This thesis, Television memories and private narratives: the construction of italian cultural identity through television and home movies, analyzes the relationship between television and family films in post-World War II Italy, focusing on their contribution to the transformation of culture, public intimacy, and national identity. Through a multidisciplinary approach, it examines the dynamics between the public and private spheres, between collective and individual memory, arising from the interaction between these two media. The first chapter delves into the role of television during the economic boom years, with particular attention to its function as a cultural and linguistic unifier. The analysis highlights how the television medium built a national narrative capable of overcoming geographical and social barriers. In this context, the figure of Mario Soldati stands out as a pioneer of television inquiries, whose works Viaggio nella valle del Po, alla ricerca dei cibi genuini and Chi legge? Viaggio lungo il Tirreno offered an authentic account of everyday life. Following this, some images from the Superottimisti archive are analyzed to examine representations of family life, where television plays a central role. The second chapter is dedicated to the aesthetics of home movies, exploring their authenticity, spontaneity, and rituality, referencing the studies of Roger Odin. Filmed intimacy is framed as the intersection between personal memory and the aspiration for public recognition, a phenomenon amplified by the influence of television. Through the essays of Giuseppina Sapio, the thesis analyzes how television as a medium has transformed family films, encouraging a staging of everyday life aligned with the growing aspiration for visibility, thus anticipating phenomena such as reality shows. Furthermore, the impact of technological evolution and the democratization of the image on the representation of daily life is examined, with particular attention to the spectacularization of family footage in television programs. The third chapter reflects on the cultural and social implications of the image in modernity. Drawing from Zygmunt Bauman’s theories on liquid society and consumerism, and from Umberto Eco’s Apocalittici e integrati the role of image production and sharing is analyzed as tools to assert one’s existence and resist oblivion in the contemporary society of images. The thesis concludes with a reflection on the use of archives in the construction of memory and their ability to give rise to new narratives, through an analysis of the modus operandi of the Superottimisti archive, to which a final interview is dedicated. This research aims to highlight how television and home movies have redefined the boundaries between private intimacy and the public sphere, playing a decisive role in the construction of Italian cultural identity. On one hand, television unified language and the collective imagination, becoming a powerful tool for national cohesion, while on the other, home movies provided a spontaneous representation of everyday life, documenting the transformations of social and family dynamics. The interaction between these two media fostered new forms of self-representation, anticipating the spectacularization of the private sphere typical of reality shows. Finally, the analysis of the Superottimisti archive emphasized the value of conserving and reinterpreting images in the construction of collective memory, offering them new possibilities for meaning and rewriting in the present.
La presente tesi, Memorie televisive e racconti privati: la costruzione dell’identità culturale italiana attraverso la televisione e gli home movies, analizza il rapporto tra la televisione e i film di famiglia nell’Italia del secondo dopoguerra, soffermandosi sul loro contributo alla trasformazione della cultura, dell’intimità pubblica e dell’identità nazionale. Attraverso un approccio multidisciplinare, vengono esaminate le dinamiche tra pubblico e privato, tra memoria collettiva e individuale, scaturite dall’interazione tra questi due media. Il primo capitolo approfondisce il ruolo della televisione negli anni del boom economico, con particolare attenzione alla sua funzione di unificazione culturale e linguistica. L’analisi evidenzia come il mezzo televisivo abbia costruito una narrazione nazionale capace di superare le barriere geografiche e sociali. In tale contesto, assume rilievo la figura di Mario Soldati, pioniere dell’inchiesta televisiva, le cui opere Viaggio nella valle del Po, alla ricerca di cibi genuini e Chi legge? Viaggio lungo il Tirreno hanno offerto un racconto autentico del quotidiano. A seguire, vengono analizzate alcune immagini tratte dall’archivio Superottimisti per esaminare le rappresentazioni della vita familiare, in cui la televisione assume un ruolo centrale. Il secondo capitolo è dedicato all’estetica dei film di famiglia, esplorandone autenticità, spontaneità e ritualità, con riferimento agli studi di Roger Odin. L’intimità filmata si configura come punto d’intersezione tra memoria personale e aspirazione al riconoscimento pubblico, un fenomeno amplificato dall’influenza della televisione. Attraverso i saggi di Giuseppina Sapio, si analizza come il medium televisivo abbia trasformato i film di famiglia, incentivando una messa in scena della quotidianità in linea con la crescente aspirazione alla visibilità, anticipando così fenomeni come i reality show. Inoltre, viene esaminato l’impatto dell’evoluzione tecnologica e della democratizzazione dell’immagine sulla rappresentazione del quotidiano, con particolare attenzione alla spettacolarizzazione dei filmati familiari nelle trasmissioni televisive. Il terzo capitolo riflette sulle implicazioni culturali e sociali dell’immagine nella modernità. Attraverso le teorie di Zygmunt Bauman sulla società liquida e sul consumismo e quelle di Umberto Eco in Apocalittici e integrati, si analizza il ruolo della produzione e della condivisione delle immagini come strumenti per affermare la propria esistenza e contrastare l’oblio nella società contemporanea dell’immagine. La tesi si conclude con una riflessione sull’utilizzo degli archivi nella costruzione della memoria e sulla loro capacità di dare vita a nuove narrazioni, attraverso l’analisi del modus operandi dell’archivio Superottimisti, cui è dedicata un’intervista finale. Questa ricerca si propone di evidenziare come la televisione e i film di famiglia abbiano ridefinito i confini tra intimità privata e sfera pubblica, contribuendo in maniera decisiva alla costruzione dell’identità culturale italiana. Se da un lato la televisione ha unificato il linguaggio e l’immaginario collettivo, divenendo un potente strumento di coesione nazionale, dall’altro i film di famiglia hanno restituito una rappresentazione spontanea della quotidianità, documentando le trasformazioni delle dinamiche sociali e familiari. L’interazione tra questi due media ha favorito nuove modalità di auto-rappresentazione, anticipando la spettacolarizzazione del privato propria dei reality show. Infine, l’analisi dell’archivio Superottimisti ha posto in rilievo il valore della conservazione e della reinterpretazione delle immagini nella costruzione della memoria collettiva, offrendo loro nuove possibilità di significazione e riscrittura nel presente.
