The specialisations applied in traditional manufacturing sectors, commonly referred to as "Made in Italy", are one of the flagships of the Italian economy and culture. The term, historically associated exclusively with Italian fashion, now includes a wide range of versatile skills, such as carpentry, marble and ceramics, faucet and household items, Mediterranean products and industrial machinery. These sectors are dominated by small and medium-sized enterprises (SMEs) often organised in industrial districts. For this type of industry, tradition and experience in the processing of raw materials are significant strengths. Over 64,300 companies operating in the Made in Italy sector are an extremely crucial resource for the country, generating a turnover of more than 108 billion euros and providing employment for about six hundred thousand people. These companies, whose export amounted to € 66.6 billion in 2022, represent the excellence of Italian manufacturing, occupying leading positions in international markets (Confindustria Moda, 2023). The data listed in the previous lines show that the characteristics and skills that distinguish the Italian manufacturing sector have allowed the brand Made in Italy to gain a strategic position in the international market, standing out not only for innovative production techniques, but also for the intrinsic quality of the products. However, with the advent of globalisation and the monopolisation of the world market by multinational giants, it seems that Made in Italy SMEs are struggling to compete internationally, becoming economically less influential. To contextualize the issues of Made in Italy, the following analysis is aimed at the Italian Fashion System. This sector was selected since it has a strategic skill in adapting to rapidly changing trends and consumer needs. The structure of the Italian Fashion System is covered through the deepening of several aspects that characterize it: starting from the SWOT analysis of the sector, the difference between the marketing strategies implemented by Italian SMEs and those put into practice by multinational companies is consequently studied, using a comparison between the Italian Fashion System and the American Fashion System. In addition to the achievement of effective marketing strategies, Italian manufacturing companies specialized in fashion have shown, especially in the last decade, to have developed a concrete predisposition towards sustainability, undoubtedly facilitated by the craft nature that distinguishes them. This inclination has given rise to countless debates, as the real, lasting and effective coexistence between sustainability and entrepreneurship is still not fully verifiable. RQ: The aim of this research is to examine the relationship between two antithetical business models (craft and industrial) and sustainable development, to identify a management model which can integrate the economic with the business ethic. In this regard, one of the objectives of this research is to outline the reasons that make Italian SMEs more efficient than their counterparts in other industrialized countries, identifying the elements that generate the unique value-producing capacity of Italian SMEs.
Le specializzazioni applicate nei tradizionali settori manifatturieri, comunemente conglobate nel termine "Made in Italy", costituiscono uno dei fiori all’occhiello dell’economia e della cultura italiane. La dicitura, storicamente associata esclusivamente alla moda italiana, oggi comprende una vasta gamma di competenze versatili, come la falegnameria, la lavorazione di marmi e ceramiche, la rubinetteria e la produzione di casalinghi, prodotti alimentari mediterranei e macchinari industriali correlati. Questi particolari settori sono dominati da piccole e medie imprese (PMI) spesso organizzate in distretti industriali. Per questo tipo di industrie, la tradizione e l'esperienza nella lavorazione delle materie prime costituiscono significativi punti di forza. Oltre 64.300 imprese operanti nel settore del Made in Italy costituiscono una risorsa estremamente rilevante per il Paese, generando un fatturato di oltre 108 miliardi di euro e disponendo di circa 600 mila posti di lavoro. Queste imprese, inoltre, registrando un export equivalente 66,6 miliardi di euro nel 2022, rappresentano l’eccellenza della manifattura italiana, ricoprendo posizioni di leadership nei mercati internazionali (Confindustria Moda, 2023). Dai dati precedentemente elencati si evince che le peculiarità e le competenze che distinguono il settore manifatturiero italiano hanno permesso al marchio Made in Italy di conquistare una posizione strategica a livello internazionale, spiccando non solo per le innovative tecniche produttive, ma anche e soprattutto per la qualità intrinseca dei prodotti. Tuttavia, con l'avvento della globalizzazione e della monopolizzazione del mercato mondiale esercitata da colossi multinazionali, sembra che le PMI del Made in Italy fatichino ad adattarsi alla concorrenza internazionale, risultando economicamente meno influenti. Per contestualizzare le problematiche del Made in Italy, l'analisi proposta è mirata al settore moda italiano. È stato selezionato questo particolare comparto poiché presenta un’elevata vivacità strategica nell'adattarsi ai rapidi cambiamenti di tendenze e alle esigenze dei consumatori. La struttura del Fashion System italiano viene di seguito sviscerata tramite l’approfondimento di diversi aspetti che lo caratterizzano: partendo dell’analisi SWOT del settore viene conseguentemente studiata la differenza che intercorre tra le strategie di marketing implementate dalle PMI italiane e quelle messe in pratica dalle imprese multinazionali, utilizzando un confronto tra il Sistema-Moda italiano e il modello del fast fashion tipico del Sistema-Moda statunitense. Oltre al conseguimento di efficaci strategie di marketing, le imprese manifatturiere italiane specializzate in ambito moda hanno dimostrato, specialmente nell’ultimo decennio, di aver sviluppato una predisposizione concreta nei confronti della sostenibilità, agevolate indubbiamente dalla natura artigianale che le contraddistingue. Questa particolare inclinazione ha provocato innumerevoli dibattiti, poiché ancora oggi la coesistenza autentica, durevole ed efficace tra sostenibilità e imprenditorialità non è del tutto riscontrabile. RQ: L’obiettivo della presente ricerca è esaminare il rapporto che intercorre tra gli antitetici modelli imprenditoriali (artigianale ed industriale) e lo sviluppo sostenibile, nel tentativo di individuare un modello manageriale capace di integrare l’aspetto economico con quello etico. A tal proposito, uno degli obiettivi che si pone questa ricerca è quello di delineare in maniera precisa le ragioni che rendono le imprese minori italiane più performanti rispetto alle consorelle degli altri Paesi industrializzati, e rilevare gli elementi che generano la peculiare capacità delle PMI italiane di produrre valore.
