This paper explores the topic of body perception in adolescence, a critical time in the development of body image, marked by major physical, cognitive, emotional and behavioral changes. Adolescence is a vulnerable stage, during which young people are at risk for eating disorders (ED) and nonsuicidal self-injury (NSSI). Through a literature review, the paper explores the impact of social media and unrealistic beauty ideals conveyed by digital platforms, highlighting how they negatively affect teenagers' mental health. Thompson's tripartite model turns out to be important for the repercussion of social media as an additional sociocultural factor that promotes the internalization of inaccessible beauty standards and social comparison. The phenomenon of body shaming, which risks damaging self-esteem and facilitates the development of psychological disorders, and the body positivity movement, which recognizes the acceptance of bodily diversity as a reaction to these pressures. The figure of the professional educator is central in fighting these dynamics through educational interventions aimed at prevention and emotional support. Indeed, the educator can facilitate the construction of a positive body image, facilitating the development in adolescents of a critical awareness of the ideals of beauty imposed by society. In conclusion, the work highlights the importance of an integrated approach, flanking educational, psychological and medical interventions, in order to promote adolescents' well-being and counter the dynamics of exclusion and discrimination related to the body. Building spaces of inclusion and opening a free discourse on bodily diversity are basic strategies for avoiding psychological distress and allowing balanced growth. The professional educator, in this sense, emerges as a central figure in helping young people build a healthy relationship with their bodies and discover their own identity.

Questo elaborato cerca di esaminare il tema della percezione del corpo all'adolescenza, un momento critico per lo sviluppo dell'immagine corporea, segnato da importanti cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e comportamentali. L'adolescenza è una fase di vulnerabilità, durante la quale i giovani sono a rischio per disturbi del comportamento alimentare (DCA) e autolesionismo non suicidario (NSSI). Attraverso un’analisi della letteratura, il lavoro approfondisce l’impatto dei social media e degli ideali di bellezza irrealistici veicolati dalle piattaforme digitali, evidenziando come questi influenzino negativamente la salute mentale degli adolescenti. Il modello tripartito di Thompson risulta importante per la ripercussione dei social media come ulteriore fattore socioculturale che promuove l’interiorizzazione di standard di bellezza inaccessibili e il confronto sociale. Il fenomeno del body shaming, che rischia di ledere l'autostima e facilita lo sviluppo di disturbi psicologici, e il movimento della body positivity, che riconosce l'accettazione della diversità corporea come reazione a queste pressioni. La figura dell'educatore professionale spicca, in quanto il ruolo che può giocare nel combattere queste dinamiche è centrale, grazie a interventi educativi volti, a lavoro di prevenzione e di supporto emotivo. L'educatore, infatti, può facilitare la costruzione di un'immagine corporea positiva, facilitando lo sviluppo in adolescenti di una consapevolezza critica rispetto agli ideali di bellezza imposta dalla società. In conclusione, il lavoro evidenzia l'importanza di un approccio integrato, che affianchi interventi educativi, psicologici e medici, al fine di favorire il benessere degli adolescenti e contrastare le dinamiche di esclusione e discriminazione legate al corpo. La costruzione di spazi di inclusione e l'apertura di un discorso libero sulle diversità corporee sono strategie di base per evitare il disagio psicologico e permettere una crescita equilibrata. L'educatore professionale, in questo senso, si configura come una figura centrale nel favorire i giovani nella costruzione di una relazione salutare con il proprio corpo e nella scoperta della propria identità.

La percezione del corpo nell’era del body shaming: la body positivity, il riflesso sulla salute mentale in età evolutiva e il ruolo dell’educatore

NARDO, MANUELA
2023/2024

Abstract

Questo elaborato cerca di esaminare il tema della percezione del corpo all'adolescenza, un momento critico per lo sviluppo dell'immagine corporea, segnato da importanti cambiamenti fisici, cognitivi, emotivi e comportamentali. L'adolescenza è una fase di vulnerabilità, durante la quale i giovani sono a rischio per disturbi del comportamento alimentare (DCA) e autolesionismo non suicidario (NSSI). Attraverso un’analisi della letteratura, il lavoro approfondisce l’impatto dei social media e degli ideali di bellezza irrealistici veicolati dalle piattaforme digitali, evidenziando come questi influenzino negativamente la salute mentale degli adolescenti. Il modello tripartito di Thompson risulta importante per la ripercussione dei social media come ulteriore fattore socioculturale che promuove l’interiorizzazione di standard di bellezza inaccessibili e il confronto sociale. Il fenomeno del body shaming, che rischia di ledere l'autostima e facilita lo sviluppo di disturbi psicologici, e il movimento della body positivity, che riconosce l'accettazione della diversità corporea come reazione a queste pressioni. La figura dell'educatore professionale spicca, in quanto il ruolo che può giocare nel combattere queste dinamiche è centrale, grazie a interventi educativi volti, a lavoro di prevenzione e di supporto emotivo. L'educatore, infatti, può facilitare la costruzione di un'immagine corporea positiva, facilitando lo sviluppo in adolescenti di una consapevolezza critica rispetto agli ideali di bellezza imposta dalla società. In conclusione, il lavoro evidenzia l'importanza di un approccio integrato, che affianchi interventi educativi, psicologici e medici, al fine di favorire il benessere degli adolescenti e contrastare le dinamiche di esclusione e discriminazione legate al corpo. La costruzione di spazi di inclusione e l'apertura di un discorso libero sulle diversità corporee sono strategie di base per evitare il disagio psicologico e permettere una crescita equilibrata. L'educatore professionale, in questo senso, si configura come una figura centrale nel favorire i giovani nella costruzione di una relazione salutare con il proprio corpo e nella scoperta della propria identità.
How the body is perceived in body shaming era: body positivity, the reflection on mental health in developmental age and the role of social workers
This paper explores the topic of body perception in adolescence, a critical time in the development of body image, marked by major physical, cognitive, emotional and behavioral changes. Adolescence is a vulnerable stage, during which young people are at risk for eating disorders (ED) and nonsuicidal self-injury (NSSI). Through a literature review, the paper explores the impact of social media and unrealistic beauty ideals conveyed by digital platforms, highlighting how they negatively affect teenagers' mental health. Thompson's tripartite model turns out to be important for the repercussion of social media as an additional sociocultural factor that promotes the internalization of inaccessible beauty standards and social comparison. The phenomenon of body shaming, which risks damaging self-esteem and facilitates the development of psychological disorders, and the body positivity movement, which recognizes the acceptance of bodily diversity as a reaction to these pressures. The figure of the professional educator is central in fighting these dynamics through educational interventions aimed at prevention and emotional support. Indeed, the educator can facilitate the construction of a positive body image, facilitating the development in adolescents of a critical awareness of the ideals of beauty imposed by society. In conclusion, the work highlights the importance of an integrated approach, flanking educational, psychological and medical interventions, in order to promote adolescents' well-being and counter the dynamics of exclusion and discrimination related to the body. Building spaces of inclusion and opening a free discourse on bodily diversity are basic strategies for avoiding psychological distress and allowing balanced growth. The professional educator, in this sense, emerges as a central figure in helping young people build a healthy relationship with their bodies and discover their own identity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/166630