The thesis examines the changing function of gold in times of economic turbulence and geopolitical unrest, highlighting the period from 2015 to 2025. Gold has traditionally been seen as a “safe haven” asset — a go-to for investors when markets wobble, currencies decline, or global tensions flare. But does gold actually have the behavior it’s supposed to have in the presence of inflation, crises, and uncertainty? To answer this, the research brings together strands of historical analysis, economic theory, contemporary research on market dynamics, and original empirical research through a focused survey of 109 people from a range of sectors and backgrounds. By analyzing public perception alongside real-world price trends, this study explores whether gold’s reputation passes the sniff test — or if it’s simply psychological rather than functional in nature. The thesis opens with a historical perspective, following gold’s legacy from its role in the monetary system to its spotty status in contemporary investment portfolios. It then creates a theoretical framework surrounding gold as an inflation hedge and psychological anchor to investors during turbulent times. An empirical section then follows, providing an in-depth analysis of the most significant geopolitical events and inflationary phases of the past decade —– from Brexit and the U.S.-China trade war to the war in Ukraine — and the correlation of these events with fluctuations in gold prices. Providing the added results of an age, occupation, and financial literacy survey related to gold as a protective asset, in a very data-driven survey analysis. Key findings reveal that while gold continues to hold symbolic and strategic value, perceptions vary widely. Surprisingly, fewer respondents rely on expert advice, suggesting a shift toward independent decision-making. In addition, generational and geographical differences suggest that gold’s place in the contemporary economy may be more complicated than we imagine. The thesis concludes by providing practical insights for investors and policy suggestions, as well as discussing limitations and future research avenues.

La tesi esamina la funzione mutevole dell’oro in tempi di turbolenze economiche e instabilità geopolitica, con un focus sul periodo dal 2015 al 2025. Tradizionalmente considerato un "bene rifugio", l’oro è stato lo strumento di riferimento per gli investitori nei momenti di incertezza: quando i mercati vacillano, le valute si svalutano o le tensioni internazionali aumentano. Ma l’oro si comporta davvero come ci si aspetterebbe in presenza di inflazione, crisi e incertezza? Per rispondere a questa domanda, la ricerca integra analisi storiche, teoria economica, studi contemporanei sulle dinamiche di mercato e un’indagine empirica originale condotta su un campione eterogeneo di 109 persone provenienti da diversi settori e contesti socio-economici. Analizzando la percezione pubblica in parallelo con l’andamento reale dei prezzi, lo studio esplora se la reputazione dell’oro resista a un’analisi critica — o se si tratti più di un mito psicologico che di una realtà funzionale. La tesi si apre con una panoramica storica, ripercorrendo il ruolo dell’oro nel sistema monetario fino alla sua posizione più marginale nei portafogli d’investimento contemporanei. Successivamente, si costruisce un quadro teorico in cui l’oro viene analizzato come copertura contro l’inflazione e come ancoraggio psicologico per gli investitori in tempi turbolenti. Segue una sezione empirica che offre un’analisi dettagliata degli eventi geopolitici più significativi e delle fasi inflazionistiche dell’ultimo decennio — da Brexit alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, fino al conflitto in Ucraina — mettendo in relazione questi eventi con le fluttuazioni del prezzo dell’oro. Viene inoltre presentata un’analisi quantitativa basata su età, professione e alfabetizzazione finanziaria, con l’obiettivo di comprendere come tali fattori influenzino la percezione dell’oro come asset di protezione. I risultati principali evidenziano che, sebbene l’oro continui ad avere un valore simbolico e strategico, le percezioni al riguardo sono ampiamente diversificate. Sorprendentemente, pochi intervistati si affidano al parere di esperti, segnalando un cambiamento verso decisioni più autonome. Inoltre, differenze generazionali e geografiche indicano che il ruolo dell’oro nell’economia contemporanea potrebbe essere più complesso di quanto si immagini. La tesi si conclude offrendo spunti pratici per gli investitori, suggerimenti per le politiche economiche, e una riflessione sui limiti della ricerca con proposte per futuri approfondimenti.

