This thesis consists in an analysis of the selection process undertaken by a psychology selector to show the role of relational competences. The crisis that invested all the world in the last years, changed the needs of the International organizations. They are now dominated by continuous changes, unpredictability and rapidity. This situation changes also the way to get competences; now the single individual has to reconstruct by himself, in the relational area that he lives, the personal competences that provide him the useful behavioural efficacy. The man at work is no longer considerated as a simple pawn of the gears, and in front of these new settings, the actors that belong to them, have to improve more evolute competences, integrated with technical ones. We call these competences and their professionality, relational competences. Moving from these premises, you wonder how much importance have these competences in the selection process. To realize this analysis, a case study has been based on an institution of intermediation between supply and demand for labor, Unimpiego Confindustria, specifically the seat in Tourin, where there are three psychologists of work and organizations involved in the process of recruitment. Retracing every step of the selection process, from the recruitment to the sending of the selected profiles to organizations, the attention was about the competences investigated in each stage and the instruments they used: individual talks, group discussions and finally the tests. A comparison between the bibliography and the case study could confirm what was stated initially: the relational competences have an unequivocal importance within the organizations and, although they have to be considered together with other functional aspects of the individual, are no longer regarded as negligible or placed in the background as in the past.
Questa tesi consiste nell'analisi del processo di selezione del personale intrapreso dal selezionatore psicologo, per vedere quale ruolo ricoprono le competenze relazionali. La crisi che ha investito tutto il mondo in questi ultimi anni, ha cambiato molto l'assetto delle organizzazioni internazionali, portandole ad essere dominate da continui cambiamenti, da imprevedibilità e da rapidità. Questo ha portato a mutamenti anche nel modo di acquisire le stesse competenze; spetta al singolo il compito di ricostruire, nell'ambito delle relazioni che riesce a vivere, quelle competenze personali che sono in grado di fornirgli l'efficacia comportamentale utile. L'uomo al lavoro non è più considerato come una semplice pedina di un ingranaggio; a fronte di questi nuovi scenari organizzativi, gli attori che ne fanno parte devono entrare in possesso e sviluppare competenze e capacità più evolute e integrate con quelle strettamente tecniche. Chiamiamo queste competenze e la professionalità a esse collegata relazionali. Partendo da questi presupposti, ci si domanda quanta importanza ricoprano queste competenze nella primissima fase di ricerca e selezione del personale. Per effettuare questa analisi, è stato condotto uno studio di caso su un ente di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro: Unimpiego Confindustria (nello specifico la sede di Torino) nella quale operano tre psicologhe del lavoro e delle organizzazioni relativamente all'area dedicata alla selezione del personale. Ripercorrendo ogni singola fase del processo di selezione, dal reclutamento all'invio dei profili selezionati alle aziende, sono state analizzate le competenze che venivano indagate in ogni fase e gli strumenti di cui ci si serve; colloqui, individuali e di gruppo, e test. Il confronto tra la bibliografia di riferimento e lo studio di caso ha potuto confermare quanto affermato inizialmente: le competenze relazionali rivestono un'importanza inequivocabile all'interno dell'organizzazione e, anche se vanno assolutamente considerate insieme ad altri aspetti funzionali dell'individuo, non sono più considerabili come trascurabili e collocabili in secondo piano come in passato.
Il ruolo delle competenze relazionali nel processo di selezione del personale. Il caso Unimpiego Confindustria
CINGUINO, ANNA
2010/2011
Abstract
Questa tesi consiste nell'analisi del processo di selezione del personale intrapreso dal selezionatore psicologo, per vedere quale ruolo ricoprono le competenze relazionali. La crisi che ha investito tutto il mondo in questi ultimi anni, ha cambiato molto l'assetto delle organizzazioni internazionali, portandole ad essere dominate da continui cambiamenti, da imprevedibilità e da rapidità. Questo ha portato a mutamenti anche nel modo di acquisire le stesse competenze; spetta al singolo il compito di ricostruire, nell'ambito delle relazioni che riesce a vivere, quelle competenze personali che sono in grado di fornirgli l'efficacia comportamentale utile. L'uomo al lavoro non è più considerato come una semplice pedina di un ingranaggio; a fronte di questi nuovi scenari organizzativi, gli attori che ne fanno parte devono entrare in possesso e sviluppare competenze e capacità più evolute e integrate con quelle strettamente tecniche. Chiamiamo queste competenze e la professionalità a esse collegata relazionali. Partendo da questi presupposti, ci si domanda quanta importanza ricoprano queste competenze nella primissima fase di ricerca e selezione del personale. Per effettuare questa analisi, è stato condotto uno studio di caso su un ente di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro: Unimpiego Confindustria (nello specifico la sede di Torino) nella quale operano tre psicologhe del lavoro e delle organizzazioni relativamente all'area dedicata alla selezione del personale. Ripercorrendo ogni singola fase del processo di selezione, dal reclutamento all'invio dei profili selezionati alle aziende, sono state analizzate le competenze che venivano indagate in ogni fase e gli strumenti di cui ci si serve; colloqui, individuali e di gruppo, e test. Il confronto tra la bibliografia di riferimento e lo studio di caso ha potuto confermare quanto affermato inizialmente: le competenze relazionali rivestono un'importanza inequivocabile all'interno dell'organizzazione e, anche se vanno assolutamente considerate insieme ad altri aspetti funzionali dell'individuo, non sono più considerabili come trascurabili e collocabili in secondo piano come in passato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/16783