Introduction In patients with renal transplantation (RTR), the management of PCa is complex because of the anatomic and immunologic implications related to transplantation. The purpose of this study is to evaluate, considering oncologic and functional outcomes and complications, the role of radical prostatectomy (RP) in patients with RTR. Methods A retrospective multicenter study involving seven European tertiary care centers was conducted. Data from 102 RTR men with PCa at clinical stage cN0M0 undergoing RP between 2001 and 2022 were collected and compared with a single-institution series of 898 non-RTR patients undergoing RP for PCa cN0M0 between 2016 and 2022. To reduce the variability between the two groups, a propensity score matching of 1:3 was performed resulting in a final population of 102 RTR patients and 306 non-RTR patients. Variables used for matching included age at RP, ISUP grade at final pathology, pT and pN stages. Variables analyzed included general patient characteristics (age at RP, BMI, ASA), baseline pathology characteristics (PSA, pT clinical stage, ISUP grade at biopsy, risk group according to D'Amico), RP characteristics (surgical approach, lymph node dissection, nerve-sparing, operative time, blood loss, length of hospital stay, time to catheter removal), end-stage pathology characteristics (ISUP grade, pT and pN stage), renal transplantation (causes of renal failure, immunotherapy classes), functional data (urinary continence at 6 and 12 months), oncology data (cancer-specific mortality, mortality from other causes, and biochemical recurrence), and postoperative complications. Patients with transplantation of other organs and with lymph node metastatic (cN+) and/or bone/visceral (cM+) disease were excluded. Statistical analysis involved performing univariate and multivariate analyses to assess the association between one or more variables. Results Initially, differences were observed in terms of age at RP, PSA, ISUP grade at biopsy, minimally invasive RP, lymph node dissection, nerve sparing technique, pT stage and pN stage (p<0.05) and ASA score (p<0.001). After matching, the general characteristics of patients showed no significant differences, except for ASA score, open RP rate and NS (all p<0.001). The RTR group showed higher overall mortality (17% vs 2.6%, p=<0.001), but no statistically significant difference in cancer-specific mortality (2% vs 0%, p=0.06). In the RTR group, higher values were observed in estimated blood loss (400 vs 250 ml), length of hospital stay (6 vs 3 days), time to catheter removal (11 vs 9 days), intra-operative (27% vs 3.9%) and post-operative (7% vs 3%) complications (all p<0.01). In multivariate analysis, renal transplantation was associated with an increased risk of non-PCa-related mortality and complications (all p<0.001), but not urinary continence at 12 months (p=0.2). Conclusions RP is an effective and safe option for the treatment of PCa in RTRs and is comparable to RP in the general population in terms of oncologic outcomes and continence. However, RTR patients have a higher risk of non-PCa-related complications and mortality. Selection of patients for RP should be done carefully, considering life expectancy in RTR patients.

