Language and communication influence the perception of reality, and advertising, in particular, helps shape collective thinking through targeted messages. Over time, advertising iconography has consolidated female stereotypes, reflecting and shaping social representations of women. The female figure, historically influenced by religion, art and culture, has been adapted by the market to social changes, while maintaining deep roots in traditional archetypes. Even in childhood media, such as cartoons, stereotypical representations persist that influence the construction of gender identity. Studies show how male characters are often associated with strength and intelligence, while female characters with beauty and emotionality. Advertising exploits these cognitive schemas to make messages instantly recognizable, consolidating social roles and expectations. An analysis of various advertising campaigns from the postwar period to the 1960s will show how women have been represented in various cultural and economic contexts, offering a reflection on their role in society and the evolution of the collective imagination.
Il linguaggio e la comunicazione influenzano la percezione della realtà, e la pubblicità, in particolare, contribuisce a plasmare il pensiero collettivo attraverso messaggi mirati. Nel tempo, l’iconografia pubblicitaria ha consolidato stereotipi femminili, riflettendo e modellando le rappresentazioni sociali della donna. La figura femminile, storicamente influenzata da religione, arte e cultura, è stata adattata dal mercato ai mutamenti sociali, pur mantenendo radici profonde negli archetipi tradizionali. Anche nei media per l’infanzia, come i cartoni animati, persistono rappresentazioni stereotipate che influenzano la costruzione dell’identità di genere. Studi dimostrano come i personaggi maschili siano spesso associati a forza e intelligenza, mentre quelli femminili a bellezza ed emotività. La pubblicità sfrutta questi schemi cognitivi per rendere i messaggi immediatamente riconoscibili, consolidando ruoli e aspettative sociali. L’analisi di diverse campagne pubblicitarie dal Dopoguerra agli anni Sessanta mostrerà come le donne siano state rappresentate nei vari contesti culturali ed economici, offrendo una riflessione sul loro ruolo nella società e sull’evoluzione dell’immaginario collettivo.
Donne e pubblicità: rappresentazione e stereotipi di genere tra gli anni ’50 e ’60
PROIETTO, ALESSIA
2023/2024
Abstract
Il linguaggio e la comunicazione influenzano la percezione della realtà, e la pubblicità, in particolare, contribuisce a plasmare il pensiero collettivo attraverso messaggi mirati. Nel tempo, l’iconografia pubblicitaria ha consolidato stereotipi femminili, riflettendo e modellando le rappresentazioni sociali della donna. La figura femminile, storicamente influenzata da religione, arte e cultura, è stata adattata dal mercato ai mutamenti sociali, pur mantenendo radici profonde negli archetipi tradizionali. Anche nei media per l’infanzia, come i cartoni animati, persistono rappresentazioni stereotipate che influenzano la costruzione dell’identità di genere. Studi dimostrano come i personaggi maschili siano spesso associati a forza e intelligenza, mentre quelli femminili a bellezza ed emotività. La pubblicità sfrutta questi schemi cognitivi per rendere i messaggi immediatamente riconoscibili, consolidando ruoli e aspettative sociali. L’analisi di diverse campagne pubblicitarie dal Dopoguerra agli anni Sessanta mostrerà come le donne siano state rappresentate nei vari contesti culturali ed economici, offrendo una riflessione sul loro ruolo nella società e sull’evoluzione dell’immaginario collettivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166862