La valutazione dei bisogni di cure palliative dei pazienti in RSA

INTRODUCTION: The activation of palliative care in Nursing Home (NH) appears to be late and below expected levels, despite evidence of the many benefits it brings in terms of quality of care delivered and perceived, inappropriate hospitalizations, and on communication with caregivers and patients. OBJECTIVE: I)To assess the need for palliative care in patients admitted to a long-term care facility and discharged to NH; II) To compare GSF-PIG and ID-PALL applicability. MATERIALS AND METHODS: A pilot study was conducted at the Presidio Ospedaliero Riabilitativo Fatebenefratelli in San Maurizio Canavese (TO). Residents discharged to NH were assessed with GSF-PIG and ID-PALL by interviewing the staff and consulting medical records and collecting sociodemographic information. Data were entered and analyzed in an ad hoc database in Excel. RESULTS: Patients included were mostly elderly, multi-pathological, and mostly cognitively impaired. None had palliative pathways initiated or had “DAT” drawn up. For 4 of the 27 patients, death was expected (for one within 6 months and for three within 1 year). According to the GSF-PIG 5 patients needed CP; at the ID-PALL, however, all would need general CP and 70% would need specialist CP. The GSF-PIG has proven to be somewhat complex to use if data are collected from medical records and without knowing the patient. Interpretation of some indicators is subjective. the ID-PALL was quicker and easier to compile, but more sensitive. CONCLUSIONS: The need for CP in NH is likely to increase given current sociodemographic trends. Given the NH context, the ID-PALL may be more usable and also more suitable for less CP-qualified staff in addition to the fact that it allows a distinction to be made between general and specialized CP need with an assessment of the psychosocial dimension.

INTRODUZIONE: L’ attivazione delle cure palliative in RSA risulta tardiva e sotto i livelli attesi, nonostante siano dimostrati i numerosi benefici che comportano in termini di qualità di cura erogata e percepita, di ricoveri inappropriati e sulla comunicazione con caregiver e pazienti. OBIETTIVO: I) Valutare il bisogno di cure palliative nei pazienti ricoverati in una lungodegenza e dimessi in RSA; II) Confrontare l’applicabilità GSF-PIG e ID-PALL. MATERIALI E METODI: È stato condotto uno studio pilota presso il Presidio Ospedaliero Riabilitativo Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese (TO). Gli ospiti dimessi in RSA sono stati valutati con GSF-PIG e ID-PALL con intervista al personale della struttura e consultazione delle cartelle cliniche e raccogliendo informazioni sociodemografiche. I dati sono stati inseriti e analizzati in un database ad hoc in Excel. RISULTATI: I pazienti inclusi erano per lo più anziani, pluripatologici e per la maggior parte con disturbi cognitivi. Nessuno aveva percorsi palliativi avviati o aveva DAT redatte. Per 4 dei 27 pazienti il decesso era atteso (per uno entro 6 mesi e per tre entro un anno). Secondo il GSF-PIG 5 pazienti necessitano di CP; all’ID.PALL invece tutti avrebbero bisogno di CP generali e il 70% di quelle specialistiche. Il GSF-PIG si è rivelato in parte complesso da utilizzare se i dati vengono raccolti dalle cartelle cliniche e senza conoscere il paziente. L’interpretazione di alcuni indicatori è soggettiva. l’ID-PALL è risultato più rapido e semplice da compilare, ma più sensibile. CONCLUSIONI: Il bisogno di CP in RSA è destinato ad aumentare dato l’attuale andamento sociodemografico. Dato il contesto RSA, l’ID-PALL potrebbe essere maggiormente fruibile e anche più adatto anche per personale meno esperto in tema di CP oltre al fatto che permette di fare una distinzione tra bisogno di CP generale e specialistico con una valutazione della sfera psicosociale.