Background. Syncope is a frequent cause of access to the Accidents and Emergency department (A&E). The challenges for the emergency physician are to identify the etiology and risk stratification: syncope is, in fact, a clinical condition that can underlie benign situations, as well as life-threatening causes. Scores have been developed over time with the aim of assisting the emergency physician in the management and risk stratification of the patient accessing the A&E for syncope. Goals. This study describes the clinical characteristics and outcomes of patients referred to a II level A&E for syncope: 30-day and 6-month mortality, incidence of cardiac syncope and incidence of high-risk syncope were evaluated (including cardiac syncope, syncope due to carotid sinus hypersensitivity, and syncope from orthostatic hypotension due to gastrointestinal bleeding). In addition, the use of the Osservazione Breve Intensiva (OBI) unit in the management of patients with syncope was evaluated. Metods. This is a retrospective observational study including consecutive adult patients who came to the A&E of Santa Croce hospital in Cuneo diagnosed with syncope in the period between 01/01/2021 and 15/06/2022. The inclusion criterion is the assessment of "syncope" as the main symptom at triage. The outcomes were 30-day and 6-month mortality, incidence of cardiac syncope and high-risk syncope. Scores of some risk stratification scores were calculated for each patient to assess their prognostic performance: San Francisco Syncope Rule (SFSR), Osservatorio Epidemiologico sulla Sincope nel Lazio (OESIL), Evaluation of Guidelines in Syncope Study (EGSYS) and Canadian Syncope Risk Score (CSRS). Findings. Of the 745 patients, 19.5% had high-risk syncope, mainly of cardiac origin (18.1%); 56.8% of patients had neuromediated syncope, while 18.5% had orthostatic hypotension syncope. 27.7% of patients were admitted; 11% of patients were admitted to OBI by the A&E. From OBI, 65.6% of people were discharged. The 30-day mortality was 1.6%, while the 6-month mortality was 2.5%. In individuals with high-risk syncope, 6.2% died within 30 days, compared with 0.5% of non-high-risk patients (p<0.001). Correlation was found with obesity, high blood pressure, diabetes, heart disease, history of arrhythmia and heart failure (for all p<0.001). Patients who died demonstrated higher median values of each risk score tested. CSRS has been shown to have better specificity (59.3%), VPN (98.9%) and VPP (86%) and AUC (0.925) for predicting high-risk syncope. The AUC values of the OESIL and EGSYS scores were 0.833 and 0.891, respectively. Low-risk patients according to the SFSR demonstrated incidence of high-risk syncope of 4.6%, compared with 45.2% of patients classified as high-risk (p<0.001). No patients discharged from the A&E or OBI experienced 30-day mortality. Conclusions. Clinical scores can support the emergency physician in the management and risk stratification of patients accessing the A&E for syncope. The OBI setting may be a good choice to monitor the patient with syncope for whom complete benignity of the event cannot be ruled out. A lower rate of hospitalizations for syncope was found than the national average.

