My work analyzes multiple currents of thought, documentation, practical cases and statistical findings aimed at discussing the total impartiality of the judge, more in detail how he can unconsciously have cognitive mechanisms that can actually influence his decision in the courtroom. This work draws its foundations from the studies of currents of thought of the radical critical branch of legal cognitivism. The first chapter will analyze the definitions of cognitive deficits such as biases and their genesis, thus pushing to analyze all the factors that can potentially influence the magistrate in his mental path to reach an outcome about a case. I will therefore analyze emotional factors or the simplest mechanisms aimed at fatigue. The second chapter sees the categories of heuristics and cognitive biases represented, observing how they are created, how they operate and their degree of diffusion in legal fields. The third chapter will focus on racial and gender biases detected in courts, more specifically, this part of the thesis will examine real episodes and testimonies of different authors dealing with the Mc Millian and Hinton trial and cases examined by magistrates such as Paola di Nicola, scrutinizing the dynamics of the trials when there seems to be an influence based on gender or race. The fourth chapter will focus on the current and potential consequences deriving from a judgement deemed impartial as well as the points of view of different scholars about this cause and effect relationship. Finally, the fifth chapter will examine the catalogue of solutions that are presented now and in a too distant future, passing through the most practical debiasing techniques, or procedures aimed at eliminating cognitive errors and influences in decision-making processes, to the most futuristic solutions brought by Artificial Intelligence, keeping an eye on the automatic decision-making software that have already been applied in China and that aim to expand into European territory. As for debiasing techniques, my study examined nudging and boosting techniques, where their characteristics, strengths and weaknesses will be represented. While for the topic of AI I wanted to deal with the analysis of modern programs such as COMPAS and the "robot judge" adopted in China. The conclusion of my work wants to bring awareness that there are elements of distortion in the decision that can undermine total impartiality in the field of justice, but also to note that the role of the magistrate is not as actionable as one might think, as we are talking about a subject who fights between ethical and moral values, emotions, and legal-cultural interpretations in continuous evolution. Subsequently, my conclusion will move towards a hypothetical solution to the problem that will not see the human subject succumb to the technological progress of AI, but rather a human judge equipped with a greater knowledge of himself and his perceptions deriving from the possibilities offered by new techniques in the cognitive field, who will be able to use the technological tools provided by artificial intelligence as a useful means to resolve problems regarding the speed and data processing.
Il mio lavoro prende in analisi molteplici correnti di pensiero, documentazioni ,casi pratici e rilievi statistici volti a discutere della totale imparzialità del giudice , più nel dettaglio come esso possa inconsciamente avere dei meccanismi cognitivi che possono di fatto influenzare la propria decisione in aula. Questo lavoro trae le proprie basi dagli studi di correnti di pensiero della branca di critica radicale del cognitivismo giuridico. Il primo capitolo analizzerà le definizioni dei deficit cognitivi come i bias e la loro genesi spingendosi dunque ad analizzare tutti i fattori che potenzialmente possono influenzare il magistrato nel proprio percorso mentale per giungere ad un esito circa una causa.Analizzerò perciò fattori di carattere emotivo o i più semplici meccanismi volti all'affaticamento. Il secondo capitolo vede rappresentati le categorie di euristiche e di bias cognitivi, osservando come si creano , come operano e il loro grado di diffusione in ambiti giuridici . Il terzo capitolo poserà l'attenzione sui pregiudizi razziali e di genere rilevati nei tribunali , più nello specifico ,questa parte della tesi esaminerà episodi reali e le testimonianze di diversi autori trattando del processo Mc Millian e Hinton e cause esaminate da magistrati come Paola di Nicola, scrutando alle dinamiche dei processi quando sembra intercorrere un influenza basata sul genere o la razza. Il quarto capitolo poserà la propria attenzione sulle attuali e sulle potenziali conseguenze derivanti da un giudizio ritenuto imparziale nonché i punti di vista di diversi studiosi circa questa relazione causa effetto. Infine il quinto capitolo prenderà in esame il catalogo di soluzioni che si presentano adesso e in un troppo lontano futuro, passando per le più pratiche tecniche di debiasing, ovvero procedure volte ad eliminare errori cognitivi e influenze nei processi decisionali , alle più futuristiche soluzioni portate dall' Intelligenza artificiale puntando un occhio sui software di elaborazione automatica delle decisioni che hanno avuto già applicazione in Cina e che mirano ad espandersi in territorio Europeo. Per quanto concerne le tecniche di debiasing , il mio studio ha presomi esame le tecniche nudging e il boosting , dove saranno rappresentate le proprie caratteristiche , i punti forti e deboli. Mentre per il tema dell'IA ho voluto trattare le analisi dei moderni programmi come il COMPAS e il "giudice robot" adottato in Cina. La conclusione del mio lavoro vuole sì portare a prendere consapevolezza che esistono elementi di distorsione nella decisione che possono intaccare la totale imparzialità in ambito di giustizia, ma anche a constatare che il ruolo del magistrato non è agibile come si pensa, in quanto parliamo di un soggetto che combatte tra valori etici e morali , emozioni , e interpretazioni legali-culturali in continua evoluzione. Successivamente la mia conclusione si muoverà su un ipotizzabile soluzione al problema che non vedrà il soggetto umano soccombere al progresso tecnologico dell' IA , bensì un giudice uomo dotato di una più alza conoscenza di se e delle sue percezioni derivante dalle possibilità offerte dalle nuove tecniche in ambito cognitivo, che potrà utilizzare gli strumenti tecnologici forniti dall'intelligenza artificiale come utile mezzo per dirimere problemi circa la velocità e l'elaborazione dati.
