This thesis in civil procedural law provides an initial general overview of the Italian enforcement process, with particular focus on real estate foreclosure and the newly introduced institution of direct sale. Starting with a brief analysis of the legislation enacted over the years, the thesis will then examine the most recent Cartabia reform, which has also affected this area of the Italian legal system. The current version of the procedural rules governing enforcement proceedings is the result of significant amendments introduced only since 1998 and, more specifically, from 2005–2006 onward. These interventions, along with all subsequent reforms, have been inspired by the so-called “virtuous practices” developed by the most commendable case law, which has acknowledged the ongoing social changes and the need to reshape the legal framework through a new interpretation of procedural norms that have been in force since 1940. Moreover, as Italy is part of the European Union, much of the recently introduced legislation has been drafted in accordance with EU “recommendations” aimed at achieving collective objectives in terms of efficiency and innovation. The core focus of the thesis is the institution of direct sale, regulated by Articles 568-bis and 569-bis of the Codice di Procedura Civile (Code of Civil Procedure). This innovation has been presented as the only substantial amendment to Book III of the Code of Civil Procedure. In addition to a detailed analysis of the procedural rules, the thesis will explore the nature—the very essence—of direct sale, seeking to understand the legislator’s true rationale behind its introduction into the Italian legal system. It is clear that this represents a genuine attempt to speed up the conclusion of enforcement proceedings and reduce costs—needs that are particularly pressing today—while maintaining a fair balance of opposing interests. However, it is worth questioning whether the new provisions are sufficiently appealing to debtors, bidders, and creditors, or whether they will continue to prefer the traditional methods of sale or the now widespread practice of the so-called saldo e stralcio, an extrajudicial settlement agreement.
Con la presente tesi di laurea in materia di diritto processuale civile, si fornisce un primo quadro generale sul processo esecutivo italiano, in particolare sull’espropriazione immobiliare e sul nuovo istituto della vendita diretta. Partendo da un’esemplificativa analisi per cenni della normativa susseguitasi negli anni passati, si arriverà ad analizzare la più recente riforma Cartabia che ha interessato (anche) tale ambito dell’ordinamento giuridico italiano. La vigente versione delle norme del Codice di procedura che riguardano il processo esecutivo è il risultato di penetranti modifiche susseguitesi soltanto a partire dal 1998 e, più specificatamente, dal 2005-2006. Tali interventi, e tutti quelli successivi, si sono ispirati alle cd. «prassi virtuose» introdotte dalla più meritevole giurisprudenza, accortasi del cambiamento sociale in corso e della necessità di modificare l’assetto normativo per mezzo di una nuova interpretazione di quelle norme giuridiche in vigore sin dal 1940. Inoltre, facendo parte l’Italia dell’Unione europea, molta della normativa introdotta negli ultimi tempi è stata redatta sulla base dei “suggerimenti” unionali volti al raggiungimento di obiettivi collettivi in un’ottica di efficientamento ed innovazione. L’anima centrale della tesi è l’istituto della vendita diretta, disciplinato agli articoli 568 bis e 569 bis c.p.c. La novità è stata annunciata come l’unica sostanziale modifica al Libro III del Codice di procedura civile: oltre ad una minuziosa analisi della disciplina processuale, si analizzerà la natura, il cuore, della vendita diretta e si proverà a comprendere l’effettiva ratio del legislatore rispetto alla sua introduzione nell’ordinamento italiano. Certo è che è parso un reale tentativo di accelerare la definizione del procedimento, oltre che di una riduzione dei costi (esigenze oggi assolutamente contingenti), pur mantenendo un buon bilanciamento di interessi contrapposti. Tuttavia, è impossibile non domandarsi se la normativa sia stata resa sufficientemente appetibile, per il debitore, per l’offerente e per i creditori, o se essi continueranno a preferire o le classiche modalità di vendita o la oramai diffusissima prassi del cd. saldo e stralcio di accordo extra processum.
Analisi critica di innovazioni e impatti della riforma Cartabia nel processo esecutivo: sguardo alle espropriazioni immobiliari e al nuovo procedimento della vendita diretta.
SAVINO, NICOLE
2023/2024
Abstract
Con la presente tesi di laurea in materia di diritto processuale civile, si fornisce un primo quadro generale sul processo esecutivo italiano, in particolare sull’espropriazione immobiliare e sul nuovo istituto della vendita diretta. Partendo da un’esemplificativa analisi per cenni della normativa susseguitasi negli anni passati, si arriverà ad analizzare la più recente riforma Cartabia che ha interessato (anche) tale ambito dell’ordinamento giuridico italiano. La vigente versione delle norme del Codice di procedura che riguardano il processo esecutivo è il risultato di penetranti modifiche susseguitesi soltanto a partire dal 1998 e, più specificatamente, dal 2005-2006. Tali interventi, e tutti quelli successivi, si sono ispirati alle cd. «prassi virtuose» introdotte dalla più meritevole giurisprudenza, accortasi del cambiamento sociale in corso e della necessità di modificare l’assetto normativo per mezzo di una nuova interpretazione di quelle norme giuridiche in vigore sin dal 1940. Inoltre, facendo parte l’Italia dell’Unione europea, molta della normativa introdotta negli ultimi tempi è stata redatta sulla base dei “suggerimenti” unionali volti al raggiungimento di obiettivi collettivi in un’ottica di efficientamento ed innovazione. L’anima centrale della tesi è l’istituto della vendita diretta, disciplinato agli articoli 568 bis e 569 bis c.p.c. La novità è stata annunciata come l’unica sostanziale modifica al Libro III del Codice di procedura civile: oltre ad una minuziosa analisi della disciplina processuale, si analizzerà la natura, il cuore, della vendita diretta e si proverà a comprendere l’effettiva ratio del legislatore rispetto alla sua introduzione nell’ordinamento italiano. Certo è che è parso un reale tentativo di accelerare la definizione del procedimento, oltre che di una riduzione dei costi (esigenze oggi assolutamente contingenti), pur mantenendo un buon bilanciamento di interessi contrapposti. Tuttavia, è impossibile non domandarsi se la normativa sia stata resa sufficientemente appetibile, per il debitore, per l’offerente e per i creditori, o se essi continueranno a preferire o le classiche modalità di vendita o la oramai diffusissima prassi del cd. saldo e stralcio di accordo extra processum.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166245