The dissertation analyses A Study in Scarlet written by Arthur Conan Doyle, the novel which introduces the character of Sherlock Holmes for the first time in 1887. The bibliographic research is based on an extensive selection of critical and literary sources, which can be found on the electronic archive, JSTOR, including academic essays on Sherlock Holmes and his investigative method, studies on Victorian London, and detailed analyses of the novel’s characters and dynamics. The essays consulted from the Sir Arthur Conan Doyle Encyclopedia are also relevant, as well as the interview that the author himself granted in 1927, in which he reflects on the success of Sherlock Holmes and his complex relationship with the character. Additionally, the dissertation was carried out by reading and analyzing A Study in Scarlet, both in its original English version and in the Italian edition translated by Giancarlo Carlotti, along with the study of other novels and short stories featuring the detective. The first chapter of the dissertation examines the figure of the author, his medical training, and the various influences that contributed to the creation of the famous detective. After an in-depth analysis of the historical-literary context, in particular the influence of Edgar Allan Poe and his detective Auguste Dupin, the study focuses on Doyle’s most renowned works before addressing the genesis of Sherlock Holmes and the origins of his investigative method. Among the main sources of inspiration, the most important are the observational skills of Dr. Joseph Bell and the emerging forensic science of the 19th and 20th centuries. Additionally, the chapter highlights Doyle’s contribution to the detective genre through the introduction of scientific elements in investigative techniques. The second section analyses Sherlock Holmes’s rational and scientific aspects, with the aim to demonstrate how Doyle represents a modern investigator capable of applying a scientific and deductive method—based on the meticulous observation of details—to crime analysis. Particular emphasis is also placed on the character of Watson, who serves as both the narrator and the author’s alter ego, and who acts as the intermediary between the reader and Holmes’s brilliant mind. The third part analyses four key elements of the novel. The first concerns the setting of London: a dark and mysterious metropolis where crime hides in the anonymity of the masses, making it the ideal stage for Holmes’s investigations. The second element focuses on the character of the criminal, Jefferson Hope, whose motive differs from the typical criminal motivations of the time, and depicts a character driven more by personal justice than by revenge. The third aspect examines the dichotomy between the private detective and Scotland Yard, represented by Inspectors Lestrade and Gregson, with the purpose to underline Doyle’s criticism of the inefficiency of the investigative institutions of his time. The fourth element explores the subplot of the Mormon community, by analysing how Doyle uses exoticism to create a contrast between the moral rigidity of the West and the dynamism of modern London. Finally, the dissertation demonstrates how A Study in Scarlet is not only a cornerstone of the detective genre but also a work that reflects the social tensions of Victorian London, by raising questions about justice, the role of the police, and the relationship between science and investigation.
L’elaborato analizza Uno studio in rosso dello scrittore Arthur Conan Doyle, il primo romanzo ad introdurre la figura di Sherlock Holmes nel 1887. La ricerca bibliografica si avvale di un’ampia selezione di fonti critiche e letterarie, reperite tramite l’archivio elettronico JSTOR, tra cui saggi accademici sulla figura di Sherlock Holmes e il suo metodo investigativo, studi sulla Londra vittoriana, e analisi approfondite sui personaggi e sulle dinamiche del romanzo. Rilevanti sono anche i saggi consultati su Sir Arthur Conan Doyle Encyclopedia, nonché l’intervista rilasciata dallo stesso autore nel 1927, in cui riflette sul successo di Sherlock Holmes e sulla loro complessa relazione. Inoltre, la dissertazione è stata condotta attraverso la lettura e analisi di A Study in Scarlet, nella versione in lingua originale e nell’edizione italiana tradotta da Giancarlo Carlotti, insieme all’esame di altri romanzi e racconti con protagonista il detective. Il primo capitolo dell’elaborato si propone di analizzare la figura dell’autore, la sua formazione medica e le varie influenze che hanno contribuito alla creazione del celebre detective. Dopo un approfondimento sul panorama storico-letterario, con particolare attenzione all’influenza di Edgar Allan Poe e del suo investigatore Auguste Dupin, la dissertazione esamina le opere più celebri di Doyle, per poi soffermarsi sulla genesi del personaggio di Sherlock Holmes e l’origine del suo metodo investigativo. Tra le principali fonti d’ispirazione emergono l’acuta capacità di osservazione del Dr. Joseph Bell insieme all’emergente scienza forense del XIX e XX secolo. Si sottolinea, inoltre, il contributo di Doyle al genere poliziesco attraverso l’introduzione dell’elemento scientifico nelle tecniche di investigazione. Successivamente, la seconda sezione approfondisce la figura di Sherlock Holmes nei suoi aspetti razionali e scientifici, mostrando come il detective in questione sia un investigatore moderno, capace di applicare un metodo scientifico e deduttivo, fondato sull’osservazione minuziosa dei dettagli, all’analisi dei crimini. Particolare attenzione è dedicata anche al ruolo del personaggio di Watson, che funge da narratore e alter ego dell’autore, rappresentando il tramite tra il lettore e la mente geniale di Holmes. La terza parte analizza quattro elementi chiave del romanzo. Il primo concerne l’ambientazione di Londra: una metropoli cupa e misteriosa, in cui il crimine si nasconde nell’anonimato delle masse, diventando il palcoscenico ideale per le indagini di Holmes. Il secondo punto esamina la figura del criminale, Jefferson Hope, il cui movente si discosta dalle tipiche motivazioni criminali dell’epoca, delineando un personaggio guidato più da un senso di giustizia personale che dalla vendetta. Il terzo fattore riguarda la dicotomia tra il detective privato e la polizia di Scotland Yard, rappresentata dagli ispettori Lestrade e Gregson, mettendo in luce la critica di Doyle nei confronti dell'inefficienza delle istituzioni investigative dell'epoca. Il quarto elemento si lega alla sottotrama della comunità mormone, esaminando il modo in cui Doyle utilizza l’esotismo per costruire un contrasto tra la rigidità morale dell’Occidente e il dinamismo della Londra moderna. Infine, l’elaborato dimostra come Uno studio in rosso non sia solo un caposaldo del genere del giallo, ma anche un'opera che riflette le tensioni sociali della Londra vittoriana, ponendo interrogativi sulla giustizia, il ruolo della polizia e il rapporto tra scienza e investigazione.
