La ricerca esplorativa riguarda il processo di apprendimento del concetto di fossile e dei fenomeni di fossilizzazione indagati in una classe quarta della Scuola Primaria attraverso la costruzione di un percorso sperimentale improntato su attività pratiche ed esperienziali. Viene, altresì focalizzata l'attenzione sul concetto di tempo biologico, storico e geologico al fine di percepirne le diversità e scoprire le relazioni che esistono tra determinati fenomeni geologici. La metodologia si basa su un iter didattico di scoperta, di osservazione e di proposte pratiche atte a sollecitare la capacità deduttiva dei bambini e le loro attitudini pratiche e manuali, nell'ottica di un insegnamento-apprendimento attivo, operativo e costruttivo. In particolare, si parte dalle rappresentazioni mentali dei bambini, seguite da una serie di attività significative per modificare, ampliare o correggere le idee iniziali: attività sensoriali, confronti tra campioni di fossili ed i loro organismi originari, costruzione di calchi, modelli interni e tracce con il gesso, simulazione del processo di sedimentazione e relativo scavo paleontologico, osservazione di microfossili attraverso il microscopio digitale,¿ L'analisi dei dati, elaborati attraverso il software statistico SPSS 15.0, si fonda su diversi strumenti: questionario sulle preconoscenze, registrazioni dei brainstorming, disegni, schede costruite ad hoc, osservazioni dirette, prova di verifica,¿ Molto significativo risulta l'utilizzo di particolari strumenti informatici: PC, videoproiettore, microscopio digitale, registratore per le discussioni collettive. Dall'iter didattico emerge che il 43,8% dei bambini considera i fossili come resti di animali e vegetali, di cui il 18,8% parla di dinosauri, tendenza imputabile al fatto che questi sono gli elementi più collegati ai fossili nei libri di testo, dalla tv e dai media. Confrontando le preconoscenze con i risultati ottenuti al termine del percorso, emergono notevoli sviluppi delle idee iniziali o correzioni delle misconcezioni. Si rileva un cambiamento relativo all'epoca in cui risalgono i fossili: il 18,8% non risponde all'inizio, mentre al termine del percorso l'intero campione menziona i tempi geologici. Si rileva un miglioramento anche sui microfossili: all'inizio il 43,75% non ne conosce l'esistenza, mentre al termine del lavoro l'intero campione (100%) dimostra di possedere conoscenze approfondite. Anche il processo di sedimentazione pare assimilato dalla totalità del campione (100%) ed in particolare, il 100% ha appreso che i fossili si trovano comunemente nelle rocce sedimentarie. All'inizio alcuni bambini (18,7%) sostengono erroneamente che le specie degli organismi fossilizzati sono ormai estinte, in seguito il 93,7% del campione esprime l'esistenza anche di specie attualmente esistenti. Attraverso le simulazioni pratiche i bambini hanno compreso fenomeni complessi come la possibilità di ritrovare nello stesso sedimento fossili di datazione differente, la difficoltà di riuscire a ritrovare un resto integrale, il ruolo dell'azione dell'acqua e degli agenti atmosferici nel processo di fossilizzazione che erodono il suolo e permettono l'affioramento della roccia. Al termine della trattazione, viene confermata l'idea che i fossili sono un argomento molto stimolante per i bambini, che offre sia la possibilità di potenziare un armonico sviluppo cognitivo sia la formazione di uno spiccato spirito critico, riflessivo e metacognitivo.

NARRAZIONI DAL PASSATO: QUANTO I FOSSILI CI RACCONTANO. INDAGINE DELLE RAPPRESENTAZIONI MENTALI SUI FOSSILI ED ESPERIENZE PRATICHE IN UNA CLASSE 4° DELLA SCUOLA PRIMARIA

CERUTTI, GLORIA MARIA LAURA
2010/2011

Abstract

La ricerca esplorativa riguarda il processo di apprendimento del concetto di fossile e dei fenomeni di fossilizzazione indagati in una classe quarta della Scuola Primaria attraverso la costruzione di un percorso sperimentale improntato su attività pratiche ed esperienziali. Viene, altresì focalizzata l'attenzione sul concetto di tempo biologico, storico e geologico al fine di percepirne le diversità e scoprire le relazioni che esistono tra determinati fenomeni geologici. La metodologia si basa su un iter didattico di scoperta, di osservazione e di proposte pratiche atte a sollecitare la capacità deduttiva dei bambini e le loro attitudini pratiche e manuali, nell'ottica di un insegnamento-apprendimento attivo, operativo e costruttivo. In particolare, si parte dalle rappresentazioni mentali dei bambini, seguite da una serie di attività significative per modificare, ampliare o correggere le idee iniziali: attività sensoriali, confronti tra campioni di fossili ed i loro organismi originari, costruzione di calchi, modelli interni e tracce con il gesso, simulazione del processo di sedimentazione e relativo scavo paleontologico, osservazione di microfossili attraverso il microscopio digitale,¿ L'analisi dei dati, elaborati attraverso il software statistico SPSS 15.0, si fonda su diversi strumenti: questionario sulle preconoscenze, registrazioni dei brainstorming, disegni, schede costruite ad hoc, osservazioni dirette, prova di verifica,¿ Molto significativo risulta l'utilizzo di particolari strumenti informatici: PC, videoproiettore, microscopio digitale, registratore per le discussioni collettive. Dall'iter didattico emerge che il 43,8% dei bambini considera i fossili come resti di animali e vegetali, di cui il 18,8% parla di dinosauri, tendenza imputabile al fatto che questi sono gli elementi più collegati ai fossili nei libri di testo, dalla tv e dai media. Confrontando le preconoscenze con i risultati ottenuti al termine del percorso, emergono notevoli sviluppi delle idee iniziali o correzioni delle misconcezioni. Si rileva un cambiamento relativo all'epoca in cui risalgono i fossili: il 18,8% non risponde all'inizio, mentre al termine del percorso l'intero campione menziona i tempi geologici. Si rileva un miglioramento anche sui microfossili: all'inizio il 43,75% non ne conosce l'esistenza, mentre al termine del lavoro l'intero campione (100%) dimostra di possedere conoscenze approfondite. Anche il processo di sedimentazione pare assimilato dalla totalità del campione (100%) ed in particolare, il 100% ha appreso che i fossili si trovano comunemente nelle rocce sedimentarie. All'inizio alcuni bambini (18,7%) sostengono erroneamente che le specie degli organismi fossilizzati sono ormai estinte, in seguito il 93,7% del campione esprime l'esistenza anche di specie attualmente esistenti. Attraverso le simulazioni pratiche i bambini hanno compreso fenomeni complessi come la possibilità di ritrovare nello stesso sedimento fossili di datazione differente, la difficoltà di riuscire a ritrovare un resto integrale, il ruolo dell'azione dell'acqua e degli agenti atmosferici nel processo di fossilizzazione che erodono il suolo e permettono l'affioramento della roccia. Al termine della trattazione, viene confermata l'idea che i fossili sono un argomento molto stimolante per i bambini, che offre sia la possibilità di potenziare un armonico sviluppo cognitivo sia la formazione di uno spiccato spirito critico, riflessivo e metacognitivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/16709