Il cognitivismo giuridico. L'influenza di emozioni, istinti, bias nel ragionamento giuridico.
BREDA, SIMONE
2023/2024
Abstract
Il mio lavoro prende in analisi molteplici correnti di pensiero, documentazioni ,casi pratici e rilievi statistici volti a discutere della totale imparzialità del giudice , più nel dettaglio come esso possa inconsciamente avere dei meccanismi cognitivi che possono di fatto influenzare la propria decisione in aula. Questo lavoro trae le proprie basi dagli studi di correnti di pensiero della branca di critica radicale del cognitivismo giuridico. Il primo capitolo analizzerà le definizioni dei deficit cognitivi come i bias e la loro genesi spingendosi dunque ad analizzare tutti i fattori che potenzialmente possono influenzare il magistrato nel proprio percorso mentale per giungere ad un esito circa una causa.Analizzerò perciò fattori di carattere emotivo o i più semplici meccanismi volti all'affaticamento. Il secondo capitolo vede rappresentati le categorie di euristiche e di bias cognitivi, osservando come si creano , come operano e il loro grado di diffusione in ambiti giuridici . Il terzo capitolo poserà l'attenzione sui pregiudizi razziali e di genere rilevati nei tribunali , più nello specifico ,questa parte della tesi esaminerà episodi reali e le testimonianze di diversi autori trattando del processo Mc Millian e Hinton e cause esaminate da magistrati come Paola di Nicola, scrutando alle dinamiche dei processi quando sembra intercorrere un influenza basata sul genere o la razza. Il quarto capitolo poserà la propria attenzione sulle attuali e sulle potenziali conseguenze derivanti da un giudizio ritenuto imparziale nonché i punti di vista di diversi studiosi circa questa relazione causa effetto. Infine il quinto capitolo prenderà in esame il catalogo di soluzioni che si presentano adesso e in un troppo lontano futuro, passando per le più pratiche tecniche di debiasing, ovvero procedure volte ad eliminare errori cognitivi e influenze nei processi decisionali , alle più futuristiche soluzioni portate dall' Intelligenza artificiale puntando un occhio sui software di elaborazione automatica delle decisioni che hanno avuto già applicazione in Cina e che mirano ad espandersi in territorio Europeo. Per quanto concerne le tecniche di debiasing , il mio studio ha presomi esame le tecniche nudging e il boosting , dove saranno rappresentate le proprie caratteristiche , i punti forti e deboli. Mentre per il tema dell'IA ho voluto trattare le analisi dei moderni programmi come il COMPAS e il "giudice robot" adottato in Cina. La conclusione del mio lavoro vuole sì portare a prendere consapevolezza che esistono elementi di distorsione nella decisione che possono intaccare la totale imparzialità in ambito di giustizia, ma anche a constatare che il ruolo del magistrato non è agibile come si pensa, in quanto parliamo di un soggetto che combatte tra valori etici e morali , emozioni , e interpretazioni legali-culturali in continua evoluzione. Successivamente la mia conclusione si muoverà su un ipotizzabile soluzione al problema che non vedrà il soggetto umano soccombere al progresso tecnologico dell' IA , bensì un giudice uomo dotato di una più alza conoscenza di se e delle sue percezioni derivante dalle possibilità offerte dalle nuove tecniche in ambito cognitivo, che potrà utilizzare gli strumenti tecnologici forniti dall'intelligenza artificiale come utile mezzo per dirimere problemi circa la velocità e l'elaborazione dati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166187