Un breve studio su Uno studio in rosso
RIGNANESE, FEDERICA
2023/2024
Abstract
L’elaborato analizza Uno studio in rosso dello scrittore Arthur Conan Doyle, il primo romanzo ad introdurre la figura di Sherlock Holmes nel 1887. La ricerca bibliografica si avvale di un’ampia selezione di fonti critiche e letterarie, reperite tramite l’archivio elettronico JSTOR, tra cui saggi accademici sulla figura di Sherlock Holmes e il suo metodo investigativo, studi sulla Londra vittoriana, e analisi approfondite sui personaggi e sulle dinamiche del romanzo. Rilevanti sono anche i saggi consultati su Sir Arthur Conan Doyle Encyclopedia, nonché l’intervista rilasciata dallo stesso autore nel 1927, in cui riflette sul successo di Sherlock Holmes e sulla loro complessa relazione. Inoltre, la dissertazione è stata condotta attraverso la lettura e analisi di A Study in Scarlet, nella versione in lingua originale e nell’edizione italiana tradotta da Giancarlo Carlotti, insieme all’esame di altri romanzi e racconti con protagonista il detective. Il primo capitolo dell’elaborato si propone di analizzare la figura dell’autore, la sua formazione medica e le varie influenze che hanno contribuito alla creazione del celebre detective. Dopo un approfondimento sul panorama storico-letterario, con particolare attenzione all’influenza di Edgar Allan Poe e del suo investigatore Auguste Dupin, la dissertazione esamina le opere più celebri di Doyle, per poi soffermarsi sulla genesi del personaggio di Sherlock Holmes e l’origine del suo metodo investigativo. Tra le principali fonti d’ispirazione emergono l’acuta capacità di osservazione del Dr. Joseph Bell insieme all’emergente scienza forense del XIX e XX secolo. Si sottolinea, inoltre, il contributo di Doyle al genere poliziesco attraverso l’introduzione dell’elemento scientifico nelle tecniche di investigazione. Successivamente, la seconda sezione approfondisce la figura di Sherlock Holmes nei suoi aspetti razionali e scientifici, mostrando come il detective in questione sia un investigatore moderno, capace di applicare un metodo scientifico e deduttivo, fondato sull’osservazione minuziosa dei dettagli, all’analisi dei crimini. Particolare attenzione è dedicata anche al ruolo del personaggio di Watson, che funge da narratore e alter ego dell’autore, rappresentando il tramite tra il lettore e la mente geniale di Holmes. La terza parte analizza quattro elementi chiave del romanzo. Il primo concerne l’ambientazione di Londra: una metropoli cupa e misteriosa, in cui il crimine si nasconde nell’anonimato delle masse, diventando il palcoscenico ideale per le indagini di Holmes. Il secondo punto esamina la figura del criminale, Jefferson Hope, il cui movente si discosta dalle tipiche motivazioni criminali dell’epoca, delineando un personaggio guidato più da un senso di giustizia personale che dalla vendetta. Il terzo fattore riguarda la dicotomia tra il detective privato e la polizia di Scotland Yard, rappresentata dagli ispettori Lestrade e Gregson, mettendo in luce la critica di Doyle nei confronti dell'inefficienza delle istituzioni investigative dell'epoca. Il quarto elemento si lega alla sottotrama della comunità mormone, esaminando il modo in cui Doyle utilizza l’esotismo per costruire un contrasto tra la rigidità morale dell’Occidente e il dinamismo della Londra moderna. Infine, l’elaborato dimostra come Uno studio in rosso non sia solo un caposaldo del genere del giallo, ma anche un'opera che riflette le tensioni sociali della Londra vittoriana, ponendo interrogativi sulla giustizia, il ruolo della polizia e il rapporto tra scienza e investigazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/167239