This thesis analyzes the concept of media, focusing on the history of television and exploring its role as a cold medium in relation to the concepts of hot and cold media theorized by Marshall McLuhan. The concept of medium has a significant intrinsic complexity, as it is attributed with a plurality of uses and meanings across different disciplinary contexts. o understand and give meaning to the term Medium, John L. Austin proposes a taxonomy of five "modes of use" of a theoretical concept, applicable to the term medium: Derivation from the thought system of an author or school; Deduction of the content that the concept requires; Emergence of the tradition of use rooted in common language; Use to define a problematic field; Employment to cover an imprecise reality with suggestive power. The concept of media or medium is characterized by a multiplicity of interpretations. This plurality of interpretations manifests itself in its application to physical objects such as various media tools, human prostheses, and extensions of the person, as theorized by McLuhan. Its interpretation is distinguished in two aspects: on the one hand, it conceives media as extensions of the person; on the other hand, it extends the concept beyond a simple means of communication, encompassing all tools that influence interpersonal relationships, from visual to audiovisual, from analog to digital. The advent of new media has further expanded this taxonomy, embracing the most recent technologies. This shift in meaning reflects the role of media as a driver of social transformations, both positive and negative. In the context of contemporary civilization, the medium itself becomes the message, as every technological innovation or communication tool represents an extension of human perception and cognitive faculties. To illustrate this concept, a clear example is provided: electric light. It represents information in its purest and most abstract form. Electric light is a medium without an explicit message. This characteristic, common to all media, leads to a fundamental consideration: every content of a medium is different from another medium. McLuhan further distinguishes between hot and cold media. This dichotomy is based on the amount and density of information provided by the medium, as well as the level of participation required from the user. Hot media, such as radio and cinema, are characterized by high definition and an abundance of sensory data. These media tend to saturate the recipient's perceptual field, leaving little room for personal interpretation. Cold media, such as the telephone and television, are characterized by lower definition and a reduced amount of information. This implies greater cognitive activity on the part of the user, who is required to fill in certain informational gaps through processes of completion and interpretation. This leads to greater audience engagement: cold media stimulate more active participation and greater interpretative effort, while hot media tend to induce a more passive reception.

Questa tesi analizza il concetto di media concentrandosi sulla storia della televisione esplorando il suo ruolo come medium "freddo" in relazione ai concetti di medium caldi e freddi teorizzati da Marshall McLuhan. Per comprendere e per dare un significato al termine “Medium”, John L. Austin propone una tassonomia di cinque “modalità d’uso” di un concetto teorico, applicabili al termine “medium”: Derivazione del sistema di pensiero di un autore o scuola; Deduzione dei contenuti che il concetto richiede; Emergenza della tradizione d’uso radicata nel linguaggio comune; Utilizzo per delimitare un campo problematico; Impiego per coprire una realtà imprecisa con forza suggestiva. Il concetto di media o medium è caratterizzata da una molteplicità di interpretazioni. Questa pluralità di interpretazioni del concetto, si manifesta nella sua applicazione a oggetti fisici come i vari strumenti mediatici, protesi umana e estensioni della persona, teorizzati da McLuhan. La sua interpretazione si distingue in due aspetti: da un lato concepisce i media come estensioni della persona, dall’altro, estende il concetto oltre al semplice “mezzo di comunicazione”, inserendo tutti gli strumenti che influenzano le relazioni interpersonali, dai visivi agli audiovisivi, dagli analogici ai digitali. L’avvento dei “nuovi media” ha ulteriormente ampliato questa tassonomia, abbracciando le tecnologie più recenti. Questo slittamento di significato riflette il ruolo dei media come motore delle trasformazioni sociali, positive e negative. Nel contesto della civiltà contemporanea il medium stesso si configura come il messaggio, in quanto ogni innovazione tecnologica o lo strumento comunicativo rappresenta un’estensione dell’essere umano, dalla sua percezione e delle sue facoltà cognitive. Per comprendere il significato di questo concetto, viene spiegato con un esempio chiaro: la luce elettrica. Essa rappresenta, l’informazione nella sua forma più pura e astratta. La luce è elettrica è un medium privo di messaggio esplicito. Questa caratteristica comune a tutti i media, ci conduce a una considerazione fondamentale ossia che ogni “contenuto” di un medium è diverso da un altro medium. McLuhan fa un’ulteriore distinzione di media: media caldi e media freddi. Questa ulteriore dicotomia si basa sulla quantità e densità di informazioni fornite dal medium, nonché sul grado di partecipazione richiesto dal fruitore. I media definiti “caldi”, quali radio e il cinema, si caratterizzano per un’altra definizione e un’abbondanza di dati sensoriali. Questi mezzi tendono a saturare il campo percettivo del destinatario, lasciando margini limitati all’interpretazione personale. I media “freddi”, come il telefono e la televisione, si contraddistinguono per una minore definizione e una esigua quantità di informazioni. Ciò implica una maggiore attività cognitiva da parte del fruitore, chiamato a colmare alcune lacune informative attraverso processi di completamento e interpretazione. Questo permette di avere un maggiore coinvolgimento del pubblico: i media freddi stimolano una partecipazione più attiva e un maggiore sforzo interpretativo, mentre quelli caldi tendono a indurre una ricezione più passiva.