Background. La sincope è una frequente causa di accesso ai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA). Le sfide per il medico d’urgenza consistono nell’identificarne l’eziologia e nella stratificazione del rischio: la sincope è, infatti, una condizione clinica che può sottendere situazioni benigne, così come cause potenzialmente letali. Nel tempo sono stati elaborati score con l’obiettivo di assistere il medico d’urgenza nella gestione e nella stratificazione del rischio del paziente che accede in DEA per sincope. Obiettivi. In questo studio sono descritte le caratteristiche cliniche e gli outcome dei pazienti afferenti in un DEA di II livello per sincope: sono stati valutati la mortalità a 30 giorni e a 6 mesi, l’incidenza di sincope cardiaca e di sincope ad alto rischio (includente la sincope cardiaca, la sincope dovuta a ipersensibilità del seno carotideo e la sincope da ipotensione ortostatica dovuta a sanguinamento gastrointestinale). Inoltre, si è valutato il ricorso all’unità di Osservazione Breve Intensiva (OBI) nella gestione dei pazienti con sincope. Metodi. Si tratta di studio osservazionale retrospettivo in cui sono inclusi pazienti adulti consecutivi giunti al DEA dell’A.O. Santa Croce di Cuneo con diagnosi di sincope nel periodo compreso tra 01/01/2021 e 15/06/2022. Il criterio di inclusione è la valutazione di “sincope” come sintomo principale in sede di triage. Gli outcome sono stati: mortalità a 30 giorni e a 6 mesi, incidenza di sincope cardiaca e di sincope ad alto rischio. Per ogni paziente sono stati calcolati i punteggi di alcuni score di stratificazione di rischio per valutarne le performance prognostiche: San Francisco Syncope Rule (SFSR), Osservatorio Epidemiologico sulla Sincope nel Lazio (OESIL), Evaluation of Guidelines in Syncope Study (EGSYS) e Canadian Syncope Risk Score (CSRS). Risultati. Dei 745 pazienti, il 19,5% ha avuto una sincope ad alto rischio, soprattutto di origine cardiaca (18,1%); il 56,8% dei pazienti ha avuto una sincope neuromediata, mentre il 18,5% una sincope da ipotensione ortostatica. Il 27,7% dei pazienti è stato ricoverato; l’11% dei pazienti è stato ammesso in OBI dal DEA. Dall’OBI, il 65,6% delle persone sono state dimesse. La mortalità a 30 giorni è risultata dell’1,6%, mentre quella a 6 mesi del 2,5%. Nei soggetti con sincope ad alto rischio il 6,2% è deceduto entro 30 giorni, contro lo 0,5% dei pazienti non ad alto rischio (p<0,001). Si è trovata correlazione con obesità, ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatia, storia di aritmia e scompenso cardiaco (per tutti p<0,001). I pazienti andati incontro a mortalità hanno dimostrato valori mediani più elevati di ogni score di rischio testato. Il CSRS ha dimostrato avere specificità (59,3%), VPN (98,9%) e VPP (86%) e AUC (0,925) migliori per la previsione della sincope ad elevato rischio. I valori di AUC degli score OESIL e EGSYS sono risultati rispettivamente di 0,833 e 0,891. I pazienti a basso rischio secondo il SFSR hanno dimostrato incidenza di sincope ad elevato rischio del 4,6%, contro il 45,2% dei pazienti classificati ad alto rischio (p<0,001). Nessun paziente dimesso dal DEA o dall’OBI è andato incontro a mortalità a 30 giorni. Conclusioni. Gli score clinici possono supportare il medico d’urgenza nella gestione e nella stratificazione del rischio dei pazienti che accedono al DEA per sincope. Il setting OBI può essere una valida scelta per monitorare il paziente con sincope per cui non si possa escludere la completa benignità dell’evento. Si è riscontrato un tasso di ricoveri per sincope inferiore alla media nazionale.

I pazienti che accedono in DEA con sincope: analisi retrospettiva di caratteristiche cliniche e outcome.

