Introduction: Parkinson’s Disease (PD) is a chronic neurodegenerative disorder characterized by the progressive loss of dopaminergic neurons resulting in impaired movement control and the onset of many symptoms that negatively affect quality of life. Although pharmacological therapy is the primary treatment for disease-related disorders, alternative non-pharmacological interventions are essential for a complete and optimal treatment. Among these, Adapted Physical Activity (APA), a secondary or tertiary prevention strategy for many pathologies, is crucial to improve motor skills, reduce disability, promote autonomy and increase the well-being of people with PD. Objective: this study aims to investigate the effects of APA on symptoms, discomfort and quality of life in people with PD. Methods: a scientific literature review was conducted on non-pharmacological exercise-based interventions useful to people affected by PD. A field data collection was then carried out to assess the quality of life of people with PD attending an APA course, managed by Piedmont Parkinson’s associations, for at least 1 month. Data were collected using the Italian-validated version of Parkinson’s Disease Questionnaire-39 (PDQ-39). Results: The reviewed studies highlight the important role of adapted and personalized physical activity programs in supporting pharmacological therapy in PD, showing promising benefits on motor and non-motor symptoms. Overall, the results of the field survey suggest that people participating in the APA program maintain a good quality of life, in fact the impact of the disease seems to be limited in the different dimensions investigated by questionnaire. Due to the characteristics of the disease, the mobility is the most impaired dimension but, the score found (45 out of a maximum of 100) suggests a moderate amount of deficits which do not seem to have a particular effect on the ADL’s dimension (27). Scores in emotional well-being (41.65), cognition (41.60), communication (25) and body discomfort (16.60) show that these people have mild or moderate non-motor problems. Finally, the scores found in stigma (0) and social support (0) dimensions suggest the presence of good support networks for these people. Discussion: The field survey shows the benefits of regular APA practice, which confirms the results highlighted by the studies reviewed. However, at the moment, the spread of this activity is still limited probably due to lack of standardized protocols, logistical difficulties and poor awareness of physical activity’s role among health professionals. The nursing figure, properly trained on the importance of physical exercise as a health promotion strategy, can support these activities, educate the assisted person about it, to direct it towards targeted and appropriate programs and to facilitate the access and participation by services and associations on the territory. Conclusions: APA is confirmed as one of the most effective and comprehensive non-pharmacological interventions to improve well-being and quality of life in people with PD. Although it does not replace pharmacological therapy, it helps to slow down the progression of the disease and the onset of complications, preserving functional independence. For this reason, there is the need for a greater promotion of this intervention by various health professionals, especially nurses, so that it is included and integrated in the plans of multidisciplinary care of the PD. Keywords: Parkinson’s Disease, quality of life, Adapted Physical Activity, nursing

