This thesis analyzes the role of costume in contemporary television series, focusing on Bridgerton and Queen Charlotte. Far from being a mere aesthetic element, clothing proves to be a powerful narrative tool capable of defining characters' identities, expressing their social status, revealing their insecurities and ambitions, and contributing to the construction of a coherent and immersive narrative universe. Through a multidisciplinary approach encompassing fashion history, visual semiotics, cultural studies, and sociology, the research examines costume as a symbolic vehicle and an indicator of power. In Bridgerton, clothing functions as a social code: the Bridgerton family adopts pastel tones and elegant lines to express aristocracy and refinement, while the Featheringtons showcase bright colors and flashy details to underline their outsider status and their desire for social ascension. Every stylistic choice reflects the characters’ emotional development, as demonstrated by the chromatic evolution of Daphne Bridgerton’s wardrobe and the sartorial transformation of Penelope Featherington. In Queen Charlotte, costume becomes an emblem of power and its social implications. The protagonist wears imposing, structured garments adorned with elaborate details, emphasizing both her regal authority and the weight of the expectations imposed by her role as sovereign. The contrast between her attire and that of other characters highlights the relationship between power and individual freedom, offering a reflection on gender dynamics and the social conventions of the time. Another central aspect of the research is the cultural impact of Bridgerton’s costume, which has given rise to the "Regencycore" phenomenon, influencing the contemporary fashion industry and inspiring high-fashion collections. The success of the series demonstrates how costume can transcend television fiction, becoming a global cultural phenomenon capable of redefining aesthetics and style trends. From a theoretical perspective, the thesis draws on Fashion Theory and the studies of Eugenia Paulicelli and Antonella Mascio to frame costume as both a cultural and narrative device. The semiotic analysis of chromatic and sartorial choices confirms that clothing is not a mere scenic detail but an essential element in constructing meaning within serial storytelling. This research demonstrates that costume in TV series is not a marginal accessory but a fundamental means of delineating identities, social dynamics, and personal growth. Bridgerton and Queen Charlotte exemplify how clothing can tell stories, create emotional connections with the audience, and influence the contemporary cultural landscape. Costume thus emerges as a true narrative language, enriching the representation of complex and engaging worlds.
Questa tesi analizza il ruolo del costume nella serialità televisiva contemporanea, concentrandosi su Bridgerton e La regina Carlotta. L’abbigliamento, lungi dall’essere un mero elemento estetico, si rivela un potente strumento narrativo in grado di definire l’identità dei personaggi, esprimere il loro status sociale, svelarne insicurezze e ambizioni, e contribuire alla costruzione di un universo narrativo coerente e immersivo. Attraverso un approccio multidisciplinare che abbraccia storia della moda, semiotica visiva, studi culturali e sociologia, la ricerca esamina il costume come veicolo simbolico e indicatore di potere. In Bridgerton, l’abbigliamento funge da codice sociale: la famiglia Bridgerton adotta tonalità pastello e linee eleganti per esprimere aristocrazia e raffinatezza, mentre i Featherington sfoggiano colori sgargianti e dettagli appariscenti per sottolineare il loro status di outsider e il desiderio di scalata sociale. Ogni scelta stilistica riflette lo sviluppo emotivo dei personaggi, come dimostrano l’evoluzione cromatica del guardaroba di Daphne Bridgerton e la trasformazione sartoriale di Penelope Featherington. In La regina Carlotta, il costume si fa emblema del potere e delle sue implicazioni sociali. La protagonista sfoggia abiti imponenti e strutturati, impreziositi da dettagli elaborati, che sottolineano la sua autorità regale ma anche il peso delle aspettative imposte dal ruolo di sovrana. Il contrasto tra il suo abbigliamento e quello degli altri personaggi enfatizza il rapporto tra potere e libertà individuale, offrendo uno spunto di riflessione sulle dinamiche di genere e sulle convenzioni sociali dell’epoca. Un altro aspetto centrale della ricerca è l’impatto culturale del costume di Bridgerton, che ha dato origine al fenomeno "Regencycore", influenzando il settore della moda contemporanea e ispirando collezioni di alta moda. Il successo della serie dimostra come il costume possa superare i confini della finzione televisiva, diventando un fenomeno culturale globale capace di ridefinire estetiche e tendenze stilistiche. Dal punto di vista teorico, la tesi si avvale della Fashion Theory e degli studi di Eugenia Paulicelli e Antonella Mascio per inquadrare il costume come dispositivo culturale e narrativo. L’analisi semiotica delle scelte cromatiche e sartoriali conferma che l’abbigliamento non è un semplice dettaglio scenografico, ma un elemento essenziale per la costruzione del senso all’interno della narrazione seriale. Questa ricerca dimostra come il costume nelle serie TV non sia un accessorio marginale, ma un mezzo fondamentale per delineare identità, dinamiche sociali e percorsi di crescita personale. Bridgerton e La regina Carlotta esemplificano come l’abbigliamento possa raccontare storie, creare connessioni emotive con il pubblico e influenzare il panorama culturale contemporaneo. Il costume si configura quindi come un vero e proprio linguaggio narrativo, in grado di arricchire la rappresentazione di mondi complessi e coinvolgenti.
