The size of primate groups significantly affects the fitness of each individual (Chapman, 2000). In nature, large groups lead to increased competition for access to food resources. At the same time, small groups struggle to defend their territory and food resources and are more vulnerable to predation and infanticide (Pride, 2005). Similarly, in zoos, it is necessary to implement reproduction management programs to limit births and house an appropriate number of animals. The purpose of this study is to monitor the hormonal, cytological, and behavioral aspects of a group of Lemur catta hosted at the Bioparco Zoom Torino (8 males and 5 females) during the use of two reversible contraceptive programs: administration of medroxyprogesterone acetate in males and subcutaneous deslorelin acetate implants in females, respectively, over two consecutive reproductive seasons. In both seasons, for behavioral monitoring, the species-specific ethogram was employed, utilizing scan sampling and instantaneous sampling methods. Behaviors were coded using Behavioural Observation Research Interactive Software (BORIS). Additionally, in the second season, non-invasive salivary samples were collected using cotton swabs (Salivette Sarstedt®), from which progesterone levels (females) and testosterone levels (males) were assessed using immunoenzymatic tests. At the same time, vaginal swabs were performed to confirm the phase of the estrous cycle. During this period, fecal samples were collected in the mornings following observation days. From these samples, fecal cortisol metabolites were extracted and analyzed using immunoenzymatic testing for both males and females. Behavioral analysis did not reveal statistically significant differences in all categories of behavior or in various aggressive behaviors between the two seasons. However, descriptive analysis identified a distinct manifestation of aggressive behaviors, suggesting a reduction in exclusive agonistic behaviors among males during deslorelin treatment. During this treatment, there was no statistically significant difference in the average salivary testosterone levels in males, and the fecal cortisol concentration in females was significantly higher than that of males. While in the first season the treatment for males did not yield the expected results due to observed courting and mating behaviors, in the second season, no mating was observed, and the treatment for females appeared to have the desired effect though not for the entire reproductive season as reported in other species. In conclusion, enhancing knowledge and correlations between consistent long-term monitoring and specific pharmacological protocols may prove to be the optimal solution for identifying the most effective contraceptive strategy to ensure the reproductive management of this species while fully respecting the welfare of subjects living in a controlled environment.

