Prusa, ¿Diogene o sugli schiavi¿: l'opera è tradotta, commentata ed inserita all'interno dell'intero corpus dell'autore. In particolare, il discorso ¿Diogene o sugli schiavi¿ dà modo di soffermarsi sull'attività di Dione in esilio e sull'interesse che, in questo periodo, egli nutre per il Cinismo, un interesse tanto forte da far sì che l'autore scelga come proprio portavoce il personaggio di Diogene di Sinope in un gruppo di orazioni composte dopo il bando. La tesi offre, dunque, un approfondimento di questa fase della vita dell'autore, affrontando le numerose questioni che la circondano (datazione e natura del bando, sostanziale uniformità della produzione dionea o passaggio dalla retorica alla filosofia proprio negli anni dell'esilio), e un'analisi del personaggio di Diogene nell'opera di Dione, frutto della fusione tra le informazioni della ricca aneddotica sorta intorno al filosofo cinico e la rielaborazione personale dell'oratore, interessato a fare di Diogene un proprio doppio immediatamente riconoscibile per il pubblico; arricchiscono quest'analisi gli accenni alle altre orazioni dionee in cui compare Diogene e ai due discorsi ¿Sulla schiavitù e la libertà¿, risalenti anch'essi agli anni dell'esilio. La decima orazione racconta l'incontro improvviso tra Diogene e un suo conoscente, il cui schiavo è scappato mentre lo accompagnava a consultare l'oracolo di Delfi. A partire da questo spunto, Diogene ha un lungo e vivace dialogo con l'uomo e affronta diversi argomenti, tutti legati dal filo conduttore dell'autonomia dell'individuo, che si può e si deve acquisire grazie alla saggezza e alla conoscenza di sé. Il commento all'orazione, che precede la proposta di traduzione, è incentrato sugli aspetti linguistici (in primo luogo lessico ricorrente e cura per gli aspetti verbali) e stilistici (interrogative retoriche, artifici di stile che vanno dal poliptoto all'assonanza, dalla similitudine agli elenchi etc.) che caratterizzano il discorso, ma anche sui temi (maggiori e minori; i principali sono la schiavitù, l'importanza della conoscenza di sé e l'opportunità di consultare oracoli), le immagini (da quelle tratte dal mondo animale a quelle che si rifanno al mito e così via) e i personaggi (Diogene e il suo conoscente, inseriti nella cornice dell'incontro inatteso fuori città) che compaiono in esso.

Diogene o sugli schiavi: inquadramento e analisi della decima orazione di Dione di Prusa con una proposta di traduzione

CRISTALLI, GIADA
2010/2011

Abstract

L'oggetto della tesi è la decima orazione di Dione di Prusa, ¿Diogene o sugli schiavi¿: l'opera è tradotta, commentata ed inserita all'interno dell'intero corpus dell'autore. In particolare, il discorso ¿Diogene o sugli schiavi¿ dà modo di soffermarsi sull'attività di Dione in esilio e sull'interesse che, in questo periodo, egli nutre per il Cinismo, un interesse tanto forte da far sì che l'autore scelga come proprio portavoce il personaggio di Diogene di Sinope in un gruppo di orazioni composte dopo il bando. La tesi offre, dunque, un approfondimento di questa fase della vita dell'autore, affrontando le numerose questioni che la circondano (datazione e natura del bando, sostanziale uniformità della produzione dionea o passaggio dalla retorica alla filosofia proprio negli anni dell'esilio), e un'analisi del personaggio di Diogene nell'opera di Dione, frutto della fusione tra le informazioni della ricca aneddotica sorta intorno al filosofo cinico e la rielaborazione personale dell'oratore, interessato a fare di Diogene un proprio doppio immediatamente riconoscibile per il pubblico; arricchiscono quest'analisi gli accenni alle altre orazioni dionee in cui compare Diogene e ai due discorsi ¿Sulla schiavitù e la libertà¿, risalenti anch'essi agli anni dell'esilio. La decima orazione racconta l'incontro improvviso tra Diogene e un suo conoscente, il cui schiavo è scappato mentre lo accompagnava a consultare l'oracolo di Delfi. A partire da questo spunto, Diogene ha un lungo e vivace dialogo con l'uomo e affronta diversi argomenti, tutti legati dal filo conduttore dell'autonomia dell'individuo, che si può e si deve acquisire grazie alla saggezza e alla conoscenza di sé. Il commento all'orazione, che precede la proposta di traduzione, è incentrato sugli aspetti linguistici (in primo luogo lessico ricorrente e cura per gli aspetti verbali) e stilistici (interrogative retoriche, artifici di stile che vanno dal poliptoto all'assonanza, dalla similitudine agli elenchi etc.) che caratterizzano il discorso, ma anche sui temi (maggiori e minori; i principali sono la schiavitù, l'importanza della conoscenza di sé e l'opportunità di consultare oracoli), le immagini (da quelle tratte dal mondo animale a quelle che si rifanno al mito e così via) e i personaggi (Diogene e il suo conoscente, inseriti nella cornice dell'incontro inatteso fuori città) che compaiono in esso.
ITA
The subject of the thesis is the tenth speech of Dio from Prusa, ¿Diogenes or on servants¿: the speech is translated, commented and set in connection with the whole corpus of the author. Particularly, ¿Diogenes or on servants¿ allows to dwell on Dio's work during the exile and on the interest in Cynicism showed by him in this period, a so strong interest that Dio chooses Diogenes from Sinope as his own spokesman in a group of speeches written after the banishment. So the thesis offers a close examination of this period of the author's life, by dealing with many questions that surround it (date and kind of the banishment, cohesion in Dio's work throughout his career or change from rhetoric to philosophy just in the exile's years). Furthermore, Diogenes' character in Dio's work is analysed as a result of the mix of the information about the cynic coming from many anecdotes risen around him and orator's personal recreation: indeed, Dio is interested in making Diogenes his own alter ego immediately recognizable by the public; mentions of the other speeches where Diogenes appears enhance this analysis like the references to the two speeches ¿On slavery and freedom¿, dated at the exile's era too. The tenth speech tells the sudden meeting of Diogenes with one of his acquaintances, whose slave has run away while going with him to consult the Delphi's oracle. Taking the cue from this episode, Diogenes has a long and bright dialogue with the acquaintance and deals with various topics, all linked by the matter of man's autonomy, which can and must be gained through wisdom and self-knowledge. The commentary, which come before the proposal of translation, is focused on linguistic (notably, recurrent lexicon and attention for verbal aspects) and stylistic (rhetorical interrogative clauses, figures of speech, from polyptoton to assonance, from simile to lists etc.) aspects that characterize the speech, but also on topics (main ones and secondary ones; the most important are slavery, importance of self-knowledge and opportunity of consulting oracles), images (from the ones drawn from the animals' world from the ones related to the myth and so on) and characters (Diogenes and his acquaintance, put into the frame of the unexpected meeting outside the city) that appear in it.
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