The women of the Italian television between the 1950s and 1960s initially only played marginal roles, such as soubrettes or showgirls, and were often accompained by male television hosts. Mina and Raffaella Carrà were the ones who contributed to women's emancipation in this field. Both of these icons are known for their musical career but also for their careers as television presenters. Two different personalities who proved that women could be in charge of their own television programs without the presence of a male figure by their side. The first chapter of this research briefly introduces the Italian television scene of the 1950s and 1960s, focusing on the role of the "Radiocorriere", women's television consumption, and the generation of "urlatori"; the second presents and analyzes the two divas, Mina and Raffaella Carrà; the third compares how Italian and foreign publishing outlets covered these two women. In conclusion, this research aims to demonstrate that if Italian women in television went from being simple showgirls to leading presenters, it is also thanks to the work of Mina and Raffaella Carrà.
Le donne della televisione italiana tra gli anni 50 e 60 inizialmente ricoprivano solamente ruoli marginali, quali soubrette o vallette, e spesso venivano affiancate da conduttori televisivi di sesso maschile. Chi ha collaborato all'emancipazione femminile in questo ambito sono state Mina e Raffaella Carrà. Entrambe le due dive sono conosciute sia per la loro fama musicale che per la loro carriera da conduttrici televisive. Due personalità diverse che hanno dimostrato che la donna può essere padrona del proprio programma televisivo anche senza la figura maschile al suo fianco. Nel primo capitolo di questa ricerca si introduce brevemente lo scenario televisivo italiano degli anni 50 e 60, concentrandosi sul ruolo del "Radiocorriere", sul consumo televisivo della donna e sulla generazione degli "urlatori"; il secondo presenta e analizza le due dive, Mina e Raffaella Carrà; il terzo mette a confronto come l'editoria italiana e quella estera hanno parlato delle due donne. La tesi in conclusione vuole dimostrare che se le donne della televisione italiana sono passate dall'essere delle semplici vallette a essere conduttrici protagoniste è anche grazie al lavoro di Mina e Raffaella Carrà.
Le donne del piccolo schermo. Il caso di Mina e Raffaella Carrà.
PERACINI, GAIA
2023/2024
Abstract
Le donne della televisione italiana tra gli anni 50 e 60 inizialmente ricoprivano solamente ruoli marginali, quali soubrette o vallette, e spesso venivano affiancate da conduttori televisivi di sesso maschile. Chi ha collaborato all'emancipazione femminile in questo ambito sono state Mina e Raffaella Carrà. Entrambe le due dive sono conosciute sia per la loro fama musicale che per la loro carriera da conduttrici televisive. Due personalità diverse che hanno dimostrato che la donna può essere padrona del proprio programma televisivo anche senza la figura maschile al suo fianco. Nel primo capitolo di questa ricerca si introduce brevemente lo scenario televisivo italiano degli anni 50 e 60, concentrandosi sul ruolo del "Radiocorriere", sul consumo televisivo della donna e sulla generazione degli "urlatori"; il secondo presenta e analizza le due dive, Mina e Raffaella Carrà; il terzo mette a confronto come l'editoria italiana e quella estera hanno parlato delle due donne. La tesi in conclusione vuole dimostrare che se le donne della televisione italiana sono passate dall'essere delle semplici vallette a essere conduttrici protagoniste è anche grazie al lavoro di Mina e Raffaella Carrà.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/166078