The regeneration and enhancement of the historic garden, considered by the Florence Charter as a living monument, must be undertaken after an in-depth multidisciplinary study essential for understanding the compositional system, in order to operate correctly through valid maintenance, conservation and enhancement interventions. This thesis aims to explore and analyze some significant examples of restoration and enhancement of historic gardens in Western Piedmont, focusing in particular on the historical sources that guided the recovery works, in an attempt to enhance a holistic methodological approach, which not only aims to preserve the historical and botanical characteristics of the gardens, but also aims to ensure sustainable management and enhancement that favors public enjoyment. The evolution of the garden has always been linked to the transformations of the landscape and cultivation techniques, in a continuous dichotomy between productive and aesthetic value. Precisely in an attempt to represent this duality, we chose to focus on the role of vegetable gardens in historic parks and gardens, which offer numerous food for thought on traditional agricultural practices, on the valorization of botanical heritage, on the importance of biodiversity and nature conservation. The aim is to explore the ways in which vegetable gardens, traditionally conceived for productive purposes, have been integrated into historic gardens, taking on functions that range from food production to aesthetic, educational and symbolic dimensions. The first section is dedicated to the concept of historical garden and the related conservation and enhancement issues, then the paper examines a selection of case studies that illustrate the evolution of the relationship between vegetable garden and aesthetic garden in the Piedmontese context with particular reference to the botanical species used. The garden of the Roman house at the Archaeological Park of Augusta Bagiennorum in Bene Vagienna (CN) is analyzed as an example of Roman hortus, in which the progressive evolution between productive and aesthetic function is at the origin of the Western garden itself. The medieval hortus conclusus is represented by the garden of the Canonica di San Pietro in Cherasco (CN), which has allowed us to reconstruct the close relationship between vegetable garden, herbarium and traditional garden typical of monasteries. The sixteenth-century garden of essences at the Castelli di Lagnasco (CN), a significant example of restoration based on iconographic sources, testifies to the persistence of the link between garden and food production in the Renaissance. The influence of the French model is evident in the case of Casa Lajolo (Piossasco, TO) which follows the typical formal canons with the boxwood and yew hedges expertly pruned and modelled according to the topiary art. In the context of the English landscape garden, the new vegetable garden of the Roero Castle of Monticello d’Alba (CN) is part of a strategy of valorization of the historical and botanical heritage, in a perspective of sustainability and enhancement of plant biodiversity. The aim of the research is to demonstrate that a correct holistic approach to the conservation and valorization of vegetable gardens in historical parks and gardens not only favors the protection of the botanical and landscape heritage, but also contributes to environmental awareness and the creation of spaces usable by the community. Furthermore, the integration between productive garden and aesthetic garden is configured as an essential interpretative key to understanding the evolution of the historical landscape.
La rigenerazione e la riqualificazione del giardino storico, considerato dalla Carta dei Giardini Storici come un monumento vivente, devono essere intraprese dopo un approfondito studio multidisciplinare fondamentale per la comprensione dell’impianto compositivo, al fine di operare correttamente attraverso validi interventi di manutenzione, conservazione e valorizzazione. Questa tesi ha l’obiettivo di esplorare e analizzare alcuni esempi significativi di restauro e valorizzazione di giardini storici del Piemonte occidentale, concentrandosi in particolare sulle fonti storiche che hanno guidato le opere di recupero, nel tentativo di valorizzare un approccio metodologico olistico, che non solo mira a preservare le caratteristiche storiche e botaniche dei giardini, ma si propone anche di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione che favorisca la fruizione pubblica. L'evoluzione del giardino è sempre stata legata alle trasformazioni del paesaggio e delle tecniche di coltivazione, in una continua dicotomia tra valore produttivo ed estetico. Proprio nel tentativo di rappresentare questa dualità, si è scelto di focalizzarsi sul ruolo degli orti nei parchi e giardini storici, che offrono numerosi spunti di riflessione sulle pratiche agricole tradizionali, sulla valorizzazione del patrimonio botanico, sull'importanza della biodiversità e della conservazione della natura. L’obiettivo è quello di esplorare le modalità con cui gli orti, tradizionalmente concepiti per scopi produttivi, siano stati integrati nei giardini storici, assumendo funzioni che spaziano dalla produzione alimentare alla dimensione estetica, educativa e simbolica. Dopo una prima sezione dedicata al concetto di giardino storico e alle relative problematiche di conservazione e valorizzazione, il lavoro esamina una selezione di casi studio che illustrano l’evoluzione del rapporto tra orto e giardino nel contesto piemontese con un particolare riferimento alle specie utilizzate. Il giardino della casa romana presso il Parco archeologico di Augusta Bagiennorum a Bene Vagienna (CN) è analizzato come esempio di hortus romano, in cui l’evoluzione progressiva tra funzione produttiva ed estetica è all’origine della tradizione del giardino occidentale. L’hortus conclusus medievale è rappresentato dal giardino della Canonica di San Pietro a Cherasco (CN), che ha permesso di ricostruire la stretta relazione tra orto, erbario e giardino tipica dei monasteri. Il giardino cinquecentesco delle essenze presso i Castelli di Lagnasco (CN), un significativo esempio di restauro basato su fonti iconografiche, testimonia la persistenza del legame tra giardino e produzione alimentare nel Rinascimento. L’influenza del modello francese è invece evidente nel caso di Casa Lajolo (Piossasco, TO) che ricalca i canoni tipici formali con i parterre di bosso e di tasso sapientemente potati e modellati secondo l’ars topiaria. Nel contesto del giardino paesaggistico inglese, il nuovo orto del Castello Roero di Monticello d’Alba (CN) si inserisce in una strategia di valorizzazione del patrimonio storico e botanico, in una prospettiva di sostenibilità e valorizzazione della biodiversità vegetale. L’obiettivo della ricerca è dimostrare che un corretto approccio olistico alla conservazione e alla valorizzazione degli orti nei parchi e giardini storici non solo favorisce la tutela del patrimonio botanico e paesaggistico, ma contribuisce anche alla sensibilizzazione ambientale e alla creazione di spazi fruibili dalla comunità. Inoltre, l’integrazione tra giardino produttivo e giardino estetico si configura come una chiave interpretativa essenziale per comprendere l’evoluzione del paesaggio storico.
