In the 1950s, director and producer William Castle adopted innovative strategies to revitalize the appeal of cinema, developing an approach that combined narrative and spectacle. His productions were characterized by promotional techniques that redefined audience engagement, transforming the cinematic experience into an immersive event. This thesis analyzes the historical and theoretical impact of these strategies, positioning them within the debate on cinema of attractions and showmanship. The objective is to examine how Castle reinterpreted the relationship between viewer and screen, anticipating models of interactive consumption. Through an analysis of production, distribution, and reception dynamics, this study explores the role of gimmicks as engagement tools, capable of overcoming the traditional passivity of the audience and influencing cinematic marketing strategies. Furthermore, the research delves into the cultural and industrial context in which these practices developed, highlighting the connection between the evolution of film audiences and transformations in the entertainment market. The focus on youth audiences and the use of innovative promotional campaigns position Castle as a pioneer of modern forms of audience engagement, demonstrating how his insights anticipated some of today’s trends in experiential cinema and immersive entertainment. Through an interdisciplinary approach that integrates film studies, media theory, and communication history, this research highlights Castle’s contribution to redefining cinematic language and audience retention strategies.

Negli anni Cinquanta, il regista e produttore William Castle adottò strategie innovative per rilanciare l’attrattività del cinema, sviluppando un approccio che combinava narrazione e spettacolarizzazione. La sua produzione si caratterizzò per l’impiego di tecniche promozionali che ridefinivano il coinvolgimento del pubblico, trasformando l’esperienza cinematografica in un evento immersivo. Questa tesi analizza l’impatto storico e teorico di tali strategie, collocandole all’interno del dibattito sul cinema delle attrazioni e sullo showmanship. L’obiettivo è esaminare il modo in cui Castle abbia reinterpretato il rapporto tra spettatore e schermo, anticipando modelli di fruizione interattiva. Attraverso un’analisi delle dinamiche di produzione, distribuzione e ricezione, il lavoro esplora il ruolo dei gimmick come strumenti di engagement, capaci di superare la tradizionale passività dello spettatore e di influenzare le strategie di marketing cinematografico. Lo studio approfondisce, inoltre, il contesto culturale e industriale in cui queste pratiche si sono sviluppate, evidenziando il legame tra l’evoluzione dell’audience cinematografica e le trasformazioni del mercato dell’intrattenimento. L’attenzione rivolta al pubblico giovanile e l’uso di campagne promozionali innovative collocano Castle tra i precursori delle moderne forme di coinvolgimento spettatoriale, dimostrando come le sue intuizioni abbiano anticipato alcune delle tendenze odierne del cinema esperienziale e dell’intrattenimento immersivo. Attraverso un approccio interdisciplinare, che integra studi cinematografici, teoria dei media e storia della comunicazione, la ricerca mette in luce il contributo di Castle alla ridefinizione del linguaggio cinematografico e alle strategie di fidelizzazione del pubblico.

Il Genio del Terrore: Analisi del Gimmick CInematografico di William Castle

PITITTO, DOMENICO
2024/2025

Abstract

Negli anni Cinquanta, il regista e produttore William Castle adottò strategie innovative per rilanciare l’attrattività del cinema, sviluppando un approccio che combinava narrazione e spettacolarizzazione. La sua produzione si caratterizzò per l’impiego di tecniche promozionali che ridefinivano il coinvolgimento del pubblico, trasformando l’esperienza cinematografica in un evento immersivo. Questa tesi analizza l’impatto storico e teorico di tali strategie, collocandole all’interno del dibattito sul cinema delle attrazioni e sullo showmanship. L’obiettivo è esaminare il modo in cui Castle abbia reinterpretato il rapporto tra spettatore e schermo, anticipando modelli di fruizione interattiva. Attraverso un’analisi delle dinamiche di produzione, distribuzione e ricezione, il lavoro esplora il ruolo dei gimmick come strumenti di engagement, capaci di superare la tradizionale passività dello spettatore e di influenzare le strategie di marketing cinematografico. Lo studio approfondisce, inoltre, il contesto culturale e industriale in cui queste pratiche si sono sviluppate, evidenziando il legame tra l’evoluzione dell’audience cinematografica e le trasformazioni del mercato dell’intrattenimento. L’attenzione rivolta al pubblico giovanile e l’uso di campagne promozionali innovative collocano Castle tra i precursori delle moderne forme di coinvolgimento spettatoriale, dimostrando come le sue intuizioni abbiano anticipato alcune delle tendenze odierne del cinema esperienziale e dell’intrattenimento immersivo. Attraverso un approccio interdisciplinare, che integra studi cinematografici, teoria dei media e storia della comunicazione, la ricerca mette in luce il contributo di Castle alla ridefinizione del linguaggio cinematografico e alle strategie di fidelizzazione del pubblico.
The Genius of Terror: Analysis of William Castle's Cinematic Gimmick
In the 1950s, director and producer William Castle adopted innovative strategies to revitalize the appeal of cinema, developing an approach that combined narrative and spectacle. His productions were characterized by promotional techniques that redefined audience engagement, transforming the cinematic experience into an immersive event. This thesis analyzes the historical and theoretical impact of these strategies, positioning them within the debate on cinema of attractions and showmanship. The objective is to examine how Castle reinterpreted the relationship between viewer and screen, anticipating models of interactive consumption. Through an analysis of production, distribution, and reception dynamics, this study explores the role of gimmicks as engagement tools, capable of overcoming the traditional passivity of the audience and influencing cinematic marketing strategies. Furthermore, the research delves into the cultural and industrial context in which these practices developed, highlighting the connection between the evolution of film audiences and transformations in the entertainment market. The focus on youth audiences and the use of innovative promotional campaigns position Castle as a pioneer of modern forms of audience engagement, demonstrating how his insights anticipated some of today’s trends in experiential cinema and immersive entertainment. Through an interdisciplinary approach that integrates film studies, media theory, and communication history, this research highlights Castle’s contribution to redefining cinematic language and audience retention strategies.
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