Le dimensioni dei gruppi di primati influenzano notevolmente la fitness di ciascun individuo (Chapman, 2000). In natura, infatti, un gruppo numeroso porta a maggiore competizione per l’accesso alle risorse alimentari. Al contempo, gruppi di piccole dimensioni hanno maggiore difficoltà a difendere il territorio e le risorse alimentari e sono maggiormente soggetti a predazione ed infanticidio (Pride, 2005). Analogamente, nei giardini zoologici è necessario attuare programmi di gestione della riproduzione per contenere le nascite ed ospitare un numero adeguato di animali. Lo scopo di questo studio è quello di monitorare dal punto di vista ormonale, colpocitologico e comportamentale il gruppo di Lemur catta ospitato presso il bioparco Zoom di Torino (8 maschi e 5 femmine) durante l’utilizzo di due programmi contracettivi reversibili: somministrazione di medrossiprogesterone acetato nei maschi e impianto sottocutaneo di deslorelina acetato nelle femmine rispettivamente, in due stagioni riproduttive consecutive. In entrambe le stagioni, per il monitoraggio comportamentale, impiegando l’etogramma di specie e utilizzando lo scan sampling e l’istantaneous sampling, i comportamenti sono stati codificati con Behavioural Observation Research Interactive Software (BORIS). Nella seconda stagione sono stati, inoltre, raccolti con tecnica non invasiva, campioni salivari mediante tamponi di cotone (Salivette Sarstedt®), dai quali, mediante test immunoenzimatici, sono stati valutati i livelli di progesterone (femmine) e testosterone (maschi) nella saliva. Contestualmente, sono stati effettuati tamponi vaginali per la conferma della fase del ciclo estrale. Nello stesso periodo, le mattine successive alle giornate delle riprese, sono stati raccolti campioni di feci da cui è stato estratto ed analizzato con test immunoenzimatico il cortisolo fecale (metaboliti) del gruppo dei maschi e delle femmine. Dall’analisi comportamentale non è emersa una differenza statisticamente significativa di tutte le categorie di comportamento e dei diversi comportamenti aggressivi tra le due stagioni. Tuttavia, grazie all’analisi descrittiva, è stata rilevata una diversa manifestazione dei comportamenti aggressivi che sembra suggerire una riduzione dei comportamenti di agonismo esclusivo tra i maschi durante il trattamento con deslorelina. In concomitanza di tale trattamento non c’è stata una differenza statisticamente significativa del valore medio di testosterone salivare dei maschi, e la concentrazione di cortisolo fecale delle femmine è risultata significativamente maggiore rispetto a quella dei maschi. Mentre nella prima stagione il trattamento dei maschi non ha mostrato i risultati attesi a causa della rilevazione di comportamenti di corteggiamento ed accoppiamenti, nella seconda stagione non si sono verificati accoppiamenti ed il trattamento delle femmine sembra aver dato l’effetto desiderato ma non per l’intera stagione riproduttiva come riportato in altre specie. In conclusione, l’incrementare le conoscenze e le correlazioni tra un costante monitoraggio nel tempo, e specifici protocolli farmacologici potrebbe rivelarsi la soluzione ottimale per poter individuare la strategia contraccettiva più efficace per garantire una gestione riproduttiva di questa specie nel pieno rispetto del benessere dei soggetti che vivono in ambiente controllato.

Gestione riproduttiva di un gruppo di Lemur catta in ambiente controllato mediante controllo farmacologico del ciclo estrale: monitoraggio ormonale, colpocitologico e comportamentale

