The analysis of gender-neutral language in the Italian and Japanese languages explores the cultural and linguistic history of LGBTQI+ communities. Special attention is focused on the non-binary communities in the two nations. In Italy, the debate on neutral language has raised many criticisms in recent years. Efforts have been made to find functional solutions for greater inclusivity in grammatical and lexical structures. Japan has a history of highly sexualized language. However, a path toward inclusivity is being attempted today, thanks to the increasing visibility of LGBTQI+ communities. Most importantly, thanks in part to the spread of gendered themes in manga. Manga has always been a powerful means of expression and an attempt to escape from rigid social rules. Manga offers a world in which readers can explore themselves, to freely express their sexuality and gender identity. This thesis focuses on the role of LGBTQI+ themed manga as a medium and how these texts reflect broader cultural change. Japanese illustrators deal with topics considered taboo, such as sex, gender expression, and androgyny, within a restrictive society. For readers, mangas are an important resource for seeking authentic representation of self-expression, providing visibility that is seemingly underrepresented, or completely absent, in the media. The translation of manga into Italian raises interesting challenges. In translation, the difference in both languages emerges. On the one hand, within the Japanese language, there is a stereotyping of language, visible through the use of specific expressions considered feminine or masculine. On the other hand, the Italian language has grammatical structures defined by gender concordance. However, it seems to provide inclusive options over others. The difficulty in faithfully transposing the facets present in the Japanese language emerges. The differences between the grammatical structures and linguistic conventions of the two language systems require creative solutions to adapt language to the gendered sensitivities of non-binary communities, without losing the main goal of the works. Through an example of translating an LGBTQI+ manga, this thesis aims to examine how the Italian and Japanese languages deal with the representation of non-binary gender, and in translation, linguistic and cultural differences can be addressed to create a language that can be more inclusive and reflective of contemporary identities.
L'analisi del linguaggio inclusivo nelle lingue italiana e giapponese esplora la storia culturale e linguistica delle comunità LGBTQ+. Una particolare attenzione è concentrata sulle comunità non-binary delle due nazioni. In Italia, il dibattito sul linguaggio neutro ha sollevato numerose critiche negli ultimi anni. Si è cercato di trovare delle soluzioni funzionali per una maggiore inclusività nelle strutture grammaticali e lessicali. Il Giappone ha una storia di linguaggio fortemente sessualizzato. Tuttavia, oggi si sta tentando una strada verso l’inclusività, grazie alla crescente visibilità delle comunità LGBTQI+. Soprattutto, grazie anche alla diffusione di tematiche di genere nei manga. Da sempre, i manga sono un potente mezzo di espressione e un tentativo di fuga dalle rigide regole sociali. I manga offrono un mondo in cui i lettori possono esplorare se stessi, per esprimere in libertà la loro sessualità e la loro identità di genere. La tesi si concentra sul ruolo del manga a tema LGBTQI+ come mezzo di comunicazione e come questi testi riflettono un cambiamento culturale più ampio. I mangaka trattano di temi considerati tabù, come il sesso, l’espressione di genere, l’androginia, all’interno di una società restrittiva. Per i lettori, i manga sono una risorsa importante per cercare una rappresentazione autentica dell’espressione di sé, che fornisce una visibilità apparentemente poco presente, o del tutto assente, nei media. La traduzione dei manga in italiano solleva sfide interessanti. Nella traduzione emerge la differenza di entrambe le lingue. Da una parte, all’interno della lingua giapponese, si ha una stereotipizzazione del linguaggio, visibile attraverso l’utilizzo di specifiche espressioni considerate femminili o maschili. Dall’altra parte, la lingua italiana possiede delle strutture grammaticali definite dalla concordanza del genere. Tuttavia, sembra fornire delle opzioni inclusive rispetto ad altre. Emerge la difficoltà nel trasporre fedelmente le sfaccettature presenti nella lingua giapponese. Le differenze tra le strutture grammaticali e le convenzioni linguistiche dei due sistemi linguistici richiedono soluzioni creative per adattare il linguaggio alle sensibilità di genere delle comunità non binarie, senza perdere l’obiettivo principale delle opere. Attraverso un esempio di traduzione di un manga LGBTQI+, questa tesi punta a esaminare come le lingue italiana e giapponese affrontano la rappresentazione del genere non-binary, e in fase di traduzione si possono affrontare le differenze linguistiche e culturali per creare un linguaggio che possa essere più inclusivo e riflessivo delle identità contemporanee.
Il linguaggio neutro attraverso la traduzione di Last Gender - Nanimono demonai watashitachi di Taki Rei
LEONARDI, ALESSIA
2023/2024
Abstract
L'analisi del linguaggio inclusivo nelle lingue italiana e giapponese esplora la storia culturale e linguistica delle comunità LGBTQ+. Una particolare attenzione è concentrata sulle comunità non-binary delle due nazioni. In Italia, il dibattito sul linguaggio neutro ha sollevato numerose critiche negli ultimi anni. Si è cercato di trovare delle soluzioni funzionali per una maggiore inclusività nelle strutture grammaticali e lessicali. Il Giappone ha una storia di linguaggio fortemente sessualizzato. Tuttavia, oggi si sta tentando una strada verso l’inclusività, grazie alla crescente visibilità delle comunità LGBTQI+. Soprattutto, grazie anche alla diffusione di tematiche di genere nei manga. Da sempre, i manga sono un potente mezzo di espressione e un tentativo di fuga dalle rigide regole sociali. I manga offrono un mondo in cui i lettori possono esplorare se stessi, per esprimere in libertà la loro sessualità e la loro identità di genere. La tesi si concentra sul ruolo del manga a tema LGBTQI+ come mezzo di comunicazione e come questi testi riflettono un cambiamento culturale più ampio. I mangaka trattano di temi considerati tabù, come il sesso, l’espressione di genere, l’androginia, all’interno di una società restrittiva. Per i lettori, i manga sono una risorsa importante per cercare una rappresentazione autentica dell’espressione di sé, che fornisce una visibilità apparentemente poco presente, o del tutto assente, nei media. La traduzione dei manga in italiano solleva sfide interessanti. Nella traduzione emerge la differenza di entrambe le lingue. Da una parte, all’interno della lingua giapponese, si ha una stereotipizzazione del linguaggio, visibile attraverso l’utilizzo di specifiche espressioni considerate femminili o maschili. Dall’altra parte, la lingua italiana possiede delle strutture grammaticali definite dalla concordanza del genere. Tuttavia, sembra fornire delle opzioni inclusive rispetto ad altre. Emerge la difficoltà nel trasporre fedelmente le sfaccettature presenti nella lingua giapponese. Le differenze tra le strutture grammaticali e le convenzioni linguistiche dei due sistemi linguistici richiedono soluzioni creative per adattare il linguaggio alle sensibilità di genere delle comunità non binarie, senza perdere l’obiettivo principale delle opere. Attraverso un esempio di traduzione di un manga LGBTQI+, questa tesi punta a esaminare come le lingue italiana e giapponese affrontano la rappresentazione del genere non-binary, e in fase di traduzione si possono affrontare le differenze linguistiche e culturali per creare un linguaggio che possa essere più inclusivo e riflessivo delle identità contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: L'analisi del linguaggio inclusivo nelle lingue italiana e giapponese esplora la storia culturale e linguistica delle comunità LGBTQI+, con focus sulle comunità non binary delle due nazioni, attraverso la traduzione di un manga.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166522