ABSTRACT (inglish) Introduction Dementias, including Alzheimer's and other neurodegenerative forms, represent a growing healthcare challenge. Cognitive deterioration compromises memory, reasoning, and social interaction, making necessary a multidisciplinary management that includes both pharmacological and non-pharmacological therapies, such as occupational therapy (OT). Objective The aim of the study conducted at the AOU San Luigi Gonzaga in Orbassano, along with a literature review, highlighted that OT has contributed to the reduction of physical and pharmacological restraints, improving the well-being of patients and reducing distress for caregivers and healthcare professionals. Caregiver training would allow for better management of patients even outside the hospital environment. Moreover, the use of alternative methods has reduced the use of sedative drugs, improving therapeutic compliance and the quality of care. Materials and Methods A literature review was conducted through the search of scientific articles in accredited databases, which were subsequently examined through a critical reading. Additional data were collected from the internal medicine, neurology, and geriatrics departments at the AOU San Luigi in Orbassano. Through the use of occupational therapy, including Doll therapy or Montessori-based methods, programmed and studied according to the degree of cognitive deterioration presented by the patient, the aim was to reduce the use of physical or pharmacological restraints and increase the overall well-being of patients and healthcare operators. Conclusions The analysis of the literature and the data collected from the departments of San Luigi Gonzaga in Orbassano showed a tangible benefit in the lives of dementia patients, from the reduction of both physical and pharmacological restraints, to therapeutic adherence, and a decrease in the administration of as-needed therapies. Direct observations in the three departments showed very promising situations and results. It is noted that an application not only in hospital settings but also in daily life, with an informed and trained caregiver, continuing to stimulate cognition even in the long term, could improve the quality of life for patients and their family sphere, as well as enhance ADLs from the moment of the first diagnosis and throughout the entire therapeutic journey.
ABSTRACT Introduzione Le demenze, tra cui l'Alzheimer e altre forme neurodegenerative, rappresentano una sfida sanitaria crescente. Il deterioramento cognitivo compro-mette memoria, ragionamento e interazione sociale, rendendo necessaria una ge-stione multidisciplinare che includa terapie farmacologiche e non farmacologiche, come la terapia occupazionale (TO). Obiettivo L’obiettivo dello studio condotto presso l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano unitamente a una revisione della letteratura ha evidenziato che la TO ha contribuito alla riduzione dell'uso di contenzioni fisiche e farmacologiche, miglio-rando il benessere dei pazienti e riducendo il distress per caregiver e operatori sani-tari. La formazione dei caregiver permetterebbe una migliore gestione dei pazienti anche fuori dall'ambiente ospedaliero. Inoltre, l'impiego di metodi alternativi ha ri-dotto il ricorso a farmaci sedativi, migliorando la compliance terapeutica e la quali-tà dell'assistenza. Materiali e metodi È stata condotta una revisione della letteratura attraverso la ri-cerca di articoli scientifici sulle banche dati accreditate e successivamente esamina-ti tramite una loro lettura critica. Ulteriori dati raccolti nei reparti di medicina in-terna, neurologia e geriatria dell’AOU San Luigi di Orbassano. Attraverso l’uso del-la terapia occupazionale, con Doll therapy o metodi di stampo montessoriano, pro-grammati e studiati in base al grado di deterioramento cognitivo presentato dal pa-ziente per ridurre l’uso di contenzioni fisiche o farmacologiche e aumentare il be-nessere generale dei pazienti e degli operatori. Conclusioni L’analisi della letteratura e dei dati raccolti grazie ai reparti del San Luigi Gonzaga di Orbassano ha evidenziato un effettivo beneficio nella vita dei pa-zienti affetti da demenza, dalla riduzione delle contenzioni sia fisiche che farmaco-logiche, all’aderenza terapeutica, alla diminuzione nella somministrazione di tera-pie al bisogno. Le osservazioni dirette nei 3 reparti hanno mostrato situazioni e ri-sultati molto promettenti. Si nota come un’applicazione non solo negli ambienti ospedalieri ma anche nella quotidianità, se presente un caregiver informato e for-mato, continuando a stimolare la cognitività anche nel lungo periodo, si potrebbe migliorare la qualità di vita dei pazienti e della loro sfera familiare e potenziare le ADL sin dal momento della prima diagnosi e lungo tutto il percorso terapeutico.
Oltre la Contenzione: Occupiamo-ci della Demenza
PATERNÒ, LUCA
2023/2024
Abstract
ABSTRACT Introduzione Le demenze, tra cui l'Alzheimer e altre forme neurodegenerative, rappresentano una sfida sanitaria crescente. Il deterioramento cognitivo compro-mette memoria, ragionamento e interazione sociale, rendendo necessaria una ge-stione multidisciplinare che includa terapie farmacologiche e non farmacologiche, come la terapia occupazionale (TO). Obiettivo L’obiettivo dello studio condotto presso l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano unitamente a una revisione della letteratura ha evidenziato che la TO ha contribuito alla riduzione dell'uso di contenzioni fisiche e farmacologiche, miglio-rando il benessere dei pazienti e riducendo il distress per caregiver e operatori sani-tari. La formazione dei caregiver permetterebbe una migliore gestione dei pazienti anche fuori dall'ambiente ospedaliero. Inoltre, l'impiego di metodi alternativi ha ri-dotto il ricorso a farmaci sedativi, migliorando la compliance terapeutica e la quali-tà dell'assistenza. Materiali e metodi È stata condotta una revisione della letteratura attraverso la ri-cerca di articoli scientifici sulle banche dati accreditate e successivamente esamina-ti tramite una loro lettura critica. Ulteriori dati raccolti nei reparti di medicina in-terna, neurologia e geriatria dell’AOU San Luigi di Orbassano. Attraverso l’uso del-la terapia occupazionale, con Doll therapy o metodi di stampo montessoriano, pro-grammati e studiati in base al grado di deterioramento cognitivo presentato dal pa-ziente per ridurre l’uso di contenzioni fisiche o farmacologiche e aumentare il be-nessere generale dei pazienti e degli operatori. Conclusioni L’analisi della letteratura e dei dati raccolti grazie ai reparti del San Luigi Gonzaga di Orbassano ha evidenziato un effettivo beneficio nella vita dei pa-zienti affetti da demenza, dalla riduzione delle contenzioni sia fisiche che farmaco-logiche, all’aderenza terapeutica, alla diminuzione nella somministrazione di tera-pie al bisogno. Le osservazioni dirette nei 3 reparti hanno mostrato situazioni e ri-sultati molto promettenti. Si nota come un’applicazione non solo negli ambienti ospedalieri ma anche nella quotidianità, se presente un caregiver informato e for-mato, continuando a stimolare la cognitività anche nel lungo periodo, si potrebbe migliorare la qualità di vita dei pazienti e della loro sfera familiare e potenziare le ADL sin dal momento della prima diagnosi e lungo tutto il percorso terapeutico.File | Dimensione | Formato | |
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