'Gli azzurri e i rossi' di Edmondo De Amicis

The thesis focuses on the novel Gli Azzurri e i Rossi by Edmondo de Amicis, one of the most famous writers of sports literature in the second half of the nineteenth century. The thesis is divided into two chapters, the first chapter tells the figure of the writer, describing his life and his works. The second chapter deals with analysis, makes a presentation and describes the writing techniques used in the work. For the first chapter we can make quotes about the author, who was born in Liguria just before the middle of the nineteenth century, and later moved to Piedmont, initially to Cuneo, where he spent elementary and middle school, then moved to Turin where he spent high school in an important boarding school in the Savoy city. He began to compose his first works in his early twenties, he was also a guest of the famous Milanese poet Alessandro Manzoni, who gave him one of his works. Over the years De Amicis also became a journalist and began to collaborate with various important newspapers, such as La Nazione in Florence, and other military magazines and newspapers such as L'Italia Militare and many others. Later over the years he met the publisher Treves, where he soon became De Amicis' trusted publisher, most of the works composed by the Ligurian writer were published by the publisher Treves, including posthumous works, that is, published after his sad death in 1908. In his life, also because of his character, he had several altercations with writers, poets or journalists with whom he had to deal, examples of authors with whom he had clashes are the very famous Tuscan poet Giosuè Carducci, the writer Igino Ugo Tarchetti and many others. There was a period when the relationship between the publisher Treves and the Ligurian writer had a moment of crisis, when due to the different views in the writing styles in the works of Edmondo de Amicis, for a certain period of time the writer relied on the Milanese publisher Sommaruga for the publication of his works. As for the content found in the second chapter, we can first of all find a valuable critical, but not negative, analysis of sports literature, which then on balance is the macro-topic of the theme we are going to talk about, that is, the analysis of the passage already mentioned several times in this thesis, the novel The Blues and the Reds. As far as the aforementioned macro-topic of sports literature is concerned, there are different visions, ideas and points of view on the goodness of sports literature, one of the exponents who sees sports literature as a positive factor was the famous exponent of the literary current of aestheticism Gabriele D'Annunzio, who in his long career also carried out the prestigious profession of journalist for a period. As in all topics in the world, there is also a dissonant voice, it is that of the philosopher Benedetto Croce, strongly opposed to the phenomenon of sports literature, according to him an issue that benefited the popular masses at the expense of the elite of literary gurus of that period. Finally, getting to the heart of the matter, let's put a brief analysis of the passage, where the rich preface deals with various topics that explain the structures of the book, where in the same preface in the space dedicated to the stylistic style, it provides us with a couple of quotations reported with minor writing compared to the rest and detached by some space from the rest of the text, aimed at highlighting the importance of the quotation. The work tells of the birth of the game of football, and of the sport that today is called pallapugno, a sport at the time very popular in Piedmont, especially in the hilly areas of Piedmont, such as Langhe, Roero and Monferrato.

La tesi è incentrata sul romanzo Gli Azzurri e i Rossi di Edmondo de Amicis, uno dei più famosi scrittori della letteratura sportiva nella seconda metà dell'ottocento. La tesi è suddivisa in due capitoli, il primo capitolo racconta la figura dello scrittore, descrivendo la sua vita e le sue opere. Il secondo capitolo invece tratta l’analisi, fa una presentazione e descrive le tecniche di scrittura usate nell’opera. Per il primo capitolo possiamo fare delle citazioni sull’autore, che nasce in Liguria poco prima della metà del diciannovesimo secolo, e successivamente si trasferì in Piemonte, inizialmente a Cuneo, dove svolse le scuole elementari e medie, successivamente si trasferì a Torino dove svolse le scuole superiori in un importante collegio nella città sabauda. Iniziò a comporre le sue prime opere poco più che ventenne, fu anche ospite del famoso poeta milanese Alessandro Manzoni, il quale gli regalò una delle sue opere. Negli anni De Amicis divenne anche giornalista cominciò a collaborare con vari importanti giornali, come la Nazione a Firenze, ed altre riviste e giornali militari come L’Italia Militare e tanti altri. Successivamente negli anni conobbe l’editore Treves, dove da lì a poco divenne l’editore di fiducia di De Amicis, la maggior parte delle opere composte dallo scrittore ligure furono pubblicate dall’editore Treves, comprese le opere postume, cioè pubblicate dopo la sua triste morte avvenuta nel 1908. Nella sua vita, anche a causa del suo carattere, ebbe diversi alterchi con gli scrittori, poeti o giornalisti con cui ha avuto a che fare, esempi di autori con cui ha avuto scontri sono il famosissimo poeta toscano Giosuè Carducci, lo scrittore Igino Ugo Tarchetti e molti altri. Ci fu un periodo dove il rapporto tra l’editore Treves e lo scrittore ligure ebbero un momento di crisi, quando a causa delle diverse vedute negli stili di scrittura nelle opere di Edmondo de Amicis, per un certo lasso di tempo lo scrittore si affidò all’editore meneghino Sommaruga per la pubblicazione delle sue opere. Per quanto riguarda il contenuto che si trova nel secondo capitolo, possiamo innanzitutto trovare una preziosa analisi critica, ma non per questo negativa, analisi sulla letteratura sportiva, che poi a conti fatti è il macroargomento del tema che andiamo a parlare cioè l’analisi del brano già citato più volte in questa tesi, il romanzo Gli Azzurri e i Rossi. Per quanto concerne il già citato macroargomento della letteratura sportiva, si hanno diverse visioni idee e punti di vista sulla bontà della letteratura sportiva, uno degli esponenti che vede la letteratura sportiva come un fattore positivo fu il celeberrimo esponente della corrente letteraria dell’estetismo Gabriele D’Annunzio, il quale nella sua lunga carriera svolse per un periodo anche il prestigioso mestiere di giornalista. Come in tutti gli argomenti presenti nel mondo, si ha anche una voce dissonante, essa è quella del filosofo Benedetto Croce, fortemente contrario al fenomeno della letteratura sportiva, secondo lui una questione che avvantaggiava le masse popolari a discapito dell’élite dei guru della letteratura di quel periodo. Infine, arrivando al cuore della questione, poniamo una breve analisi del brano, dove la ricca prefazione tratta vari argomenti che spiegano le strutture del libro, dove nella stessa prefazione nello spazio dedicato allo stile stilistico, ci fornisce un paio di citazioni riportate con scrittura minore rispetto al resto e staccate di qualche spazio rispetto al resto del testo, volte ad evidenziare l’importanza della citazione. L’opera racconta della nascita del gioco del pallone, e dello sport che oggi viene chiamato pallapugno, sport all’epoca molto in voga in Piemonte, soprattutto delle zone collinari del Piemonte, come langhe, Roero e Monferrato.