Introduction: blood is a life-saving medicine that cannot be replaced or artificially created. Therefore, blood donation is essential to ensure that there are sufficient supplies for patients who need them. Blood donors are a valuable resource, and it is crucial to provide them with a procedure that is as safe and comfortable as possible, as any negative experiences could impact their willingness to donate again. In this context, nurses play a key role in assisting the donor, as they are responsible for the whole procedure. Although donation is generally considered safe, there is a possibility of experiencing adverse reactions, which can be divided into local reactions -acute pain at the venipuncture site, hematoma, blood extravasation, clot formation at the collection site, venipuncture of an arterial vessel, allergy to disinfectants used, phlebitis and thrombophlebitis- and systemic reactions -vasovagal reactions and syncope-. Objective: the aim of this paper is to identify and analyse nursing strategies for the prevention of adverse reactions in blood donation. Materials and methods: a literature review was conducted, which included the consultation of the databases PubMed and Cinahl, as well as the Google Scholar search engine. The observational internship carried out at the Transfusion Service of A.O.U. San Luigi Gonzaga in Orbassano was also taken into consideration. Results: among the identified studies, 10 were selected and analysed, including 1 meta-analysis, 1 systematic review and meta-analysis, 1 literature review, 4 randomized controlled trials, 1 prospective observational study, and 2 retrospective observational studies. The samples of the studies consist of voluntary blood donors. The techniques for preventing adverse reactions identified in the studies included pre-donation hydration, applied muscle tension, exploring fear and how to manage it, the use of a skin marker to indicate the venipuncture site and vein visualization technology. Conclusions: the factors contributing to the onset of adverse reactions are both physical and psychological in nature, making it essential to adopt preventive strategies that act on both aspects. Regarding physical factors, pre-donation hydration has been associated with a statistically significant reduction in vasovagal reactions, and it is a simple, effective, and economical method for prevention. The effectiveness of applied muscle tension, on the other hand, needs further investigation through additional studies, and its application has proven more complex, as donors have encountered difficulties in carrying out the indicated exercises. Concerning psychological factors, research indicates that asking donors about their fears does not increase the risk of vasovagal reactions and helps nurses identify those at higher risk. To minimize such factors, it has been shown that the most effective techniques are distraction and entertainment. The use of skin markers and vein visualization technology, to reduce local adverse reactions, has not led to a statistically significant reduction. Despite the evidence does not support the widespread use of these devices, it is still important to continue investigating and evaluating new technologies to improve donor safety and comfort. Key words: blood donation, adverse reactions, nursing prevention strategies.