MADE IN ITALY: LE SUSTAINABLE PRACTICES DEL SISTEMA-MODA ITALIANO
SANSOTTA, BARBARA
2023/2024
Abstract
Le specializzazioni applicate nei tradizionali settori manifatturieri, comunemente conglobate nel termine "Made in Italy", costituiscono uno dei fiori all’occhiello dell’economia e della cultura italiane. La dicitura, storicamente associata esclusivamente alla moda italiana, oggi comprende una vasta gamma di competenze versatili, come la falegnameria, la lavorazione di marmi e ceramiche, la rubinetteria e la produzione di casalinghi, prodotti alimentari mediterranei e macchinari industriali correlati. Questi particolari settori sono dominati da piccole e medie imprese (PMI) spesso organizzate in distretti industriali. Per questo tipo di industrie, la tradizione e l'esperienza nella lavorazione delle materie prime costituiscono significativi punti di forza. Oltre 64.300 imprese operanti nel settore del Made in Italy costituiscono una risorsa estremamente rilevante per il Paese, generando un fatturato di oltre 108 miliardi di euro e disponendo di circa 600 mila posti di lavoro. Queste imprese, inoltre, registrando un export equivalente 66,6 miliardi di euro nel 2022, rappresentano l’eccellenza della manifattura italiana, ricoprendo posizioni di leadership nei mercati internazionali (Confindustria Moda, 2023). Dai dati precedentemente elencati si evince che le peculiarità e le competenze che distinguono il settore manifatturiero italiano hanno permesso al marchio Made in Italy di conquistare una posizione strategica a livello internazionale, spiccando non solo per le innovative tecniche produttive, ma anche e soprattutto per la qualità intrinseca dei prodotti. Tuttavia, con l'avvento della globalizzazione e della monopolizzazione del mercato mondiale esercitata da colossi multinazionali, sembra che le PMI del Made in Italy fatichino ad adattarsi alla concorrenza internazionale, risultando economicamente meno influenti. Per contestualizzare le problematiche del Made in Italy, l'analisi proposta è mirata al settore moda italiano. È stato selezionato questo particolare comparto poiché presenta un’elevata vivacità strategica nell'adattarsi ai rapidi cambiamenti di tendenze e alle esigenze dei consumatori. La struttura del Fashion System italiano viene di seguito sviscerata tramite l’approfondimento di diversi aspetti che lo caratterizzano: partendo dell’analisi SWOT del settore viene conseguentemente studiata la differenza che intercorre tra le strategie di marketing implementate dalle PMI italiane e quelle messe in pratica dalle imprese multinazionali, utilizzando un confronto tra il Sistema-Moda italiano e il modello del fast fashion tipico del Sistema-Moda statunitense. Oltre al conseguimento di efficaci strategie di marketing, le imprese manifatturiere italiane specializzate in ambito moda hanno dimostrato, specialmente nell’ultimo decennio, di aver sviluppato una predisposizione concreta nei confronti della sostenibilità, agevolate indubbiamente dalla natura artigianale che le contraddistingue. Questa particolare inclinazione ha provocato innumerevoli dibattiti, poiché ancora oggi la coesistenza autentica, durevole ed efficace tra sostenibilità e imprenditorialità non è del tutto riscontrabile. RQ: L’obiettivo della presente ricerca è esaminare il rapporto che intercorre tra gli antitetici modelli imprenditoriali (artigianale ed industriale) e lo sviluppo sostenibile, nel tentativo di individuare un modello manageriale capace di integrare l’aspetto economico con quello etico. A tal proposito, uno degli obiettivi che si pone questa ricerca è quello di delineare in maniera precisa le ragioni che rendono le imprese minori italiane più performanti rispetto alle consorelle degli altri Paesi industrializzati, e rilevare gli elementi che generano la peculiare capacità delle PMI italiane di produrre valore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166923