In the digital age, objectification of the body has become an increasingly pervasive cultural norm, powered by media and social networks. This phenomenon has a profound impact on the construction of identity, particularly in young people, affecting their self-perception and increasing the risk of developing nutritional disorders (DNA). Maria Giuseppina Pacilli, in the essay Quando le persone diventano cose (When people become things), highlights how objectification reduces the person to his only appearance, depriving him of complexity and intrinsic value: "When the body becomes a commodity to be exhibited and evaluated, the person is likely to be perceived only according to his appearance, losing the value of its subjectivity" (Pacilli, 2014, Il Mulino). This process, amplified by the media, promotes dissatisfaction with the body and a sense of inadequacy, particularly among the new generations. Matteo Bussola, in the book La neve in fondo al mare (The snow at the bottom of the sea), describes with sensitivity the discomfort of those who measure themselves constantly with unattainable aesthetic ideals: "Sometimes we mirror and do not recognize ourselves. You become a reflection built on the looks of others, until you forget who you really are" (Bussola, 2023, Einaudi). This reflection highlights the link between media representation and loss of authenticity, key factors in the spread of DNA. Faced with this reality, education plays a key role in promoting critical thinking and a healthier relationship with one’s own body. This thesis explores different strategies of educational intervention, aimed at countering the negative influence of the media through paths of media literacy, empowerment and enhancement of bodily diversity. Providing tools to deconstruct aesthetic stereotypes and strengthen self-esteem is an essential step in preventing DNA and fostering a more balanced and authentic body image.

Nell’era digitale, l’oggettivazione del corpo è divenuta una norma culturale sempre più pervasiva, alimentata dai media e dai social network. Questo fenomeno incide profondamente sulla costruzione dell’identità, in particolare nei giovani, influenzando la percezione di sé e aumentando il rischio di sviluppare disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA). Maria Giuseppina Pacilli, nel saggio Quando le persone diventano cose, evidenzia come l’oggettivazione riduca la persona alla sua sola apparenza, privandola di complessità e valore intrinseco: "Quando il corpo diventa una merce da esibire e valutare, la persona rischia di essere percepita solo in base alla sua apparenza, perdendo il valore della sua soggettività" (Pacilli, 2014, Il Mulino). Questo processo, amplificato dai media, favorisce l’insoddisfazione corporea e un senso di inadeguatezza, in particolare tra le nuove generazioni. Matteo Bussola, nel libro La neve in fondo al mare, descrive con sensibilità il disagio di chi si misura costantemente con ideali estetici irraggiungibili: "A volte ci si specchia e non ci si riconosce. Si diventa un riflesso costruito sugli sguardi degli altri, fino a dimenticare chi si è davvero" (Bussola, 2023, Einaudi). Questa riflessione sottolinea il legame tra rappresentazione mediatica e perdita di autenticità, fattori chiave nella diffusione dei DNA. Di fronte a questa realtà, l’educazione svolge un ruolo fondamentale nel promuovere il pensiero critico e una relazione più sana con il proprio corpo. Questa tesi esplora diverse strategie di intervento educativo, mirate a contrastare l’influenza negativa dei media attraverso percorsi di media literacy, empowerment e valorizzazione della diversità corporea. Fornire strumenti per decostruire gli stereotipi estetici e rafforzare l’autostima rappresenta un passo essenziale per prevenire i DNA e favorire un’immagine corporea più equilibrata e autentica.

Crescere nell'era dell'oggettivazione. L'influenza dei media sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e le strategie di intervento educativo

MANCIN, SERENA
2023/2024

Abstract

Nell’era digitale, l’oggettivazione del corpo è divenuta una norma culturale sempre più pervasiva, alimentata dai media e dai social network. Questo fenomeno incide profondamente sulla costruzione dell’identità, in particolare nei giovani, influenzando la percezione di sé e aumentando il rischio di sviluppare disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA). Maria Giuseppina Pacilli, nel saggio Quando le persone diventano cose, evidenzia come l’oggettivazione riduca la persona alla sua sola apparenza, privandola di complessità e valore intrinseco: "Quando il corpo diventa una merce da esibire e valutare, la persona rischia di essere percepita solo in base alla sua apparenza, perdendo il valore della sua soggettività" (Pacilli, 2014, Il Mulino). Questo processo, amplificato dai media, favorisce l’insoddisfazione corporea e un senso di inadeguatezza, in particolare tra le nuove generazioni. Matteo Bussola, nel libro La neve in fondo al mare, descrive con sensibilità il disagio di chi si misura costantemente con ideali estetici irraggiungibili: "A volte ci si specchia e non ci si riconosce. Si diventa un riflesso costruito sugli sguardi degli altri, fino a dimenticare chi si è davvero" (Bussola, 2023, Einaudi). Questa riflessione sottolinea il legame tra rappresentazione mediatica e perdita di autenticità, fattori chiave nella diffusione dei DNA. Di fronte a questa realtà, l’educazione svolge un ruolo fondamentale nel promuovere il pensiero critico e una relazione più sana con il proprio corpo. Questa tesi esplora diverse strategie di intervento educativo, mirate a contrastare l’influenza negativa dei media attraverso percorsi di media literacy, empowerment e valorizzazione della diversità corporea. Fornire strumenti per decostruire gli stereotipi estetici e rafforzare l’autostima rappresenta un passo essenziale per prevenire i DNA e favorire un’immagine corporea più equilibrata e autentica.
Growing up in the age of objectification. The influence of media on nutrition and eating disorders and educational intervention strategies
In the digital age, objectification of the body has become an increasingly pervasive cultural norm, powered by media and social networks. This phenomenon has a profound impact on the construction of identity, particularly in young people, affecting their self-perception and increasing the risk of developing nutritional disorders (DNA). Maria Giuseppina Pacilli, in the essay Quando le persone diventano cose (When people become things), highlights how objectification reduces the person to his only appearance, depriving him of complexity and intrinsic value: "When the body becomes a commodity to be exhibited and evaluated, the person is likely to be perceived only according to his appearance, losing the value of its subjectivity" (Pacilli, 2014, Il Mulino). This process, amplified by the media, promotes dissatisfaction with the body and a sense of inadequacy, particularly among the new generations. Matteo Bussola, in the book La neve in fondo al mare (The snow at the bottom of the sea), describes with sensitivity the discomfort of those who measure themselves constantly with unattainable aesthetic ideals: "Sometimes we mirror and do not recognize ourselves. You become a reflection built on the looks of others, until you forget who you really are" (Bussola, 2023, Einaudi). This reflection highlights the link between media representation and loss of authenticity, key factors in the spread of DNA. Faced with this reality, education plays a key role in promoting critical thinking and a healthier relationship with one’s own body. This thesis explores different strategies of educational intervention, aimed at countering the negative influence of the media through paths of media literacy, empowerment and enhancement of bodily diversity. Providing tools to deconstruct aesthetic stereotypes and strengthen self-esteem is an essential step in preventing DNA and fostering a more balanced and authentic body image.
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Descrizione: Tesi compilativa che tratta il tema dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione nelle nuove generazioni che vivono con crescente pressione il fenomeno dell'oggettivazione e analisi delle strategie educative adottate.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/166627