This paper focuses on the concept of causality in substantive Italian criminal law, without neglecting a necessary historical-philosophical excursus based on epistemological studies, even before legal ones, conducted by numerous authors over the last two centuries. The analysis continues with the impact that the legal institution of causality has had on civil society, even before its influence on the doctrinal context of 20th-century Italy. The enactment of the 1930 Rocco Code and the entry into force of the 1946 Italian Constitution marked a general theoretical development from an etiological perspective: the theory of condicio sine qua non and the subsequent corrective theories only serve to demonstrate the evidentiary challenges of the institution itself at the judicial level. The necessary scientific scope only serves to "modernize" the strictly jurisprudential framework over the last three decades: the Franzese ruling and the subsequent procedural controversies based on the principles established by the United Sections in this decision only fuel divergent views both in contemporary legal literature and in the current jurisprudential landscape. The objective data emerging from the multifaceted causal conceptualization only opens up different scenarios: the doctrinal approach advocating an extremely rigid scientific view clashes with a distinctly post-modern perspective, which specifically emerged after the Franzese ruling in 2002, and is expressed in the formulation of the so-called "risk doctrine," understood as an expression of the so-called precautionary principle. The legacy of this process is undoubtedly characterized by extreme procedural dynamism, due to a specific judicial flexibility aimed at protecting the sacred principle of procedural certainty, starting with the necessary attention to the concretely understood legal fact.
Il presente elaborato verte sul rapporto di causalità nel diritto penale sostanziale italiano, senza poter prescindere da un doveroso excursus storico-filosofico fondato sugli studi epistemologici, prima ancora che giuridici, effettuati da parte di numerosi autori degli ultimi due secoli. L'analisi prosegue con l'impatto che l'istituto giuridico della causalità ha provocato sulla società civile, prima ancora che sul contesto dottrinale italiano del Novecento. L'emanazione del codice Rocco del 1930 e l'entrata in vigore della Costituzione italiana del 1946 comportano un generale sviluppo teorico dal punto di vista eziologico: la teoria della condicio sine qua non e le conseguenti teorie correttive non fanno altro che dimostrare le problematiche accertative dell'istituto medesimo a livello giudiziale. La necessaria portata scientifica non fa altro che "modernizzare" il piano prettamente giurisprudenziale nel corso degli ultimi tre decenni: la sentenza Franzese e le successive controversie processuali fondate proprio sulle statuizioni sancite dalle Sezioni Unite in tale pronuncia, non fanno che alimentare divergenti visioni sia nella letteratura giuridica contemporanea che nel medesimo panorama giurisprudenziale in epoca pressoché attuale. Il dato oggettivo emergente dalla multiforme concettualità causale non fa che aprire scenari differenti tra loro: il filone dottrinale fautore di una concezione scientifica estremamente rigida va a scontrarsi infatti con una visione assolutamente post-moderna risalente, nello specifico, al periodo successivo alla sentenza Franzese del 2002, e consistente nella formulazione della c.d dottrina del rischio, intesa come espressione del c.d principio di precauzione. L'eredità di codesto processo è certamente costituita da un estremo dinamismo processuale, in virtù di una specifica flessibilizzazione giudiziale, volta a tutelare il sacrosanto principio di certezza processuale, a partire dalla doverosa attenzione nei confronti della fattispecie concretamente intesa.
Il nesso causale: profili genetici e strutturali, teorici e di accertamento
MARCHESI, ENRICO
2023/2024
Abstract
Il presente elaborato verte sul rapporto di causalità nel diritto penale sostanziale italiano, senza poter prescindere da un doveroso excursus storico-filosofico fondato sugli studi epistemologici, prima ancora che giuridici, effettuati da parte di numerosi autori degli ultimi due secoli. L'analisi prosegue con l'impatto che l'istituto giuridico della causalità ha provocato sulla società civile, prima ancora che sul contesto dottrinale italiano del Novecento. L'emanazione del codice Rocco del 1930 e l'entrata in vigore della Costituzione italiana del 1946 comportano un generale sviluppo teorico dal punto di vista eziologico: la teoria della condicio sine qua non e le conseguenti teorie correttive non fanno altro che dimostrare le problematiche accertative dell'istituto medesimo a livello giudiziale. La necessaria portata scientifica non fa altro che "modernizzare" il piano prettamente giurisprudenziale nel corso degli ultimi tre decenni: la sentenza Franzese e le successive controversie processuali fondate proprio sulle statuizioni sancite dalle Sezioni Unite in tale pronuncia, non fanno che alimentare divergenti visioni sia nella letteratura giuridica contemporanea che nel medesimo panorama giurisprudenziale in epoca pressoché attuale. Il dato oggettivo emergente dalla multiforme concettualità causale non fa che aprire scenari differenti tra loro: il filone dottrinale fautore di una concezione scientifica estremamente rigida va a scontrarsi infatti con una visione assolutamente post-moderna risalente, nello specifico, al periodo successivo alla sentenza Franzese del 2002, e consistente nella formulazione della c.d dottrina del rischio, intesa come espressione del c.d principio di precauzione. L'eredità di codesto processo è certamente costituita da un estremo dinamismo processuale, in virtù di una specifica flessibilizzazione giudiziale, volta a tutelare il sacrosanto principio di certezza processuale, a partire dalla doverosa attenzione nei confronti della fattispecie concretamente intesa.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
TESI - IL NESSO CAUSALE.pdf
non disponibili
Dimensione
3.36 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.36 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/166177