Storia della televisione esplorando il suo ruolo come medium "freddo" in relazione ai concetti di medium caldi e freddi teorizzati da Marshall McLuhan

QUERCETTI, LUISA
2023/2024

Abstract

Questa tesi analizza il concetto di media concentrandosi sulla storia della televisione esplorando il suo ruolo come medium "freddo" in relazione ai concetti di medium caldi e freddi teorizzati da Marshall McLuhan. Per comprendere e per dare un significato al termine “Medium”, John L. Austin propone una tassonomia di cinque “modalità d’uso” di un concetto teorico, applicabili al termine “medium”: Derivazione del sistema di pensiero di un autore o scuola; Deduzione dei contenuti che il concetto richiede; Emergenza della tradizione d’uso radicata nel linguaggio comune; Utilizzo per delimitare un campo problematico; Impiego per coprire una realtà imprecisa con forza suggestiva. Il concetto di media o medium è caratterizzata da una molteplicità di interpretazioni. Questa pluralità di interpretazioni del concetto, si manifesta nella sua applicazione a oggetti fisici come i vari strumenti mediatici, protesi umana e estensioni della persona, teorizzati da McLuhan. La sua interpretazione si distingue in due aspetti: da un lato concepisce i media come estensioni della persona, dall’altro, estende il concetto oltre al semplice “mezzo di comunicazione”, inserendo tutti gli strumenti che influenzano le relazioni interpersonali, dai visivi agli audiovisivi, dagli analogici ai digitali. L’avvento dei “nuovi media” ha ulteriormente ampliato questa tassonomia, abbracciando le tecnologie più recenti. Questo slittamento di significato riflette il ruolo dei media come motore delle trasformazioni sociali, positive e negative. Nel contesto della civiltà contemporanea il medium stesso si configura come il messaggio, in quanto ogni innovazione tecnologica o lo strumento comunicativo rappresenta un’estensione dell’essere umano, dalla sua percezione e delle sue facoltà cognitive. Per comprendere il significato di questo concetto, viene spiegato con un esempio chiaro: la luce elettrica. Essa rappresenta, l’informazione nella sua forma più pura e astratta. La luce è elettrica è un medium privo di messaggio esplicito. Questa caratteristica comune a tutti i media, ci conduce a una considerazione fondamentale ossia che ogni “contenuto” di un medium è diverso da un altro medium. McLuhan fa un’ulteriore distinzione di media: media caldi e media freddi. Questa ulteriore dicotomia si basa sulla quantità e densità di informazioni fornite dal medium, nonché sul grado di partecipazione richiesto dal fruitore. I media definiti “caldi”, quali radio e il cinema, si caratterizzano per un’altra definizione e un’abbondanza di dati sensoriali. Questi mezzi tendono a saturare il campo percettivo del destinatario, lasciando margini limitati all’interpretazione personale. I media “freddi”, come il telefono e la televisione, si contraddistinguono per una minore definizione e una esigua quantità di informazioni. Ciò implica una maggiore attività cognitiva da parte del fruitore, chiamato a colmare alcune lacune informative attraverso processi di completamento e interpretazione. Questo permette di avere un maggiore coinvolgimento del pubblico: i media freddi stimolano una partecipazione più attiva e un maggiore sforzo interpretativo, mentre quelli caldi tendono a indurre una ricezione più passiva.
History of Television as "cool medium" based on the distinction made by McLuhan between cool and hot media.
This thesis analyzes the concept of media, focusing on the history of television and exploring its role as a cold medium in relation to the concepts of hot and cold media theorized by Marshall McLuhan. The concept of medium has a significant intrinsic complexity, as it is attributed with a plurality of uses and meanings across different disciplinary contexts. o understand and give meaning to the term Medium, John L. Austin proposes a taxonomy of five "modes of use" of a theoretical concept, applicable to the term medium: Derivation from the thought system of an author or school; Deduction of the content that the concept requires; Emergence of the tradition of use rooted in common language; Use to define a problematic field; Employment to cover an imprecise reality with suggestive power. The concept of media or medium is characterized by a multiplicity of interpretations. This plurality of interpretations manifests itself in its application to physical objects such as various media tools, human prostheses, and extensions of the person, as theorized by McLuhan. Its interpretation is distinguished in two aspects: on the one hand, it conceives media as extensions of the person; on the other hand, it extends the concept beyond a simple means of communication, encompassing all tools that influence interpersonal relationships, from visual to audiovisual, from analog to digital. The advent of new media has further expanded this taxonomy, embracing the most recent technologies. This shift in meaning reflects the role of media as a driver of social transformations, both positive and negative. In the context of contemporary civilization, the medium itself becomes the message, as every technological innovation or communication tool represents an extension of human perception and cognitive faculties. To illustrate this concept, a clear example is provided: electric light. It represents information in its purest and most abstract form. Electric light is a medium without an explicit message. This characteristic, common to all media, leads to a fundamental consideration: every content of a medium is different from another medium. McLuhan further distinguishes between hot and cold media. This dichotomy is based on the amount and density of information provided by the medium, as well as the level of participation required from the user. Hot media, such as radio and cinema, are characterized by high definition and an abundance of sensory data. These media tend to saturate the recipient's perceptual field, leaving little room for personal interpretation. Cold media, such as the telephone and television, are characterized by lower definition and a reduced amount of information. This implies greater cognitive activity on the part of the user, who is required to fill in certain informational gaps through processes of completion and interpretation. This leads to greater audience engagement: cold media stimulate more active participation and greater interpretative effort, while hot media tend to induce a more passive reception.
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