Introduzione: il sangue è un farmaco salvavita che non può essere sostituito o creato artificialmente. Pertanto, la donazione di sangue è fondamentale per garantire che ci siano riserve sufficienti per i pazienti che ne necessitano. I donatori di sangue rappresentano una risorsa preziosa, ed è essenziale assicurare loro una procedura il più possibile sicura e confortevole, poiché eventuali esperienze negative potrebbero influire sulla loro disponibilità a donare nuovamente. In questo contesto, l’infermiere, svolge un ruolo chiave nell’assistenza al donatore, in quanto è responsabile dell’intera procedura. Nonostante la donazione sia generalmente considerata sicura, esiste la possibilità di sperimentare reazioni avverse, che possono essere suddivise in locali -dolore acuto in sede di venipuntura, stravaso ematico, ematoma, formazione di coaguli in sede di prelievo, venipuntura di un vaso arterioso, allergia ai disinfettanti utilizzati, flebite e tromboflebite- e sistemiche -RVV e sincope-. Obiettivo: l’obiettivo di questo elaborato è quello di identificare ed analizzare le strategie infermieristiche di prevenzione delle reazioni avverse nella donazione di sangue. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione della letteratura che ha previsto la consultazione delle banche dati PubMed e Cinahl, oltre al motore di ricerca Google Scholar. È stato inoltre preso in considerazione lo stage osservativo svolto al Servizio Trasfusionale dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano. Risultati: tra gli studi identificati, ne sono stati selezionati ed analizzati 10, di cui 1 metanalisi, 1 revisione sistematica e metanalisi, 1 revisione della letteratura, 4 studi controllati randomizzati, 1 studio osservazionale prospettico e 2 studi osservazionali retrospettivi. I campioni degli studi sono costituiti da donatori volontari di sangue. Le tecniche di prevenzione delle reazioni avverse emerse dagli studi sono state l’idratazione pre-donazione, la TMA, indagare la paura e come controllarla, l’uso di un marcatore cutaneo per segnare il punto della venipuntura e la TVV. Conclusioni: i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle reazioni avverse sono di natura sia fisica che psicologica, rendendo fondamentale l’adozione di strategie preventive che agiscano su entrambi gli aspetti. Per quanto concerne i fattori fisici, l’idratazione pre-donazione è stata associata ad una riduzione statisticamente significativa delle RVV ed è un metodo semplice, efficace ed economico per prevenirla. L’efficacia della TMA, invece, necessita di essere approfondita con ulteriori studi e la sua applicazione è risultata più complessa, in quanto i donatori hanno riscontrato delle difficoltà nello svolgere gli esercizi indicati. In merito ai fattori psicologici, le ricerche indicano che interrogare i donatori riguardo la loro paura non aumenta il rischio di RVV e aiuta gli infermieri ad individuare i soggetti più a rischio. Per minimizzare tali fattori è stato dimostrato che le tecniche più efficaci sono quelle di distrazione ed intrattenimento. L’utilizzo del marcatore cutaneo e della TVV, per ridurre le reazioni avverse locali, non hanno portato ad una riduzione statisticamente significativa. Nonostante le evidenze non supportino l’uso generalizzato di questi dispositivi è comunque importante continuare ad indagare e valutare nuove tecnologie per migliorare la sicurezza ed il comfort dei donatori. Parole chiave: donazione di sangue, reazioni avverse, strategie infermieristiche di prevenzione.

La donazione di sangue: una revisione della letteratura su come prevenire le reazioni avverse nei donatori