Belli e buoni. Il ruolo degli orti nei parchi e giardini storici del Piemonte occidentale
BERTOTTI, ELETTRA
2023/2024
Abstract
La rigenerazione e la riqualificazione del giardino storico, considerato dalla Carta dei Giardini Storici come un monumento vivente, devono essere intraprese dopo un approfondito studio multidisciplinare fondamentale per la comprensione dell’impianto compositivo, al fine di operare correttamente attraverso validi interventi di manutenzione, conservazione e valorizzazione. Questa tesi ha l’obiettivo di esplorare e analizzare alcuni esempi significativi di restauro e valorizzazione di giardini storici del Piemonte occidentale, concentrandosi in particolare sulle fonti storiche che hanno guidato le opere di recupero, nel tentativo di valorizzare un approccio metodologico olistico, che non solo mira a preservare le caratteristiche storiche e botaniche dei giardini, ma si propone anche di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione che favorisca la fruizione pubblica. L'evoluzione del giardino è sempre stata legata alle trasformazioni del paesaggio e delle tecniche di coltivazione, in una continua dicotomia tra valore produttivo ed estetico. Proprio nel tentativo di rappresentare questa dualità, si è scelto di focalizzarsi sul ruolo degli orti nei parchi e giardini storici, che offrono numerosi spunti di riflessione sulle pratiche agricole tradizionali, sulla valorizzazione del patrimonio botanico, sull'importanza della biodiversità e della conservazione della natura. L’obiettivo è quello di esplorare le modalità con cui gli orti, tradizionalmente concepiti per scopi produttivi, siano stati integrati nei giardini storici, assumendo funzioni che spaziano dalla produzione alimentare alla dimensione estetica, educativa e simbolica. Dopo una prima sezione dedicata al concetto di giardino storico e alle relative problematiche di conservazione e valorizzazione, il lavoro esamina una selezione di casi studio che illustrano l’evoluzione del rapporto tra orto e giardino nel contesto piemontese con un particolare riferimento alle specie utilizzate. Il giardino della casa romana presso il Parco archeologico di Augusta Bagiennorum a Bene Vagienna (CN) è analizzato come esempio di hortus romano, in cui l’evoluzione progressiva tra funzione produttiva ed estetica è all’origine della tradizione del giardino occidentale. L’hortus conclusus medievale è rappresentato dal giardino della Canonica di San Pietro a Cherasco (CN), che ha permesso di ricostruire la stretta relazione tra orto, erbario e giardino tipica dei monasteri. Il giardino cinquecentesco delle essenze presso i Castelli di Lagnasco (CN), un significativo esempio di restauro basato su fonti iconografiche, testimonia la persistenza del legame tra giardino e produzione alimentare nel Rinascimento. L’influenza del modello francese è invece evidente nel caso di Casa Lajolo (Piossasco, TO) che ricalca i canoni tipici formali con i parterre di bosso e di tasso sapientemente potati e modellati secondo l’ars topiaria. Nel contesto del giardino paesaggistico inglese, il nuovo orto del Castello Roero di Monticello d’Alba (CN) si inserisce in una strategia di valorizzazione del patrimonio storico e botanico, in una prospettiva di sostenibilità e valorizzazione della biodiversità vegetale. L’obiettivo della ricerca è dimostrare che un corretto approccio olistico alla conservazione e alla valorizzazione degli orti nei parchi e giardini storici non solo favorisce la tutela del patrimonio botanico e paesaggistico, ma contribuisce anche alla sensibilizzazione ambientale e alla creazione di spazi fruibili dalla comunità. Inoltre, l’integrazione tra giardino produttivo e giardino estetico si configura come una chiave interpretativa essenziale per comprendere l’evoluzione del paesaggio storico.File | Dimensione | Formato | |
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