Introduzione Nei pazienti con trapianto renale (RTR), la gestione del PCa è complessa per le implicazioni anatomiche e immunologiche correlate al trapianto. Lo scopo dello studio è valutare, alla luce dei risultati oncologici e funzionali e delle complicanze, il ruolo della prostatectomia radicale (RP) nei pazienti con RTR. Metodi È stato condotto uno studio multicentrico retrospettivo che coinvolge sette centri europei di terzo livello. Sono stati raccolti i dati di 102 uomini RTR con PCa allo stadio clinico cN0M0 sottoposti a RP nel periodo compreso tra il 2001 e il 2022 e sono stati confrontati con una serie mono-istituzionale di 898 pazienti non-RTR sottoposti a RP per PCa cN0M0 tra il 2016 e il 2022. Per ridurre la variabilità tra i due gruppi, è stato eseguito un propensity score matching di 1:3 ottenendo una popolazione finale di 102 pazienti RTR e 306 pazienti non-RTR. Le variabili utilizzate per il matching includono l'età alla RP, il grado ISUP alla patologia finale, gli stadi pT e pN. Le variabili analizzate includono le caratteristiche generali del paziente (età alla RP, BMI, ASA), della patologia di base (PSA, stadio clinico pT, grado ISUP alla biopsia, gruppo di rischio secondo D’Amico), della RP (approccio chirurgico, dissezione linfonodale, nerve-sparing, tempi operatori, perdite ematiche, durata degenza ospedaliera, tempo per la rimozione del catetere), della patologia finale (grado ISUP, stadio pT e pN), del trapianto renale (cause di insufficienza renale, classi di immunoterapia), i dati funzionali (continenza urinaria a 6 e 12 mesi), i dati oncologici (mortalità cancro-specifica, mortalità per altre cause e recidiva biochimica) e le complicanze post-operatorie. Sono stati esclusi i pazienti con trapianti di altri organi e con malattia metastatica linfonodale (cN+) e/o ossea/viscerale (cM+). L’analisi statistica ha previsto l’esecuzione di analisi univariate e multivariate per valutare l’associazione tra una o più variabili. Risultati Inizialmente sono state osservate differenze in termini di età alla RP, PSA, grado ISUP alla biopsia, RP minimamente invasiva, dissezione linfonodale, tecnica di nerve sparing, stadio pT e stadio pN (p<0,05) e punteggio ASA (p<0,001). Dopo il matching, le caratteristiche generali dei pazienti non hanno mostrato differenze significative, ad eccezione del punteggio ASA, del tasso di RP aperta e di NS (tutti p<0,001). Il gruppo RTR ha mostrato una maggiore mortalità complessiva (17% vs 2.6%, p=<0.001), ma nessuna differenza statisticamente significativa nella mortalità specifica per il cancro (2% vs 0%, p=0.06). Nel gruppo RTR, si sono osservati valori più elevati di perdite ematiche stimate (400 vs 250 ml), durata della degenza ospedaliera (6 vs 3 giorni), tempo per la rimozione del catetere (11 vs 9 giorni), complicanze intra-operatorie (27% vs 3,9%) e post-operatorie (7% vs 3%) (tutte p<0,01). Nell’analisi multivariata, il trapianto renale è stato associato a un aumento del rischio di mortalità non PCa-correlata e delle complicanze (tutte p<0,001), ma non della continenza urinaria a 12 mesi (p=0,2). Conclusioni La RP è un'opzione efficace e sicura per il trattamento del PCa nei RTR ed è paragonabile alla RP nella popolazione generale in termini di risultati oncologici e continenza. Tuttavia, i pazienti RTR presentano un rischio maggiore di complicanze e di mortalità non PCa-correlate. La selezione dei pazienti per la RP deve essere effettuata attentamente, tenendo conto dell'aspettativa di vita nei pazienti RTR.

Prostatectomia radicale per Carcinoma prostatico in pazienti con trapianto renale: risultati di uno studio multicentrico e analisi match pair con non trapiantati.