TESAURO, BEATRICE
2023/2024

Abstract

Introduzione: il sangue è un farmaco salvavita che non può essere sostituito o creato artificialmente. Pertanto, la donazione di sangue è fondamentale per garantire che ci siano riserve sufficienti per i pazienti che ne necessitano. I donatori di sangue rappresentano una risorsa preziosa, ed è essenziale assicurare loro una procedura il più possibile sicura e confortevole, poiché eventuali esperienze negative potrebbero influire sulla loro disponibilità a donare nuovamente. In questo contesto, l’infermiere, svolge un ruolo chiave nell’assistenza al donatore, in quanto è responsabile dell’intera procedura. Nonostante la donazione sia generalmente considerata sicura, esiste la possibilità di sperimentare reazioni avverse, che possono essere suddivise in locali -dolore acuto in sede di venipuntura, stravaso ematico, ematoma, formazione di coaguli in sede di prelievo, venipuntura di un vaso arterioso, allergia ai disinfettanti utilizzati, flebite e tromboflebite- e sistemiche -RVV e sincope-. Obiettivo: l’obiettivo di questo elaborato è quello di identificare ed analizzare le strategie infermieristiche di prevenzione delle reazioni avverse nella donazione di sangue. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione della letteratura che ha previsto la consultazione delle banche dati PubMed e Cinahl, oltre al motore di ricerca Google Scholar. È stato inoltre preso in considerazione lo stage osservativo svolto al Servizio Trasfusionale dell’A.O.U. San Luigi Gonzaga di Orbassano. Risultati: tra gli studi identificati, ne sono stati selezionati ed analizzati 10, di cui 1 metanalisi, 1 revisione sistematica e metanalisi, 1 revisione della letteratura, 4 studi controllati randomizzati, 1 studio osservazionale prospettico e 2 studi osservazionali retrospettivi. I campioni degli studi sono costituiti da donatori volontari di sangue. Le tecniche di prevenzione delle reazioni avverse emerse dagli studi sono state l’idratazione pre-donazione, la TMA, indagare la paura e come controllarla, l’uso di un marcatore cutaneo per segnare il punto della venipuntura e la TVV. Conclusioni: i fattori che contribuiscono all’insorgenza delle reazioni avverse sono di natura sia fisica che psicologica, rendendo fondamentale l’adozione di strategie preventive che agiscano su entrambi gli aspetti. Per quanto concerne i fattori fisici, l’idratazione pre-donazione è stata associata ad una riduzione statisticamente significativa delle RVV ed è un metodo semplice, efficace ed economico per prevenirla. L’efficacia della TMA, invece, necessita di essere approfondita con ulteriori studi e la sua applicazione è risultata più complessa, in quanto i donatori hanno riscontrato delle difficoltà nello svolgere gli esercizi indicati. In merito ai fattori psicologici, le ricerche indicano che interrogare i donatori riguardo la loro paura non aumenta il rischio di RVV e aiuta gli infermieri ad individuare i soggetti più a rischio. Per minimizzare tali fattori è stato dimostrato che le tecniche più efficaci sono quelle di distrazione ed intrattenimento. L’utilizzo del marcatore cutaneo e della TVV, per ridurre le reazioni avverse locali, non hanno portato ad una riduzione statisticamente significativa. Nonostante le evidenze non supportino l’uso generalizzato di questi dispositivi è comunque importante continuare ad indagare e valutare nuove tecnologie per migliorare la sicurezza ed il comfort dei donatori. Parole chiave: donazione di sangue, reazioni avverse, strategie infermieristiche di prevenzione.
Blood donation: a literature review on preventing adverse reactions in donors
Introduction: blood is a life-saving medicine that cannot be replaced or artificially created. Therefore, blood donation is essential to ensure that there are sufficient supplies for patients who need them. Blood donors are a valuable resource, and it is crucial to provide them with a procedure that is as safe and comfortable as possible, as any negative experiences could impact their willingness to donate again. In this context, nurses play a key role in assisting the donor, as they are responsible for the whole procedure. Although donation is generally considered safe, there is a possibility of experiencing adverse reactions, which can be divided into local reactions -acute pain at the venipuncture site, hematoma, blood extravasation, clot formation at the collection site, venipuncture of an arterial vessel, allergy to disinfectants used, phlebitis and thrombophlebitis- and systemic reactions -vasovagal reactions and syncope-. Objective: the aim of this paper is to identify and analyse nursing strategies for the prevention of adverse reactions in blood donation. Materials and methods: a literature review was conducted, which included the consultation of the databases PubMed and Cinahl, as well as the Google Scholar search engine. The observational internship carried out at the Transfusion Service of A.O.U. San Luigi Gonzaga in Orbassano was also taken into consideration. Results: among the identified studies, 10 were selected and analysed, including 1 meta-analysis, 1 systematic review and meta-analysis, 1 literature review, 4 randomized controlled trials, 1 prospective observational study, and 2 retrospective observational studies. The samples of the studies consist of voluntary blood donors. The techniques for preventing adverse reactions identified in the studies included pre-donation hydration, applied muscle tension, exploring fear and how to manage it, the use of a skin marker to indicate the venipuncture site and vein visualization technology. Conclusions: the factors contributing to the onset of adverse reactions are both physical and psychological in nature, making it essential to adopt preventive strategies that act on both aspects. Regarding physical factors, pre-donation hydration has been associated with a statistically significant reduction in vasovagal reactions, and it is a simple, effective, and economical method for prevention. The effectiveness of applied muscle tension, on the other hand, needs further investigation through additional studies, and its application has proven more complex, as donors have encountered difficulties in carrying out the indicated exercises. Concerning psychological factors, research indicates that asking donors about their fears does not increase the risk of vasovagal reactions and helps nurses identify those at higher risk. To minimize such factors, it has been shown that the most effective techniques are distraction and entertainment. The use of skin markers and vein visualization technology, to reduce local adverse reactions, has not led to a statistically significant reduction. Despite the evidence does not support the widespread use of these devices, it is still important to continue investigating and evaluating new technologies to improve donor safety and comfort. Key words: blood donation, adverse reactions, nursing prevention strategies.
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