OSENDA, MARTINA
2022/2023

Abstract

Background. La sincope è una frequente causa di accesso ai Dipartimenti di Emergenza e Accettazione (DEA). Le sfide per il medico d’urgenza consistono nell’identificarne l’eziologia e nella stratificazione del rischio: la sincope è, infatti, una condizione clinica che può sottendere situazioni benigne, così come cause potenzialmente letali. Nel tempo sono stati elaborati score con l’obiettivo di assistere il medico d’urgenza nella gestione e nella stratificazione del rischio del paziente che accede in DEA per sincope. Obiettivi. In questo studio sono descritte le caratteristiche cliniche e gli outcome dei pazienti afferenti in un DEA di II livello per sincope: sono stati valutati la mortalità a 30 giorni e a 6 mesi, l’incidenza di sincope cardiaca e di sincope ad alto rischio (includente la sincope cardiaca, la sincope dovuta a ipersensibilità del seno carotideo e la sincope da ipotensione ortostatica dovuta a sanguinamento gastrointestinale). Inoltre, si è valutato il ricorso all’unità di Osservazione Breve Intensiva (OBI) nella gestione dei pazienti con sincope. Metodi. Si tratta di studio osservazionale retrospettivo in cui sono inclusi pazienti adulti consecutivi giunti al DEA dell’A.O. Santa Croce di Cuneo con diagnosi di sincope nel periodo compreso tra 01/01/2021 e 15/06/2022. Il criterio di inclusione è la valutazione di “sincope” come sintomo principale in sede di triage. Gli outcome sono stati: mortalità a 30 giorni e a 6 mesi, incidenza di sincope cardiaca e di sincope ad alto rischio. Per ogni paziente sono stati calcolati i punteggi di alcuni score di stratificazione di rischio per valutarne le performance prognostiche: San Francisco Syncope Rule (SFSR), Osservatorio Epidemiologico sulla Sincope nel Lazio (OESIL), Evaluation of Guidelines in Syncope Study (EGSYS) e Canadian Syncope Risk Score (CSRS). Risultati. Dei 745 pazienti, il 19,5% ha avuto una sincope ad alto rischio, soprattutto di origine cardiaca (18,1%); il 56,8% dei pazienti ha avuto una sincope neuromediata, mentre il 18,5% una sincope da ipotensione ortostatica. Il 27,7% dei pazienti è stato ricoverato; l’11% dei pazienti è stato ammesso in OBI dal DEA. Dall’OBI, il 65,6% delle persone sono state dimesse. La mortalità a 30 giorni è risultata dell’1,6%, mentre quella a 6 mesi del 2,5%. Nei soggetti con sincope ad alto rischio il 6,2% è deceduto entro 30 giorni, contro lo 0,5% dei pazienti non ad alto rischio (p<0,001). Si è trovata correlazione con obesità, ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatia, storia di aritmia e scompenso cardiaco (per tutti p<0,001). I pazienti andati incontro a mortalità hanno dimostrato valori mediani più elevati di ogni score di rischio testato. Il CSRS ha dimostrato avere specificità (59,3%), VPN (98,9%) e VPP (86%) e AUC (0,925) migliori per la previsione della sincope ad elevato rischio. I valori di AUC degli score OESIL e EGSYS sono risultati rispettivamente di 0,833 e 0,891. I pazienti a basso rischio secondo il SFSR hanno dimostrato incidenza di sincope ad elevato rischio del 4,6%, contro il 45,2% dei pazienti classificati ad alto rischio (p<0,001). Nessun paziente dimesso dal DEA o dall’OBI è andato incontro a mortalità a 30 giorni. Conclusioni. Gli score clinici possono supportare il medico d’urgenza nella gestione e nella stratificazione del rischio dei pazienti che accedono al DEA per sincope. Il setting OBI può essere una valida scelta per monitorare il paziente con sincope per cui non si possa escludere la completa benignità dell’evento. Si è riscontrato un tasso di ricoveri per sincope inferiore alla media nazionale.
Patients entering the DEA with syncope: retrospective analysis of clinical characteristics and outcomes.
Background. Syncope is a frequent cause of access to the Accidents and Emergency department (A&E). The challenges for the emergency physician are to identify the etiology and risk stratification: syncope is, in fact, a clinical condition that can underlie benign situations, as well as life-threatening causes. Scores have been developed over time with the aim of assisting the emergency physician in the management and risk stratification of the patient accessing the A&E for syncope. Goals. This study describes the clinical characteristics and outcomes of patients referred to a II level A&E for syncope: 30-day and 6-month mortality, incidence of cardiac syncope and incidence of high-risk syncope were evaluated (including cardiac syncope, syncope due to carotid sinus hypersensitivity, and syncope from orthostatic hypotension due to gastrointestinal bleeding). In addition, the use of the Osservazione Breve Intensiva (OBI) unit in the management of patients with syncope was evaluated. Metods. This is a retrospective observational study including consecutive adult patients who came to the A&E of Santa Croce hospital in Cuneo diagnosed with syncope in the period between 01/01/2021 and 15/06/2022. The inclusion criterion is the assessment of "syncope" as the main symptom at triage. The outcomes were 30-day and 6-month mortality, incidence of cardiac syncope and high-risk syncope. Scores of some risk stratification scores were calculated for each patient to assess their prognostic performance: San Francisco Syncope Rule (SFSR), Osservatorio Epidemiologico sulla Sincope nel Lazio (OESIL), Evaluation of Guidelines in Syncope Study (EGSYS) and Canadian Syncope Risk Score (CSRS). Findings. Of the 745 patients, 19.5% had high-risk syncope, mainly of cardiac origin (18.1%); 56.8% of patients had neuromediated syncope, while 18.5% had orthostatic hypotension syncope. 27.7% of patients were admitted; 11% of patients were admitted to OBI by the A&E. From OBI, 65.6% of people were discharged. The 30-day mortality was 1.6%, while the 6-month mortality was 2.5%. In individuals with high-risk syncope, 6.2% died within 30 days, compared with 0.5% of non-high-risk patients (p<0.001). Correlation was found with obesity, high blood pressure, diabetes, heart disease, history of arrhythmia and heart failure (for all p<0.001). Patients who died demonstrated higher median values of each risk score tested. CSRS has been shown to have better specificity (59.3%), VPN (98.9%) and VPP (86%) and AUC (0.925) for predicting high-risk syncope. The AUC values of the OESIL and EGSYS scores were 0.833 and 0.891, respectively. Low-risk patients according to the SFSR demonstrated incidence of high-risk syncope of 4.6%, compared with 45.2% of patients classified as high-risk (p<0.001). No patients discharged from the A&E or OBI experienced 30-day mortality. Conclusions. Clinical scores can support the emergency physician in the management and risk stratification of patients accessing the A&E for syncope. The OBI setting may be a good choice to monitor the patient with syncope for whom complete benignity of the event cannot be ruled out. A lower rate of hospitalizations for syncope was found than the national average.
PORTA, MASSIMO
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