NICOLA, LUCA
2022/2023

Abstract

Introduzione Nei pazienti con trapianto renale (RTR), la gestione del PCa è complessa per le implicazioni anatomiche e immunologiche correlate al trapianto. Lo scopo dello studio è valutare, alla luce dei risultati oncologici e funzionali e delle complicanze, il ruolo della prostatectomia radicale (RP) nei pazienti con RTR. Metodi È stato condotto uno studio multicentrico retrospettivo che coinvolge sette centri europei di terzo livello. Sono stati raccolti i dati di 102 uomini RTR con PCa allo stadio clinico cN0M0 sottoposti a RP nel periodo compreso tra il 2001 e il 2022 e sono stati confrontati con una serie mono-istituzionale di 898 pazienti non-RTR sottoposti a RP per PCa cN0M0 tra il 2016 e il 2022. Per ridurre la variabilità tra i due gruppi, è stato eseguito un propensity score matching di 1:3 ottenendo una popolazione finale di 102 pazienti RTR e 306 pazienti non-RTR. Le variabili utilizzate per il matching includono l'età alla RP, il grado ISUP alla patologia finale, gli stadi pT e pN. Le variabili analizzate includono le caratteristiche generali del paziente (età alla RP, BMI, ASA), della patologia di base (PSA, stadio clinico pT, grado ISUP alla biopsia, gruppo di rischio secondo D’Amico), della RP (approccio chirurgico, dissezione linfonodale, nerve-sparing, tempi operatori, perdite ematiche, durata degenza ospedaliera, tempo per la rimozione del catetere), della patologia finale (grado ISUP, stadio pT e pN), del trapianto renale (cause di insufficienza renale, classi di immunoterapia), i dati funzionali (continenza urinaria a 6 e 12 mesi), i dati oncologici (mortalità cancro-specifica, mortalità per altre cause e recidiva biochimica) e le complicanze post-operatorie. Sono stati esclusi i pazienti con trapianti di altri organi e con malattia metastatica linfonodale (cN+) e/o ossea/viscerale (cM+). L’analisi statistica ha previsto l’esecuzione di analisi univariate e multivariate per valutare l’associazione tra una o più variabili. Risultati Inizialmente sono state osservate differenze in termini di età alla RP, PSA, grado ISUP alla biopsia, RP minimamente invasiva, dissezione linfonodale, tecnica di nerve sparing, stadio pT e stadio pN (p<0,05) e punteggio ASA (p<0,001). Dopo il matching, le caratteristiche generali dei pazienti non hanno mostrato differenze significative, ad eccezione del punteggio ASA, del tasso di RP aperta e di NS (tutti p<0,001). Il gruppo RTR ha mostrato una maggiore mortalità complessiva (17% vs 2.6%, p=<0.001), ma nessuna differenza statisticamente significativa nella mortalità specifica per il cancro (2% vs 0%, p=0.06). Nel gruppo RTR, si sono osservati valori più elevati di perdite ematiche stimate (400 vs 250 ml), durata della degenza ospedaliera (6 vs 3 giorni), tempo per la rimozione del catetere (11 vs 9 giorni), complicanze intra-operatorie (27% vs 3,9%) e post-operatorie (7% vs 3%) (tutte p<0,01). Nell’analisi multivariata, il trapianto renale è stato associato a un aumento del rischio di mortalità non PCa-correlata e delle complicanze (tutte p<0,001), ma non della continenza urinaria a 12 mesi (p=0,2). Conclusioni La RP è un'opzione efficace e sicura per il trattamento del PCa nei RTR ed è paragonabile alla RP nella popolazione generale in termini di risultati oncologici e continenza. Tuttavia, i pazienti RTR presentano un rischio maggiore di complicanze e di mortalità non PCa-correlate. La selezione dei pazienti per la RP deve essere effettuata attentamente, tenendo conto dell'aspettativa di vita nei pazienti RTR.
Radical Prostatectomy for Prostate cancer in kidney transplant recipients: results from a multicenter study and match pair analysis with non-transplanted patients.
Introduction In patients with renal transplantation (RTR), the management of PCa is complex because of the anatomic and immunologic implications related to transplantation. The purpose of this study is to evaluate, considering oncologic and functional outcomes and complications, the role of radical prostatectomy (RP) in patients with RTR. Methods A retrospective multicenter study involving seven European tertiary care centers was conducted. Data from 102 RTR men with PCa at clinical stage cN0M0 undergoing RP between 2001 and 2022 were collected and compared with a single-institution series of 898 non-RTR patients undergoing RP for PCa cN0M0 between 2016 and 2022. To reduce the variability between the two groups, a propensity score matching of 1:3 was performed resulting in a final population of 102 RTR patients and 306 non-RTR patients. Variables used for matching included age at RP, ISUP grade at final pathology, pT and pN stages. Variables analyzed included general patient characteristics (age at RP, BMI, ASA), baseline pathology characteristics (PSA, pT clinical stage, ISUP grade at biopsy, risk group according to D'Amico), RP characteristics (surgical approach, lymph node dissection, nerve-sparing, operative time, blood loss, length of hospital stay, time to catheter removal), end-stage pathology characteristics (ISUP grade, pT and pN stage), renal transplantation (causes of renal failure, immunotherapy classes), functional data (urinary continence at 6 and 12 months), oncology data (cancer-specific mortality, mortality from other causes, and biochemical recurrence), and postoperative complications. Patients with transplantation of other organs and with lymph node metastatic (cN+) and/or bone/visceral (cM+) disease were excluded. Statistical analysis involved performing univariate and multivariate analyses to assess the association between one or more variables. Results Initially, differences were observed in terms of age at RP, PSA, ISUP grade at biopsy, minimally invasive RP, lymph node dissection, nerve sparing technique, pT stage and pN stage (p<0.05) and ASA score (p<0.001). After matching, the general characteristics of patients showed no significant differences, except for ASA score, open RP rate and NS (all p<0.001). The RTR group showed higher overall mortality (17% vs 2.6%, p=<0.001), but no statistically significant difference in cancer-specific mortality (2% vs 0%, p=0.06). In the RTR group, higher values were observed in estimated blood loss (400 vs 250 ml), length of hospital stay (6 vs 3 days), time to catheter removal (11 vs 9 days), intra-operative (27% vs 3.9%) and post-operative (7% vs 3%) complications (all p<0.01). In multivariate analysis, renal transplantation was associated with an increased risk of non-PCa-related mortality and complications (all p<0.001), but not urinary continence at 12 months (p=0.2). Conclusions RP is an effective and safe option for the treatment of PCa in RTRs and is comparable to RP in the general population in terms of oncologic outcomes and continence. However, RTR patients have a higher risk of non-PCa-related complications and mortality. Selection of patients for RP should be done carefully, considering life expectancy in RTR patients.
ROCCATELLO, DARIO
IMPORT TESI SOLO SU ESSE3 DAL 2018
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