CATALDO, ELIS
2023/2024

Abstract

Le dimensioni dei gruppi di primati influenzano notevolmente la fitness di ciascun individuo (Chapman, 2000). In natura, infatti, un gruppo numeroso porta a maggiore competizione per l’accesso alle risorse alimentari. Al contempo, gruppi di piccole dimensioni hanno maggiore difficoltà a difendere il territorio e le risorse alimentari e sono maggiormente soggetti a predazione ed infanticidio (Pride, 2005). Analogamente, nei giardini zoologici è necessario attuare programmi di gestione della riproduzione per contenere le nascite ed ospitare un numero adeguato di animali. Lo scopo di questo studio è quello di monitorare dal punto di vista ormonale, colpocitologico e comportamentale il gruppo di Lemur catta ospitato presso il bioparco Zoom di Torino (8 maschi e 5 femmine) durante l’utilizzo di due programmi contracettivi reversibili: somministrazione di medrossiprogesterone acetato nei maschi e impianto sottocutaneo di deslorelina acetato nelle femmine rispettivamente, in due stagioni riproduttive consecutive. In entrambe le stagioni, per il monitoraggio comportamentale, impiegando l’etogramma di specie e utilizzando lo scan sampling e l’istantaneous sampling, i comportamenti sono stati codificati con Behavioural Observation Research Interactive Software (BORIS). Nella seconda stagione sono stati, inoltre, raccolti con tecnica non invasiva, campioni salivari mediante tamponi di cotone (Salivette Sarstedt®), dai quali, mediante test immunoenzimatici, sono stati valutati i livelli di progesterone (femmine) e testosterone (maschi) nella saliva. Contestualmente, sono stati effettuati tamponi vaginali per la conferma della fase del ciclo estrale. Nello stesso periodo, le mattine successive alle giornate delle riprese, sono stati raccolti campioni di feci da cui è stato estratto ed analizzato con test immunoenzimatico il cortisolo fecale (metaboliti) del gruppo dei maschi e delle femmine. Dall’analisi comportamentale non è emersa una differenza statisticamente significativa di tutte le categorie di comportamento e dei diversi comportamenti aggressivi tra le due stagioni. Tuttavia, grazie all’analisi descrittiva, è stata rilevata una diversa manifestazione dei comportamenti aggressivi che sembra suggerire una riduzione dei comportamenti di agonismo esclusivo tra i maschi durante il trattamento con deslorelina. In concomitanza di tale trattamento non c’è stata una differenza statisticamente significativa del valore medio di testosterone salivare dei maschi, e la concentrazione di cortisolo fecale delle femmine è risultata significativamente maggiore rispetto a quella dei maschi. Mentre nella prima stagione il trattamento dei maschi non ha mostrato i risultati attesi a causa della rilevazione di comportamenti di corteggiamento ed accoppiamenti, nella seconda stagione non si sono verificati accoppiamenti ed il trattamento delle femmine sembra aver dato l’effetto desiderato ma non per l’intera stagione riproduttiva come riportato in altre specie. In conclusione, l’incrementare le conoscenze e le correlazioni tra un costante monitoraggio nel tempo, e specifici protocolli farmacologici potrebbe rivelarsi la soluzione ottimale per poter individuare la strategia contraccettiva più efficace per garantire una gestione riproduttiva di questa specie nel pieno rispetto del benessere dei soggetti che vivono in ambiente controllato.
Reproductive management of a group of Lemur catta in a controlled environment through pharmacological control of the estrous cycle: hormonal, colpocytological and behavioral monitoring
The size of primate groups significantly affects the fitness of each individual (Chapman, 2000). In nature, large groups lead to increased competition for access to food resources. At the same time, small groups struggle to defend their territory and food resources and are more vulnerable to predation and infanticide (Pride, 2005). Similarly, in zoos, it is necessary to implement reproduction management programs to limit births and house an appropriate number of animals. The purpose of this study is to monitor the hormonal, cytological, and behavioral aspects of a group of Lemur catta hosted at the Bioparco Zoom Torino (8 males and 5 females) during the use of two reversible contraceptive programs: administration of medroxyprogesterone acetate in males and subcutaneous deslorelin acetate implants in females, respectively, over two consecutive reproductive seasons. In both seasons, for behavioral monitoring, the species-specific ethogram was employed, utilizing scan sampling and instantaneous sampling methods. Behaviors were coded using Behavioural Observation Research Interactive Software (BORIS). Additionally, in the second season, non-invasive salivary samples were collected using cotton swabs (Salivette Sarstedt®), from which progesterone levels (females) and testosterone levels (males) were assessed using immunoenzymatic tests. At the same time, vaginal swabs were performed to confirm the phase of the estrous cycle. During this period, fecal samples were collected in the mornings following observation days. From these samples, fecal cortisol metabolites were extracted and analyzed using immunoenzymatic testing for both males and females. Behavioral analysis did not reveal statistically significant differences in all categories of behavior or in various aggressive behaviors between the two seasons. However, descriptive analysis identified a distinct manifestation of aggressive behaviors, suggesting a reduction in exclusive agonistic behaviors among males during deslorelin treatment. During this treatment, there was no statistically significant difference in the average salivary testosterone levels in males, and the fecal cortisol concentration in females was significantly higher than that of males. While in the first season the treatment for males did not yield the expected results due to observed courting and mating behaviors, in the second season, no mating was observed, and the treatment for females appeared to have the desired effect though not for the entire reproductive season as reported in other species. In conclusion, enhancing knowledge and correlations between consistent long-term monitoring and specific pharmacological protocols may prove to be the optimal solution for identifying the most effective contraceptive strategy to ensure the reproductive management of this species while fully respecting the welfare of subjects living in a controlled environment.
CASTAGNA, CLAUDIA
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Descrizione: Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in MEDICINA VETERINARIA
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/167563