The term "Analog Horror" refers to a subgenre of horror, especially "found footage", characterized by blurred, damaged elements and distorted images. These distortions are often created by video and image editing software. YouTube is the main channel through which such content is disseminated, and usually deals with implicit, hidden themes and often arranged in a non-chronological or logical way. The "analog" aspect derives from the aesthetics through which the viewer follows the story, using reloads of entire VHS films, recordings of old television programs or national emergency signals. Other times, educational films are presented which analyze in detail the story or the possible "source of evil," from the point of view of the occult, of the secret of something that we feel we should not know or look at, but which for this very reason attracts the our gaze in a purely voyeuristic spirit. All of this is intended to create a narrative pact between the narrator and the viewer, in which what we are examining are actual found recordings that someone has uploaded onto YouTube. This allows the viewer to immerse themselves almost as the protagonist of the story, as a point of view that alone (or in company for the less daring) must reconstruct the story through all the texts that make up the horror analogue in order to find a logical connection with which to reconstruct the narrated facts. This type of text is defined as "unfiction" due to the fact that analog horror texts try in every way to be real, however absurd they may be.
Il termine "Analog Horror" si riferisce a un sottogenere dell'horror, specialmente del "found footage", caratterizzato da elementi offuscati, rovinati e immagini distorte. Queste distorsioni vengono spesso create mediante software di editing video e immagini. YouTube è il principale canale attraverso il quale tali contenuti vengono diffusi, e trattano solitamente temi impliciti, nascosti e spesso disposti in modo non cronologico o logico. L'aspetto "analogico" deriva dall'estetica attraverso la quale lo spettatore segue la vicenda, utilizzando ricaricamenti di filmati interi in VHS, registrazioni di vecchi programmi televisivi o segnali d'emergenza nazionali. Altre volte, vengono presentati filmati educativi che analizzano dettagliatamente la vicenda o l'eventuale "fonte del male," in un'ottica dell'occulto, del segreto di qualcosa che sentiamo di non dover conoscere o guardare, ma che proprio per questo attrae il nostro sguardo in uno spirito puramente voyeuristico. Tutto ciò ha lo scopo di creare un patto narrativo fra il narratore e lo spettatore, in cui ciò che si va ad esaminare sono effettive registrazioni ritrovate che qualcuno ha ricaricato su YouTube. Ciò permette allo spettatore di immergersi quasi come protagonista della storia, come un punto di vista che da solo (o in compagnia per i meno audaci) deve ricostruire la vicenda attraverso tutti i testi che compongono l'analog horror al fine di trovare un nesso logico con cui ricostruire i fatti narrati. Questa tipologia di testo viene definita “unfiction” per il fatto che i testi horror analogici cercano in tutti i modi di risultare reali per quanto assurdi.
Analog Horror - Analisi critica di un fenomeno culturale
MASCIANDARA, ANDREA
2023/2024
Abstract
Il termine "Analog Horror" si riferisce a un sottogenere dell'horror, specialmente del "found footage", caratterizzato da elementi offuscati, rovinati e immagini distorte. Queste distorsioni vengono spesso create mediante software di editing video e immagini. YouTube è il principale canale attraverso il quale tali contenuti vengono diffusi, e trattano solitamente temi impliciti, nascosti e spesso disposti in modo non cronologico o logico. L'aspetto "analogico" deriva dall'estetica attraverso la quale lo spettatore segue la vicenda, utilizzando ricaricamenti di filmati interi in VHS, registrazioni di vecchi programmi televisivi o segnali d'emergenza nazionali. Altre volte, vengono presentati filmati educativi che analizzano dettagliatamente la vicenda o l'eventuale "fonte del male," in un'ottica dell'occulto, del segreto di qualcosa che sentiamo di non dover conoscere o guardare, ma che proprio per questo attrae il nostro sguardo in uno spirito puramente voyeuristico. Tutto ciò ha lo scopo di creare un patto narrativo fra il narratore e lo spettatore, in cui ciò che si va ad esaminare sono effettive registrazioni ritrovate che qualcuno ha ricaricato su YouTube. Ciò permette allo spettatore di immergersi quasi come protagonista della storia, come un punto di vista che da solo (o in compagnia per i meno audaci) deve ricostruire la vicenda attraverso tutti i testi che compongono l'analog horror al fine di trovare un nesso logico con cui ricostruire i fatti narrati. Questa tipologia di testo viene definita “unfiction” per il fatto che i testi horror analogici cercano in tutti i modi di risultare reali per quanto assurdi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166859