Per Claudia - matricola 845910 - SANITÀ PUBBLICA E DEI SERVIZI Introduction: Palliative care (PC) improves the quality of life for patients with serious and incurable illnesses by providing comprehensive physical, psychological, social and spiritual care for both patients and their families. Home-based PC (HBPC) enables patients to live with dignity and comfort at home, reducing hospital admissions. The study aims to map HBPC services in the Piedmont region, describing activity and quality indicators and analyzing possible territorial disparities. Methods: In 2023 a survey was conducted among Local Health Units (ASLs)’ HBPC managers in Piedmont. The aim of the survey was to collect data regarding resident population, local PC network, activity volumes, human resources, and information system operation in order to assess the pre-pandemic situation. Key activity indicators of HBPC were calculated considering the number of patients taken care of (PIC), total days of care (GDC) and days of actual care (GEA). Descriptive analysis and analysis to explore relations between process indicators (PIC/100,000 population, GEA/PIC and GDC/PIC), outcome indicators (percentage of deaths at home among HBPC patients) and some service characteristics were performed. Results: A formally established local network of PC was present in 92% of ASLs. On average, PICs corresponded to 0.14% of the resident population (SD=0.06). Additionally, ASLs reported 138 PICs per 100,000 inhabitants (SD=64), 49 days of GDC/PIC (SD=15), and 19 days of GEA/PIC (SD=8). The percentage of deaths at home among patients cared by HBPCs averaged 62% (SD=20). Workforce analysis revealed differences among ASLs in terms of number of healthcare professionals and hours of home care, with an average of 1.25 physicians, 3.9 nurses and 0.1 psychologists out of 100,000 residents. The comparison of the number of healthcare professionals and GEA showed a significant correlation between the number of nurses and the number of GEA (p=0.003). External agencies provided medical and nursing HBPC in 67% of the ASLs, with an even distribution across Piedmont: a correlation, albeit not significant, emerged between ASLs that had medical care provided by external agencies and lower in-hospital mortality (p=0.060). The study also compared some data with the quality standards defined by Decree No. 77 of May 23, 2022: 50% of Piedmont's ASLs met the standard regarding the presence of one PC unit per 100,000 inhabitants, while only 8% of ASLs were found to be compliant in respect of continuity of care 7 days a week, 24 hours a day. Finally, the data collection revealed a lack of systematic monitoring of HBPC activities. Conclusions: The analyses revealed a remarkable inhomogeneity among Piedmont's ASLs in terms of quality standards, access to services and use of external entities. Many ASLs were also found to be not aligned with the quality standards promulgated by current regulations, although not dissimilar to other Italian realities. Variations in organizational, operational and health outcomes suggest the need to standardize practices and implement shared data monitoring tools to ensure uniform access to HBPC.