Introduzione:la Malattia di Parkinson (MdP) è un disturbo neurodegenerativo cronico caratterizzato dalla progressiva perdita dei neuroni dopaminergici con conseguente compromissione del controllo dei movimenti e insorgenza di numerosi sintomi che influenzano negativamente la qualità di vita.Sebbene la terapia farmacologica sia il trattamento principale per controllare i disturbi legati alla patologia,interventi alternativi non farmacologici sono fondamentali per un trattamento completo ed ottimale.Tra questi l’Attività Fisica Adattata(AFA),intervento di prevenzione secondaria o terziaria per molte patologie,è ritenuta fondamentale per migliorare le capacità motorie,ridurre la disabilità,favorire l’autonomia ed aumentare il benessere delle persone con MdP.Obiettivo:indagare l’effetto dell’AFA su sintomi,disagi e qualità di vita nelle persone affette da MdP.Materiali e metodi:è stata condotta una revisione della letteratura sugli interventi non farmacologici basati sull’esercizio fisico e utili alle persone con MdP.È stata poi eseguita una raccolta dati sul campo per valutare la qualità di vita di persone affette da MdP frequentanti un corso di AFA da almeno 1 mese–gestito da associazioni piemontesi per Parkinsoniani–tramite la somministrazione del questionario validato in italiano PDQ-39.Risultati: gli studi analizzati evidenziano l’importante ruolo di programmi di attività fisica adattata e personalizzata nel supporto alla terapia farmacologica nella MdP,con promettenti benefici su sintomi motori e non.Complessivamente i risultati emersi dall’indagine sul campo suggeriscono che le persone che partecipano al programma di AFA in questione mantengono una discreta qualità di vita,evidenziando come l’impatto della malattia sembra essere limitato nelle diverse dimensioni indagate dal questionario.Per le caratteristiche proprie della malattia, quella che risulta maggiormente compromessa è la mobilità ma,nonostante ciò,il punteggio riscontrato(45 su un massimo di 100)suggerisce una moderata entità dei deficit che sembrano non influenzare particolarmente la dimensione delle ADL (27). I punteggi emersi, invece, nelle dimensioni del benessere emotivo(41,65),cognizione(41,60),comunicazione(25)e disagio corporeo(16,60)evidenziano come queste persone riscontrino problemi non motori da lievi a moderati. Infine i punteggi riscontrati nelle dimensioni di stigma(0)e supporto sociale(0)suggeriscono la presenza di buone reti di sostegno per queste persone.Discussione:dall’indagine effettuata emergono i benefici derivanti dalla pratica regolare di AFA che confermano i risultati evidenziati dagli studi analizzati.Nonostante ciò però,al momento,la diffusione di tale attività è ancora limitata probabilmente per mancanza di protocolli standardizzati,difficoltà logistiche e scarsa consapevolezza del ruolo dell’attività fisica tra i professionisti sanitari.La figura infermieristica,adeguatamente formata riguardo l’importanza dell’esercizio fisico come strategia di promozione della salute,può supportare queste attività,educare la persona assistita in merito,indirizzarla verso programmi mirati e facilitarne l’accesso e la partecipazione presso servizi ed associazioni presenti sul territorio.Conclusioni:l’AFA si conferma tra gli interventi non farmacologici più efficaci e completi per il miglioramento del benessere e della qualità di vita delle persone con MdP.Pur non sostituendo la terapia farmacologica,aiuta a rallentare l’evoluzione della malattia e l’insorgenza di complicanze,preservando l’indipendenza funzionale.Per questo motivo si sottolinea la necessità di una maggiore promozione di tale intervento da parte dei vari professionisti della salute,soprattutto dagli infermieri,affinché venga inserita ed integrata nei piani di presa in cura multidisciplinare della MdP.Parole chiave: Malattia di Parkinson,qualità di vita,Attività Fisica Adattata,infermieristica

Il ruolo di interventi complementari non farmacologici per il miglioramento dei sintomi e della qualità di vita delle persone con Malattia di Parkinson: l'Attività Fisica Adattata