The Dynamics of Gold Prices: Analyzing the Relationship Between Inflation, Geopolitical Events, and Recent Market Trends

LELO, SINDI
2023/2024

Abstract

La tesi esamina la funzione mutevole dell’oro in tempi di turbolenze economiche e instabilità geopolitica, con un focus sul periodo dal 2015 al 2025. Tradizionalmente considerato un "bene rifugio", l’oro è stato lo strumento di riferimento per gli investitori nei momenti di incertezza: quando i mercati vacillano, le valute si svalutano o le tensioni internazionali aumentano. Ma l’oro si comporta davvero come ci si aspetterebbe in presenza di inflazione, crisi e incertezza? Per rispondere a questa domanda, la ricerca integra analisi storiche, teoria economica, studi contemporanei sulle dinamiche di mercato e un’indagine empirica originale condotta su un campione eterogeneo di 109 persone provenienti da diversi settori e contesti socio-economici. Analizzando la percezione pubblica in parallelo con l’andamento reale dei prezzi, lo studio esplora se la reputazione dell’oro resista a un’analisi critica — o se si tratti più di un mito psicologico che di una realtà funzionale. La tesi si apre con una panoramica storica, ripercorrendo il ruolo dell’oro nel sistema monetario fino alla sua posizione più marginale nei portafogli d’investimento contemporanei. Successivamente, si costruisce un quadro teorico in cui l’oro viene analizzato come copertura contro l’inflazione e come ancoraggio psicologico per gli investitori in tempi turbolenti. Segue una sezione empirica che offre un’analisi dettagliata degli eventi geopolitici più significativi e delle fasi inflazionistiche dell’ultimo decennio — da Brexit alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, fino al conflitto in Ucraina — mettendo in relazione questi eventi con le fluttuazioni del prezzo dell’oro. Viene inoltre presentata un’analisi quantitativa basata su età, professione e alfabetizzazione finanziaria, con l’obiettivo di comprendere come tali fattori influenzino la percezione dell’oro come asset di protezione. I risultati principali evidenziano che, sebbene l’oro continui ad avere un valore simbolico e strategico, le percezioni al riguardo sono ampiamente diversificate. Sorprendentemente, pochi intervistati si affidano al parere di esperti, segnalando un cambiamento verso decisioni più autonome. Inoltre, differenze generazionali e geografiche indicano che il ruolo dell’oro nell’economia contemporanea potrebbe essere più complesso di quanto si immagini. La tesi si conclude offrendo spunti pratici per gli investitori, suggerimenti per le politiche economiche, e una riflessione sui limiti della ricerca con proposte per futuri approfondimenti.
The Dynamics of Gold Prices: Analyzing the Relationship Between Inflation, Geopolitical Events, and Recent Market Trends
The thesis examines the changing function of gold in times of economic turbulence and geopolitical unrest, highlighting the period from 2015 to 2025. Gold has traditionally been seen as a “safe haven” asset — a go-to for investors when markets wobble, currencies decline, or global tensions flare. But does gold actually have the behavior it’s supposed to have in the presence of inflation, crises, and uncertainty? To answer this, the research brings together strands of historical analysis, economic theory, contemporary research on market dynamics, and original empirical research through a focused survey of 109 people from a range of sectors and backgrounds. By analyzing public perception alongside real-world price trends, this study explores whether gold’s reputation passes the sniff test — or if it’s simply psychological rather than functional in nature. The thesis opens with a historical perspective, following gold’s legacy from its role in the monetary system to its spotty status in contemporary investment portfolios. It then creates a theoretical framework surrounding gold as an inflation hedge and psychological anchor to investors during turbulent times. An empirical section then follows, providing an in-depth analysis of the most significant geopolitical events and inflationary phases of the past decade —– from Brexit and the U.S.-China trade war to the war in Ukraine — and the correlation of these events with fluctuations in gold prices. Providing the added results of an age, occupation, and financial literacy survey related to gold as a protective asset, in a very data-driven survey analysis. Key findings reveal that while gold continues to hold symbolic and strategic value, perceptions vary widely. Surprisingly, fewer respondents rely on expert advice, suggesting a shift toward independent decision-making. In addition, generational and geographical differences suggest that gold’s place in the contemporary economy may be more complicated than we imagine. The thesis concludes by providing practical insights for investors and policy suggestions, as well as discussing limitations and future research avenues.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/167122