The thesis explores, through an interdisciplinary approach that weaves together sociology, law, and criminology, the dynamics of the contemporary prison system, with a particular focus on the figure of the collaboratore di giustizia, known as a “pentito” or informant. Beginning with a theoretical analysis of deviance and social control, grounded in the works of authors such as Foucault, Goffman, Becker, and Sutherland, the study traces the historical transformations of punishment and the psychological and social implications of incarceration. The research then delves into the reality of the prison community, examining its relational dynamics, internal social structures, and the issues associated with “prisonization.” Special attention is given to the pentito, an emblematic figure of a double rupture: with his criminal past and with his community of origin. The conducted interviews — one with a pentito, who recounts his personal journey leading to the decision to cooperate with the State; the other with a legal-pedagogical officer, who offers insights into his daily work within the prison — provide a direct and tangible perspective on the lived experiences of both those who choose to break away from criminality and those who work daily within the penal system. The aim of this work is to stimulate critical and informed reflection on the need for a more humane penal system, one capable not only of punishing, but also of supporting genuine paths of transformation and social reintegration.
La tesi esplora, attraverso un approccio interdisciplinare che intreccia sociologia, diritto e criminologia, le dinamiche del sistema penitenziario contemporaneo, con un focus particolare sulla figura del collaboratore di giustizia. A partire da un’analisi teorica della devianza e del controllo sociale, fondata sui contributi di autori come Foucault, Goffman, Becker e Sutherland, si delineano le trasformazioni storiche della pena e le implicazioni psicologiche e sociali della reclusione. L’indagine si concentra poi sulla realtà della comunità carceraria, osservandone le dinamiche relazionali, la struttura sociale interna e le problematiche legate alla “prigionizzazione”. Un’attenzione specifica è dedicata ai collaboratori di giustizia, soggetti emblematici di un doppio percorso di rottura: con il passato criminale e con la comunità di origine. Le interviste condotte — una con un collaboratore di giustizia, che ripercorre la sua storia personale fino alla scelta di collaborare con lo Stato; l’altra con un funzionario giuridico-pedagogico, che racconta il proprio lavoro all’interno del carcere — offrono uno sguardo diretto e concreto sulle esperienze vissute sia da chi sceglie di rompere con la criminalità, sia da chi opera quotidianamente all’interno del sistema penitenziario. L’obiettivo del lavoro è stimolare una riflessione critica e consapevole sulla necessità di un sistema penale più umano, capace non solo di punire, ma anche di accompagnare autentici percorsi di cambiamento e reintegrazione sociale.
Dalla prigione alla collaborazione: analisi socio-giuridica delle dinamiche nel sistema penitenziario
MUSSANO, LUDOVICA
2024/2025
Abstract
La tesi esplora, attraverso un approccio interdisciplinare che intreccia sociologia, diritto e criminologia, le dinamiche del sistema penitenziario contemporaneo, con un focus particolare sulla figura del collaboratore di giustizia. A partire da un’analisi teorica della devianza e del controllo sociale, fondata sui contributi di autori come Foucault, Goffman, Becker e Sutherland, si delineano le trasformazioni storiche della pena e le implicazioni psicologiche e sociali della reclusione. L’indagine si concentra poi sulla realtà della comunità carceraria, osservandone le dinamiche relazionali, la struttura sociale interna e le problematiche legate alla “prigionizzazione”. Un’attenzione specifica è dedicata ai collaboratori di giustizia, soggetti emblematici di un doppio percorso di rottura: con il passato criminale e con la comunità di origine. Le interviste condotte — una con un collaboratore di giustizia, che ripercorre la sua storia personale fino alla scelta di collaborare con lo Stato; l’altra con un funzionario giuridico-pedagogico, che racconta il proprio lavoro all’interno del carcere — offrono uno sguardo diretto e concreto sulle esperienze vissute sia da chi sceglie di rompere con la criminalità, sia da chi opera quotidianamente all’interno del sistema penitenziario. L’obiettivo del lavoro è stimolare una riflessione critica e consapevole sulla necessità di un sistema penale più umano, capace non solo di punire, ma anche di accompagnare autentici percorsi di cambiamento e reintegrazione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166240