Per Claudia - matricola 845910 - SANITÀ PUBBLICA E DEI SERVIZI Introduzione: Le cure palliative (CP) migliorano la qualità della vita dei pazienti con malattie gravi e incurabili, offrendo assistenza globale a livello fisico, psicologico, sociale e spirituale, sia per i pazienti che per le loro famiglie. Le CP domiciliari (CPD) permettono ai pazienti di vivere con dignità e comfort a casa, riducendo i ricoveri ospedalieri. Lo studio mira a mappare i servizi di CPD nella regione Piemonte, descrivendo indicatori di attività e qualità ed analizzando eventuali disparità territoriali. Metodi: Nel 2023, è stato realizzato un questionario rivolto ai responsabili delle CPD delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) del Piemonte. Per valutare la situazione pre-pandemia, sono stati richiesti dati del 2019 relativi alla popolazione residente, alla rete locale di CP, ai volumi di attività, alle risorse umane e al funzionamento del sistema informativo. Sono stati calcolati i principali indicatori di attività delle CPD considerando il numero di pazienti presi in carico (PIC), le giornate totali di cura (GDC) e le giornate di effettiva assistenza (GEA). Sono state effettuate analisi descrittive ed analisi per esplorare relazioni tra indicatori di processo (PIC/100.000 abitanti, GEA/PIC e GDC/PIC), di esito (percentuale di decessi al domicilio tra gli assistiti delle CPD) e alcune caratteristiche del servizio. Risultati: Nel 92% delle ASL è presente una rete locale di CP formalmente istituita. In media, i PIC corrispondono allo 0,14% della popolazione residente (SD=0,06). Inoltre, le ASL hanno riportato 138 PIC/100.000 abitanti (SD=64), 49 giorni di GDC/PIC (SD=15) e 19 giorni di GEA/PIC (SD=8). La percentuale di decessi al domicilio tra i pazienti assistiti dalle CPD è in media 62% (SD=20). Analizzando la composizione dell’organico si osserva una disomogeneità tra le ASL nel numero di professionisti e nelle ore di assistenza domiciliare, con una media per 100.000 abitanti di 1,25 medici, 3,9 infermieri e 0,1 psicologi. Associando la quantità di operatori sanitari con le GEA emerge una correlazione significativa tra il numero di infermieri e il numero di passaggi al domicilio dei pazienti (p=0,003). Il 67% delle ASL ha assistenza medica e infermieristica domiciliare fornita da enti esterni, con una distribuzione omogenea in Piemonte: è emersa una correlazione, seppur non significativa, tra le ASL che presentano assistenza medica data da enti esterni e una minore mortalità in ospedale (p=0,060). Alcuni dati sono stati confrontati con gli standard di qualità definiti dal decreto n. 77 del 23 maggio 2022: il 50% delle ASL Piemontesi rispetta lo standard in merito alla presenza di una unità di CP ogni 100.000 abitanti presenti sul territorio, mentre solo l’8% delle ASL risulta adempiente riguardo alla continuità delle cure 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Infine, dai dati raccolti, emerge la mancanza di un monitoraggio sistematico delle attività di CPD. Conclusioni: Le analisi hanno rivelato una notevole disomogeneità tra le ASL piemontesi in termini di qualità, accesso ai servizi e utilizzo di enti esterni. Molte ASL inoltre risultano non allineate agli standard di qualità promulgati dalle norme vigenti, se pur non dissimili da altre realtà italiane. Le variazioni organizzative, operative e nei risultati di salute suggeriscono la necessità di standardizzare le pratiche e implementare strumenti condivisi per il monitoraggio dei dati, al fine di garantire un accesso uniforme alle CPD.

Analisi dell'attività del servizio di cure palliative domiciliari nella Regione Piemonte

