Negli ultimi decenni la nostra società ha gradualmente sviluppato, a causa dello sfrenato e incontrollabile sviluppo economico, tecnologico e industriale, e dei sempre più evidenti effetti che ne conseguono, una sempre più reale consapevolezza della questione ambientale, con una velocità e una priorità a tratti sorprendenti. Proprio per questo mi sembra di grande attualità l'argomento che mi accingo a svolgere, perché combina gli studi sociologici riguardanti l'ambiente a un caso pratico che vede la società confrontarsi con una fonte sia di inquinamento che di grande opportunità per la comunità in cui è situata. I rapporti tra l'uomo e la natura sono stati messi in discussione in vista delle nuove condizioni di modernità e dell'ampio sviluppo delle tecnologie che fanno emergere, sicuramente, nuove possibilità per il genere umano, ma che nascondono spesso una dimensione di rischio che ancora non era stata presa in considerazione, tanto da trasformare la società di oggi nella ¿società del rischio¿. Lo studio sulla centrale termoelettrica Edipower di Chivasso rappresenta un caso pratico di come la tecnologia e la modernità possano entrare a far parte delle nostre città e delle nostre realtà e di come i cittadini ne accettino la presenza, lottino per contrastarla o semplicemente si abituino alla presenza di impianti più o meno inquinanti e rischiosi per la salute pubblica e ambientale spesse volte puntando sulle agevolazioni che tali industrie apportano alla società. Cercherò di chiarire il ruolo fondamentale rivestito dalla comunicazione e in particolare della comunicazione ambientale e del rischio, perno centrale del rapporto che viene a instaurarsi tra la cittadinanza, l'azienda e l'amministrazione, interrogandomi sul perché essa sia diventata così necessaria negli ultimi anni, facendo nascere un settore di studio del tutto nuovo e ancora piuttosto inesplorato se paragonato con altre discipline.
Comunicazione e grandi opere. Il caso della centrale termoelettrica di Chivasso.
MUSCO, CLAUDIA
2010/2011
Abstract
Negli ultimi decenni la nostra società ha gradualmente sviluppato, a causa dello sfrenato e incontrollabile sviluppo economico, tecnologico e industriale, e dei sempre più evidenti effetti che ne conseguono, una sempre più reale consapevolezza della questione ambientale, con una velocità e una priorità a tratti sorprendenti. Proprio per questo mi sembra di grande attualità l'argomento che mi accingo a svolgere, perché combina gli studi sociologici riguardanti l'ambiente a un caso pratico che vede la società confrontarsi con una fonte sia di inquinamento che di grande opportunità per la comunità in cui è situata. I rapporti tra l'uomo e la natura sono stati messi in discussione in vista delle nuove condizioni di modernità e dell'ampio sviluppo delle tecnologie che fanno emergere, sicuramente, nuove possibilità per il genere umano, ma che nascondono spesso una dimensione di rischio che ancora non era stata presa in considerazione, tanto da trasformare la società di oggi nella ¿società del rischio¿. Lo studio sulla centrale termoelettrica Edipower di Chivasso rappresenta un caso pratico di come la tecnologia e la modernità possano entrare a far parte delle nostre città e delle nostre realtà e di come i cittadini ne accettino la presenza, lottino per contrastarla o semplicemente si abituino alla presenza di impianti più o meno inquinanti e rischiosi per la salute pubblica e ambientale spesse volte puntando sulle agevolazioni che tali industrie apportano alla società. Cercherò di chiarire il ruolo fondamentale rivestito dalla comunicazione e in particolare della comunicazione ambientale e del rischio, perno centrale del rapporto che viene a instaurarsi tra la cittadinanza, l'azienda e l'amministrazione, interrogandomi sul perché essa sia diventata così necessaria negli ultimi anni, facendo nascere un settore di studio del tutto nuovo e ancora piuttosto inesplorato se paragonato con altre discipline.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/16659