ADINOLFI, CHIARA
2023/2024

Abstract

Introduzione:la Malattia di Parkinson (MdP) è un disturbo neurodegenerativo cronico caratterizzato dalla progressiva perdita dei neuroni dopaminergici con conseguente compromissione del controllo dei movimenti e insorgenza di numerosi sintomi che influenzano negativamente la qualità di vita.Sebbene la terapia farmacologica sia il trattamento principale per controllare i disturbi legati alla patologia,interventi alternativi non farmacologici sono fondamentali per un trattamento completo ed ottimale.Tra questi l’Attività Fisica Adattata(AFA),intervento di prevenzione secondaria o terziaria per molte patologie,è ritenuta fondamentale per migliorare le capacità motorie,ridurre la disabilità,favorire l’autonomia ed aumentare il benessere delle persone con MdP.Obiettivo:indagare l’effetto dell’AFA su sintomi,disagi e qualità di vita nelle persone affette da MdP.Materiali e metodi:è stata condotta una revisione della letteratura sugli interventi non farmacologici basati sull’esercizio fisico e utili alle persone con MdP.È stata poi eseguita una raccolta dati sul campo per valutare la qualità di vita di persone affette da MdP frequentanti un corso di AFA da almeno 1 mese–gestito da associazioni piemontesi per Parkinsoniani–tramite la somministrazione del questionario validato in italiano PDQ-39.Risultati: gli studi analizzati evidenziano l’importante ruolo di programmi di attività fisica adattata e personalizzata nel supporto alla terapia farmacologica nella MdP,con promettenti benefici su sintomi motori e non.Complessivamente i risultati emersi dall’indagine sul campo suggeriscono che le persone che partecipano al programma di AFA in questione mantengono una discreta qualità di vita,evidenziando come l’impatto della malattia sembra essere limitato nelle diverse dimensioni indagate dal questionario.Per le caratteristiche proprie della malattia, quella che risulta maggiormente compromessa è la mobilità ma,nonostante ciò,il punteggio riscontrato(45 su un massimo di 100)suggerisce una moderata entità dei deficit che sembrano non influenzare particolarmente la dimensione delle ADL (27). I punteggi emersi, invece, nelle dimensioni del benessere emotivo(41,65),cognizione(41,60),comunicazione(25)e disagio corporeo(16,60)evidenziano come queste persone riscontrino problemi non motori da lievi a moderati. Infine i punteggi riscontrati nelle dimensioni di stigma(0)e supporto sociale(0)suggeriscono la presenza di buone reti di sostegno per queste persone.Discussione:dall’indagine effettuata emergono i benefici derivanti dalla pratica regolare di AFA che confermano i risultati evidenziati dagli studi analizzati.Nonostante ciò però,al momento,la diffusione di tale attività è ancora limitata probabilmente per mancanza di protocolli standardizzati,difficoltà logistiche e scarsa consapevolezza del ruolo dell’attività fisica tra i professionisti sanitari.La figura infermieristica,adeguatamente formata riguardo l’importanza dell’esercizio fisico come strategia di promozione della salute,può supportare queste attività,educare la persona assistita in merito,indirizzarla verso programmi mirati e facilitarne l’accesso e la partecipazione presso servizi ed associazioni presenti sul territorio.Conclusioni:l’AFA si conferma tra gli interventi non farmacologici più efficaci e completi per il miglioramento del benessere e della qualità di vita delle persone con MdP.Pur non sostituendo la terapia farmacologica,aiuta a rallentare l’evoluzione della malattia e l’insorgenza di complicanze,preservando l’indipendenza funzionale.Per questo motivo si sottolinea la necessità di una maggiore promozione di tale intervento da parte dei vari professionisti della salute,soprattutto dagli infermieri,affinché venga inserita ed integrata nei piani di presa in cura multidisciplinare della MdP.Parole chiave: Malattia di Parkinson,qualità di vita,Attività Fisica Adattata,infermieristica
The role of non-pharmacological complementary interventions in improving symptoms and quality of life in people with Parkinson’s Disease: Adapted Physical Activity
Introduction: Parkinson’s Disease (PD) is a chronic neurodegenerative disorder characterized by the progressive loss of dopaminergic neurons resulting in impaired movement control and the onset of many symptoms that negatively affect quality of life. Although pharmacological therapy is the primary treatment for disease-related disorders, alternative non-pharmacological interventions are essential for a complete and optimal treatment. Among these, Adapted Physical Activity (APA), a secondary or tertiary prevention strategy for many pathologies, is crucial to improve motor skills, reduce disability, promote autonomy and increase the well-being of people with PD. Objective: this study aims to investigate the effects of APA on symptoms, discomfort and quality of life in people with PD. Methods: a scientific literature review was conducted on non-pharmacological exercise-based interventions useful to people affected by PD. A field data collection was then carried out to assess the quality of life of people with PD attending an APA course, managed by Piedmont Parkinson’s associations, for at least 1 month. Data were collected using the Italian-validated version of Parkinson’s Disease Questionnaire-39 (PDQ-39). Results: The reviewed studies highlight the important role of adapted and personalized physical activity programs in supporting pharmacological therapy in PD, showing promising benefits on motor and non-motor symptoms. Overall, the results of the field survey suggest that people participating in the APA program maintain a good quality of life, in fact the impact of the disease seems to be limited in the different dimensions investigated by questionnaire. Due to the characteristics of the disease, the mobility is the most impaired dimension but, the score found (45 out of a maximum of 100) suggests a moderate amount of deficits which do not seem to have a particular effect on the ADL’s dimension (27). Scores in emotional well-being (41.65), cognition (41.60), communication (25) and body discomfort (16.60) show that these people have mild or moderate non-motor problems. Finally, the scores found in stigma (0) and social support (0) dimensions suggest the presence of good support networks for these people. Discussion: The field survey shows the benefits of regular APA practice, which confirms the results highlighted by the studies reviewed. However, at the moment, the spread of this activity is still limited probably due to lack of standardized protocols, logistical difficulties and poor awareness of physical activity’s role among health professionals. The nursing figure, properly trained on the importance of physical exercise as a health promotion strategy, can support these activities, educate the assisted person about it, to direct it towards targeted and appropriate programs and to facilitate the access and participation by services and associations on the territory. Conclusions: APA is confirmed as one of the most effective and comprehensive non-pharmacological interventions to improve well-being and quality of life in people with PD. Although it does not replace pharmacological therapy, it helps to slow down the progression of the disease and the onset of complications, preserving functional independence. For this reason, there is the need for a greater promotion of this intervention by various health professionals, especially nurses, so that it is included and integrated in the plans of multidisciplinary care of the PD. Keywords: Parkinson’s Disease, quality of life, Adapted Physical Activity, nursing
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