n.d.
L’argomento principale di questo elaborato è la fertilità biologica del terreno del vigneto. Grazie all’analisi di alcuni casi studio, è stato possibile analizzare gli organismi più abbondanti nei suoli dei vigneti e approfondire i principali servizi ecosistemici che essi forniscono al terreno. Nell’Unione Europea 52 milioni di ettari di terreno, corrispondenti al 16% della superficie totale, sono colpiti da forme di degrado. Le principali cause sono: erosione, cambiamento climatico, compattazione, contaminazione, perdita di biodiversità e desertificazione. La degradazione del suolo rappresenta quindi una grave minaccia per l’agricoltura. Per questo motivo, lo scopo di questo elaborato è stato anche quello di studiare, come poter utilizzare e sfruttare i servizi ecosistemici del biota per sostenere la fertilità del suolo. Per rispondere a questa domanda sono stati esaminati vari possibili strumenti utili a favorire un habitat adatto allo sviluppo e all’aumento del biota e dei suoi servizi ecosistemici. Sono stati esaminati studi relativi all'utilizzo di compost, vermicompost, biochar e all’inoculo di batteri e funghi nel suolo. Con l’aggiunta di una quantità di 4 t/ha di compost derivato dagli scarti di potatura, si può sostituire con successo il fertilizzante minerale, garantendo anche una crescita equilibrata di radici e germogli, oltre ad un aumento della resa di uva del 15-20%. Il vermicompost, considerato un fertilizzante naturale, è in grado di aumentare la biomassa dei lombrichi, che aiutano a ripristinare la fertilità biologica del suolo. I trattamenti con biochar, invece, hanno influenzato positivamente la comunità fungina che è passata dal 9,4% dei suoli non trattati, al 24,8% dei suoli trattati con biochar. Dunque, gli impatti positivi che ha avuto il biochar sui suoli viticoli, a lungo termine, fanno capire che questo processo potrebbe essere utile per ripristinare i suoli degradati. Infine, le interazioni che si creano tra i microrganismi e la vite a seguito dell'inoculo nel suolo, rappresentano un'altra ottima modalità di ripristino e conservazione della fertilità. Questo perché i batteri migliorano la crescita delle piante mentre, invece, i funghi aumentano la tolleranza agli stress idrici e termici delle piante. In conclusione, tutti i meccanismi analizzati rappresentano interessanti alternative, soprattutto sostenibili, per il recupero dei suoli degradati. È ovvio, però, che saranno necessari ulteriori studi e prove in campo per confermare pienamente la loro efficacia a questo scopo. Ciò non esclude l’efficienza e gli effetti positivi già dimostrati nei vigneti che, secondo alcune previsioni, si troveranno sempre più spesso a dover superare eventi climatici estremi che potranno impattare anche sulla fertilità dei suoli.
La fertilità biologica del suolo del vigneto
SOBRERO, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
L’argomento principale di questo elaborato è la fertilità biologica del terreno del vigneto. Grazie all’analisi di alcuni casi studio, è stato possibile analizzare gli organismi più abbondanti nei suoli dei vigneti e approfondire i principali servizi ecosistemici che essi forniscono al terreno. Nell’Unione Europea 52 milioni di ettari di terreno, corrispondenti al 16% della superficie totale, sono colpiti da forme di degrado. Le principali cause sono: erosione, cambiamento climatico, compattazione, contaminazione, perdita di biodiversità e desertificazione. La degradazione del suolo rappresenta quindi una grave minaccia per l’agricoltura. Per questo motivo, lo scopo di questo elaborato è stato anche quello di studiare, come poter utilizzare e sfruttare i servizi ecosistemici del biota per sostenere la fertilità del suolo. Per rispondere a questa domanda sono stati esaminati vari possibili strumenti utili a favorire un habitat adatto allo sviluppo e all’aumento del biota e dei suoi servizi ecosistemici. Sono stati esaminati studi relativi all'utilizzo di compost, vermicompost, biochar e all’inoculo di batteri e funghi nel suolo. Con l’aggiunta di una quantità di 4 t/ha di compost derivato dagli scarti di potatura, si può sostituire con successo il fertilizzante minerale, garantendo anche una crescita equilibrata di radici e germogli, oltre ad un aumento della resa di uva del 15-20%. Il vermicompost, considerato un fertilizzante naturale, è in grado di aumentare la biomassa dei lombrichi, che aiutano a ripristinare la fertilità biologica del suolo. I trattamenti con biochar, invece, hanno influenzato positivamente la comunità fungina che è passata dal 9,4% dei suoli non trattati, al 24,8% dei suoli trattati con biochar. Dunque, gli impatti positivi che ha avuto il biochar sui suoli viticoli, a lungo termine, fanno capire che questo processo potrebbe essere utile per ripristinare i suoli degradati. Infine, le interazioni che si creano tra i microrganismi e la vite a seguito dell'inoculo nel suolo, rappresentano un'altra ottima modalità di ripristino e conservazione della fertilità. Questo perché i batteri migliorano la crescita delle piante mentre, invece, i funghi aumentano la tolleranza agli stress idrici e termici delle piante. In conclusione, tutti i meccanismi analizzati rappresentano interessanti alternative, soprattutto sostenibili, per il recupero dei suoli degradati. È ovvio, però, che saranno necessari ulteriori studi e prove in campo per confermare pienamente la loro efficacia a questo scopo. Ciò non esclude l’efficienza e gli effetti positivi già dimostrati nei vigneti che, secondo alcune previsioni, si troveranno sempre più spesso a dover superare eventi climatici estremi che potranno impattare anche sulla fertilità dei suoli.File | Dimensione | Formato | |
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Elaborato finale Francesca Sobrero.pdf
non disponibili
Descrizione: In questo elaborato sono stati analizzati: la fertilità biologica, gli organismi più abbondanti nei suoli dei vigneti, le cause della degradazione dei suoli e gli eventuali processi per il ripristino di essi.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/167358