We live in an era where George Orwell's warning in 1984 seems to be unexpectedly coming true: there is no need for a Big Brother when we ourselves willingly surrender to the bubbles created by algorithms. This thesis aims to explore the role of filter bubbles and echo chambers, highlighting the social and psychological dynamics that result from them. Algorithms turn out to be not mere neutral tools, but they can drastically influence our choices and contribute to the polarization of users, significantly shaping our perception of reality. The hyper-personalization of information and the constant search for validation on social networks have fostered psychologically significant effects. The construction of an online identity based on external approval and the selection of the most engaging content has generated a form of social interaction that is often superficial and conditioned by algorithms. The illusion of choice perfectly encapsulates the paradox of the digital age, inevitably leading us to question how much of what we decide is truly the result of our own choices.

Viviamo in un'epoca in cui l’avvertimento di George Orwell in 1984 sembra realizzarsi in modo inaspettato: non c’è bisogno di un Grande Fratello quando siamo noi stessi a consegnarci alle bolle create dagli algoritmi. Questa tesi si propone di esplorare il ruolo delle filter bubble e delle camere dell’eco, mettendo in evidenza le dinamiche sociali e psicologiche che ne derivano. Gli algoritmi si dimostrano non essere semplici strumenti neutrali, ma possano orientare in maniera drastica le nostre scelte e contribuire alla polarizzazione degli utenti contribuendo in maniera massiccia a modellare la percezione della realtà L’iper-personalizzazione delle informazioni e la costante ricerca di conferme nei social network hanno incentivato effetti psicologici di rilevante importanza. La costruzione di un’identità online basata sull’approvazione altrui e sulla selezione dei contenuti più coinvolgenti ha generato una forma di interazione sociale spesso superficiale e condizionata dagli algoritmi. L'illusione della scelta racchiude perfettamente il paradosso dell’era digitale, portando inevitabilmente a chiederci quanto di ciò che decidiamo sia realmente frutto di una nostra scelta.

L'illusione della scelta: filtri e bolle informative nell'era degli algoritmi

RANZI, CARLOTTA
2023/2024

Abstract

Viviamo in un'epoca in cui l’avvertimento di George Orwell in 1984 sembra realizzarsi in modo inaspettato: non c’è bisogno di un Grande Fratello quando siamo noi stessi a consegnarci alle bolle create dagli algoritmi. Questa tesi si propone di esplorare il ruolo delle filter bubble e delle camere dell’eco, mettendo in evidenza le dinamiche sociali e psicologiche che ne derivano. Gli algoritmi si dimostrano non essere semplici strumenti neutrali, ma possano orientare in maniera drastica le nostre scelte e contribuire alla polarizzazione degli utenti contribuendo in maniera massiccia a modellare la percezione della realtà L’iper-personalizzazione delle informazioni e la costante ricerca di conferme nei social network hanno incentivato effetti psicologici di rilevante importanza. La costruzione di un’identità online basata sull’approvazione altrui e sulla selezione dei contenuti più coinvolgenti ha generato una forma di interazione sociale spesso superficiale e condizionata dagli algoritmi. L'illusione della scelta racchiude perfettamente il paradosso dell’era digitale, portando inevitabilmente a chiederci quanto di ciò che decidiamo sia realmente frutto di una nostra scelta.
The illusion of choice: filters and information bubbles in the age of algorithms
We live in an era where George Orwell's warning in 1984 seems to be unexpectedly coming true: there is no need for a Big Brother when we ourselves willingly surrender to the bubbles created by algorithms. This thesis aims to explore the role of filter bubbles and echo chambers, highlighting the social and psychological dynamics that result from them. Algorithms turn out to be not mere neutral tools, but they can drastically influence our choices and contribute to the polarization of users, significantly shaping our perception of reality. The hyper-personalization of information and the constant search for validation on social networks have fostered psychologically significant effects. The construction of an online identity based on external approval and the selection of the most engaging content has generated a form of social interaction that is often superficial and conditioned by algorithms. The illusion of choice perfectly encapsulates the paradox of the digital age, inevitably leading us to question how much of what we decide is truly the result of our own choices.
Non autorizzo consultazione esterna dell'elaborato
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
RANZI - TESI.pdf

non disponibili

Dimensione 500.6 kB
Formato Adobe PDF
500.6 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/166325