Linguaggi di stoffa: il costume come specchio del personaggio in "Bridgerton" e "La Regina Carlotta"
TROMPETTO, NICOLA
2023/2024
Abstract
Questa tesi analizza il ruolo del costume nella serialità televisiva contemporanea, concentrandosi su Bridgerton e La regina Carlotta. L’abbigliamento, lungi dall’essere un mero elemento estetico, si rivela un potente strumento narrativo in grado di definire l’identità dei personaggi, esprimere il loro status sociale, svelarne insicurezze e ambizioni, e contribuire alla costruzione di un universo narrativo coerente e immersivo. Attraverso un approccio multidisciplinare che abbraccia storia della moda, semiotica visiva, studi culturali e sociologia, la ricerca esamina il costume come veicolo simbolico e indicatore di potere. In Bridgerton, l’abbigliamento funge da codice sociale: la famiglia Bridgerton adotta tonalità pastello e linee eleganti per esprimere aristocrazia e raffinatezza, mentre i Featherington sfoggiano colori sgargianti e dettagli appariscenti per sottolineare il loro status di outsider e il desiderio di scalata sociale. Ogni scelta stilistica riflette lo sviluppo emotivo dei personaggi, come dimostrano l’evoluzione cromatica del guardaroba di Daphne Bridgerton e la trasformazione sartoriale di Penelope Featherington. In La regina Carlotta, il costume si fa emblema del potere e delle sue implicazioni sociali. La protagonista sfoggia abiti imponenti e strutturati, impreziositi da dettagli elaborati, che sottolineano la sua autorità regale ma anche il peso delle aspettative imposte dal ruolo di sovrana. Il contrasto tra il suo abbigliamento e quello degli altri personaggi enfatizza il rapporto tra potere e libertà individuale, offrendo uno spunto di riflessione sulle dinamiche di genere e sulle convenzioni sociali dell’epoca. Un altro aspetto centrale della ricerca è l’impatto culturale del costume di Bridgerton, che ha dato origine al fenomeno "Regencycore", influenzando il settore della moda contemporanea e ispirando collezioni di alta moda. Il successo della serie dimostra come il costume possa superare i confini della finzione televisiva, diventando un fenomeno culturale globale capace di ridefinire estetiche e tendenze stilistiche. Dal punto di vista teorico, la tesi si avvale della Fashion Theory e degli studi di Eugenia Paulicelli e Antonella Mascio per inquadrare il costume come dispositivo culturale e narrativo. L’analisi semiotica delle scelte cromatiche e sartoriali conferma che l’abbigliamento non è un semplice dettaglio scenografico, ma un elemento essenziale per la costruzione del senso all’interno della narrazione seriale. Questa ricerca dimostra come il costume nelle serie TV non sia un accessorio marginale, ma un mezzo fondamentale per delineare identità, dinamiche sociali e percorsi di crescita personale. Bridgerton e La regina Carlotta esemplificano come l’abbigliamento possa raccontare storie, creare connessioni emotive con il pubblico e influenzare il panorama culturale contemporaneo. Il costume si configura quindi come un vero e proprio linguaggio narrativo, in grado di arricchire la rappresentazione di mondi complessi e coinvolgenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166101