PER, CLAUDIA
2023/2024

Abstract

Per Claudia - matricola 845910 - SANITÀ PUBBLICA E DEI SERVIZI Introduzione: Le cure palliative (CP) migliorano la qualità della vita dei pazienti con malattie gravi e incurabili, offrendo assistenza globale a livello fisico, psicologico, sociale e spirituale, sia per i pazienti che per le loro famiglie. Le CP domiciliari (CPD) permettono ai pazienti di vivere con dignità e comfort a casa, riducendo i ricoveri ospedalieri. Lo studio mira a mappare i servizi di CPD nella regione Piemonte, descrivendo indicatori di attività e qualità ed analizzando eventuali disparità territoriali. Metodi: Nel 2023, è stato realizzato un questionario rivolto ai responsabili delle CPD delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) del Piemonte. Per valutare la situazione pre-pandemia, sono stati richiesti dati del 2019 relativi alla popolazione residente, alla rete locale di CP, ai volumi di attività, alle risorse umane e al funzionamento del sistema informativo. Sono stati calcolati i principali indicatori di attività delle CPD considerando il numero di pazienti presi in carico (PIC), le giornate totali di cura (GDC) e le giornate di effettiva assistenza (GEA). Sono state effettuate analisi descrittive ed analisi per esplorare relazioni tra indicatori di processo (PIC/100.000 abitanti, GEA/PIC e GDC/PIC), di esito (percentuale di decessi al domicilio tra gli assistiti delle CPD) e alcune caratteristiche del servizio. Risultati: Nel 92% delle ASL è presente una rete locale di CP formalmente istituita. In media, i PIC corrispondono allo 0,14% della popolazione residente (SD=0,06). Inoltre, le ASL hanno riportato 138 PIC/100.000 abitanti (SD=64), 49 giorni di GDC/PIC (SD=15) e 19 giorni di GEA/PIC (SD=8). La percentuale di decessi al domicilio tra i pazienti assistiti dalle CPD è in media 62% (SD=20). Analizzando la composizione dell’organico si osserva una disomogeneità tra le ASL nel numero di professionisti e nelle ore di assistenza domiciliare, con una media per 100.000 abitanti di 1,25 medici, 3,9 infermieri e 0,1 psicologi. Associando la quantità di operatori sanitari con le GEA emerge una correlazione significativa tra il numero di infermieri e il numero di passaggi al domicilio dei pazienti (p=0,003). Il 67% delle ASL ha assistenza medica e infermieristica domiciliare fornita da enti esterni, con una distribuzione omogenea in Piemonte: è emersa una correlazione, seppur non significativa, tra le ASL che presentano assistenza medica data da enti esterni e una minore mortalità in ospedale (p=0,060). Alcuni dati sono stati confrontati con gli standard di qualità definiti dal decreto n. 77 del 23 maggio 2022: il 50% delle ASL Piemontesi rispetta lo standard in merito alla presenza di una unità di CP ogni 100.000 abitanti presenti sul territorio, mentre solo l’8% delle ASL risulta adempiente riguardo alla continuità delle cure 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Infine, dai dati raccolti, emerge la mancanza di un monitoraggio sistematico delle attività di CPD. Conclusioni: Le analisi hanno rivelato una notevole disomogeneità tra le ASL piemontesi in termini di qualità, accesso ai servizi e utilizzo di enti esterni. Molte ASL inoltre risultano non allineate agli standard di qualità promulgati dalle norme vigenti, se pur non dissimili da altre realtà italiane. Le variazioni organizzative, operative e nei risultati di salute suggeriscono la necessità di standardizzare le pratiche e implementare strumenti condivisi per il monitoraggio dei dati, al fine di garantire un accesso uniforme alle CPD.
Analysis of the activity of the home palliative care service in the Piedmont Region
Per Claudia - matricola 845910 - SANITÀ PUBBLICA E DEI SERVIZI Introduction: Palliative care (PC) improves the quality of life for patients with serious and incurable illnesses by providing comprehensive physical, psychological, social and spiritual care for both patients and their families. Home-based PC (HBPC) enables patients to live with dignity and comfort at home, reducing hospital admissions. The study aims to map HBPC services in the Piedmont region, describing activity and quality indicators and analyzing possible territorial disparities. Methods: In 2023 a survey was conducted among Local Health Units (ASLs)’ HBPC managers in Piedmont. The aim of the survey was to collect data regarding resident population, local PC network, activity volumes, human resources, and information system operation in order to assess the pre-pandemic situation. Key activity indicators of HBPC were calculated considering the number of patients taken care of (PIC), total days of care (GDC) and days of actual care (GEA). Descriptive analysis and analysis to explore relations between process indicators (PIC/100,000 population, GEA/PIC and GDC/PIC), outcome indicators (percentage of deaths at home among HBPC patients) and some service characteristics were performed. Results: A formally established local network of PC was present in 92% of ASLs. On average, PICs corresponded to 0.14% of the resident population (SD=0.06). Additionally, ASLs reported 138 PICs per 100,000 inhabitants (SD=64), 49 days of GDC/PIC (SD=15), and 19 days of GEA/PIC (SD=8). The percentage of deaths at home among patients cared by HBPCs averaged 62% (SD=20). Workforce analysis revealed differences among ASLs in terms of number of healthcare professionals and hours of home care, with an average of 1.25 physicians, 3.9 nurses and 0.1 psychologists out of 100,000 residents. The comparison of the number of healthcare professionals and GEA showed a significant correlation between the number of nurses and the number of GEA (p=0.003). External agencies provided medical and nursing HBPC in 67% of the ASLs, with an even distribution across Piedmont: a correlation, albeit not significant, emerged between ASLs that had medical care provided by external agencies and lower in-hospital mortality (p=0.060). The study also compared some data with the quality standards defined by Decree No. 77 of May 23, 2022: 50% of Piedmont's ASLs met the standard regarding the presence of one PC unit per 100,000 inhabitants, while only 8% of ASLs were found to be compliant in respect of continuity of care 7 days a week, 24 hours a day. Finally, the data collection revealed a lack of systematic monitoring of HBPC activities. Conclusions: The analyses revealed a remarkable inhomogeneity among Piedmont's ASLs in terms of quality standards, access to services and use of external entities. Many ASLs were also found to be not aligned with the quality standards promulgated by current regulations, although not dissimilar to other Italian realities. Variations in organizational, operational and health outcomes suggest the need to standardize practices and implement shared data monitoring tools to ensure uniform access to HBPC.
BENEDETTO, CHIARA
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ANALISI DELL'ATTIVITA' DEL SERVIZIO DI CURE PALLIATIVE DOMICILIARI NELLA REGIONE PIEMONTE.pdf

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