Povertà e Disuguaglianze in 'Tokyo Ueno Station' di Yū Miri

Within this work, the novel "Tokyo Ueno station" by the writer Yu Miri is analyzed, focusing on social issues such as alienation and inequality in Japanese society. The work highlights the contradictions of the Japanese socio-economic system through the life story of the protagonist Kazu Mori, a dekasegi man who ends up homeless in Ueno Park. The first chapter analyzes the effects of neoliberal economic policies with the consequent dismantling of the welfare state in favor of the "workfare" model leading to the creation of new inequalities and blaming the victims of the system through the concepts of meritocracy and self-responsibility. The Tokyo Olympics, which are implicitly criticized in the novel, are considered. It analyzes how the author has tried to highlight the inequities that are hidden behind such global events, built with the invisible labor of migrants and marginalized people. The last chapter is dedicated to the analysis of the figure of Kazu as a ghost, symbolic figure embodying unresolved issues. The spectral state is a mean to reflect on the social invisibility to which the protagonist has already been condemned during their lifetime, together with those like him who are living in the shadow of the privileged and powerful. Through the analysis of the work it is shown that Tokyo Ueno station is more than an individual story of loneliness. It is a story that offers various points of reflection on the human condition of those who are ignored by society.

All’interno di questo lavoro viene analizzato il romanzo “Tokyo Ueno station” della scrittrice Yu Miri ponendo il focus su tematiche sociali quali l’alienazione e le disuguaglianze all’interno della società giapponese. L’opera mette in luce pe contraddizioni del sistema socio-economico giapponese attraverso la storia di vita del protagonista Kazu Mori, uomo dekasegi che finisce col vivere nel parco Ueno come sanzatetto. Il primo capitolo analizza gli effetti delle politiche economiche neoliberiste con il conseguente smantellamento del welfare state a favore del modello “workfare” contribuendo al creare nuove disuguaglianze e colpevolizzando le vittime del sistema attraverso i concetti di meritocrazia e auto responsabilità. Vengono prese in esame le Olimpiadi di Tokyo, criticate in maniera implicita nel romanzo. Si analizza come l’autrice abbia cercato di mettere in luce le ingiustizie che si nascondono dietro simili eventi globali, costruiti con la manodopera invisibile di migranti ed emarginati. L’ultimo capitolo è dedicato all’analisi della figura di Kazu come fantasma, figura simbolica in quanto manifesto di questioni irrisolte. Lo stato spettrale rappresenta un espediente per riflettere sull’invisibilità sociale al quale il protagonista è stato condannato già in vita, insieme a chi come lui si trova a vivere all’ombra dei privilegiati e potenti. Attraverso l’analisi dell’opera viene evidenziato come Tokyo Ueno station sia più di una storia individuale di solitudine. È una storia che offre vari spunti di riflessione sulla condizione umana di chi viene messo ai margini della società.