This dissertation focuses on the analysis of two conceptions of the afterlife in Norse mythology, with particular attention to two realms – Valhǫll and Hel – through an interdisciplinary approach. The research combines the analysis of literary sources, namely the Poetic Edda and the Edda Minora, with the examination of archaeological evidence linked to two funeral customs, namely inhumation and cremation. The primary objective of this work is to reconstruct how these beliefs were transmitted in the texts here analysed and to understand their evolution over time, as well as their relationship with the social and religious changes of Viking society. Archaeological evidence suggests that Norse funerary customs were highly dynamic and heterogeneous. The coexistence of cremation and inhumation across different periods of time and geographical areas of Scandinavia challenges the idea of a rigid association between funerary rites and eschatological beliefs and further suggests that the deceased could have multiple possible destinies after death, regardless of the burial method. Archaeological data confirms that Norse beliefs about the afterlife were in constant transformation and were shaped by the cultural and social needs of Norse people. Moreover, the analysis of the literary sources reveals that the conception of Valhǫll underwent a progressive mythologization by skalds, and its concept has evolved over time: Valhǫll was an archaic place where the dead could dwell in rocks that later became an exclusive paradise for warriors slain in battle. Instead, it can be said that Hel represents a more ancient and obscure dimension of the afterlife, often mistakenly associated with the Christian hell. Additionally, this study examines the role of key mythological figures, including Óðinn, Freyja, the Valkyries, and the goddess Hel.
Il presente elaborato verte sull’analisi delle concezioni dell’aldilà nella mitologia norrena, con particolare attenzione a due regni, quali la Valhǫll e Hel, attraverso un approccio interdisciplinare. La ricerca, infatti, combina l’analisi delle fonti letterarie – ovvero l’Edda Poetica e l’Edda Minora – con l’esamina delle prove archeologiche, in particolar modo delle pratiche funerarie di inumazione e cremazione. L’obiettivo principale è restituire il modo in cui queste credenze sono state tràdite dai testi presi in esame e comprendere la loro evoluzione nel tempo e il loro rapporto con i cambiamenti sociali e religiosi della società vichinga. L’indagine archeologica suggerisce che le pratiche funerarie norrene fossero incredibilmente dinamiche ed eterogenee: infatti, la coesistenza di cremazione e inumazione in diverse epoche e aree geografiche scandinave smentisce, in primo luogo, l’idea di una rigida associazione tra rito funebre e credenze escatologiche e suggerisce, poi, che i defunti potessero avere diversi destini dopo la morte, indipendentemente dal metodo di sepoltura. I dati archeologici confermano che il sistema di credenze norreno riguardo all’aldilà fosse in continua trasformazione, modellato dalle necessità culturali e sociali dell’epoca. Successivamente, l’analisi delle fonti letterarie ha messo in luce il fatto che la concezione della Valhǫll abbia subito una progressiva mitizzazione ad opera degli scaldi, passando dall’essere una dimora ancestrale dei morti a un paradiso esclusivo per i guerrieri caduti in battaglia; mentre, il regno di Hel si configura come una dimensione più antica e oscura dell’aldilà, spesso erroneamente assimilata all’inferno cristiano. Inoltre, questo studio esamina il ruolo di figure mitologiche chiave, quali Óðinn, Freyja, le valchirie e la dea Hel.
La Valhǫll e Hel: l'adilà nella cultura norrena
TOTA, CHIARA
2023/2024
Abstract
Il presente elaborato verte sull’analisi delle concezioni dell’aldilà nella mitologia norrena, con particolare attenzione a due regni, quali la Valhǫll e Hel, attraverso un approccio interdisciplinare. La ricerca, infatti, combina l’analisi delle fonti letterarie – ovvero l’Edda Poetica e l’Edda Minora – con l’esamina delle prove archeologiche, in particolar modo delle pratiche funerarie di inumazione e cremazione. L’obiettivo principale è restituire il modo in cui queste credenze sono state tràdite dai testi presi in esame e comprendere la loro evoluzione nel tempo e il loro rapporto con i cambiamenti sociali e religiosi della società vichinga. L’indagine archeologica suggerisce che le pratiche funerarie norrene fossero incredibilmente dinamiche ed eterogenee: infatti, la coesistenza di cremazione e inumazione in diverse epoche e aree geografiche scandinave smentisce, in primo luogo, l’idea di una rigida associazione tra rito funebre e credenze escatologiche e suggerisce, poi, che i defunti potessero avere diversi destini dopo la morte, indipendentemente dal metodo di sepoltura. I dati archeologici confermano che il sistema di credenze norreno riguardo all’aldilà fosse in continua trasformazione, modellato dalle necessità culturali e sociali dell’epoca. Successivamente, l’analisi delle fonti letterarie ha messo in luce il fatto che la concezione della Valhǫll abbia subito una progressiva mitizzazione ad opera degli scaldi, passando dall’essere una dimora ancestrale dei morti a un paradiso esclusivo per i guerrieri caduti in battaglia; mentre, il regno di Hel si configura come una dimensione più antica e oscura dell’aldilà, spesso erroneamente assimilata all’inferno cristiano. Inoltre, questo studio esamina il ruolo di figure mitologiche chiave, quali Óðinn, Freyja, le valchirie e la dea Hel.File | Dimensione | Formato | |
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Tesi_Tota_Chiara_La_Valholl_e_Hel_L'aldilà_nella_cultura_norrena.pdf
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Descrizione: Analisi delle concezioni dell’aldilà nella mitologia norrena, con particolare attenzione a due regni, la Valhǫll e Hel, attraverso un approccio interdisciplinare basato sulle fonti letterarie e sulle prove archeologiche.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166531