Memorie televisive e racconti privati: la costruzione dell'identità culturale italiana attraverso la televisione e gli home movies
SESSA, SERENA
2023/2024
Abstract
La presente tesi, Memorie televisive e racconti privati: la costruzione dell’identità culturale italiana attraverso la televisione e gli home movies, analizza il rapporto tra la televisione e i film di famiglia nell’Italia del secondo dopoguerra, soffermandosi sul loro contributo alla trasformazione della cultura, dell’intimità pubblica e dell’identità nazionale. Attraverso un approccio multidisciplinare, vengono esaminate le dinamiche tra pubblico e privato, tra memoria collettiva e individuale, scaturite dall’interazione tra questi due media. Il primo capitolo approfondisce il ruolo della televisione negli anni del boom economico, con particolare attenzione alla sua funzione di unificazione culturale e linguistica. L’analisi evidenzia come il mezzo televisivo abbia costruito una narrazione nazionale capace di superare le barriere geografiche e sociali. In tale contesto, assume rilievo la figura di Mario Soldati, pioniere dell’inchiesta televisiva, le cui opere Viaggio nella valle del Po, alla ricerca di cibi genuini e Chi legge? Viaggio lungo il Tirreno hanno offerto un racconto autentico del quotidiano. A seguire, vengono analizzate alcune immagini tratte dall’archivio Superottimisti per esaminare le rappresentazioni della vita familiare, in cui la televisione assume un ruolo centrale. Il secondo capitolo è dedicato all’estetica dei film di famiglia, esplorandone autenticità, spontaneità e ritualità, con riferimento agli studi di Roger Odin. L’intimità filmata si configura come punto d’intersezione tra memoria personale e aspirazione al riconoscimento pubblico, un fenomeno amplificato dall’influenza della televisione. Attraverso i saggi di Giuseppina Sapio, si analizza come il medium televisivo abbia trasformato i film di famiglia, incentivando una messa in scena della quotidianità in linea con la crescente aspirazione alla visibilità, anticipando così fenomeni come i reality show. Inoltre, viene esaminato l’impatto dell’evoluzione tecnologica e della democratizzazione dell’immagine sulla rappresentazione del quotidiano, con particolare attenzione alla spettacolarizzazione dei filmati familiari nelle trasmissioni televisive. Il terzo capitolo riflette sulle implicazioni culturali e sociali dell’immagine nella modernità. Attraverso le teorie di Zygmunt Bauman sulla società liquida e sul consumismo e quelle di Umberto Eco in Apocalittici e integrati, si analizza il ruolo della produzione e della condivisione delle immagini come strumenti per affermare la propria esistenza e contrastare l’oblio nella società contemporanea dell’immagine. La tesi si conclude con una riflessione sull’utilizzo degli archivi nella costruzione della memoria e sulla loro capacità di dare vita a nuove narrazioni, attraverso l’analisi del modus operandi dell’archivio Superottimisti, cui è dedicata un’intervista finale. Questa ricerca si propone di evidenziare come la televisione e i film di famiglia abbiano ridefinito i confini tra intimità privata e sfera pubblica, contribuendo in maniera decisiva alla costruzione dell’identità culturale italiana. Se da un lato la televisione ha unificato il linguaggio e l’immaginario collettivo, divenendo un potente strumento di coesione nazionale, dall’altro i film di famiglia hanno restituito una rappresentazione spontanea della quotidianità, documentando le trasformazioni delle dinamiche sociali e familiari. L’interazione tra questi due media ha favorito nuove modalità di auto-rappresentazione, anticipando la spettacolarizzazione del privato propria dei reality show. Infine, l’analisi dell’archivio Superottimisti ha posto in rilievo il valore della conservazione e della reinterpretazione delle immagini nella costruzione della memoria collettiva, offrendo loro nuove possibilità di significazione e riscrittura nel presente.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Memorie televisive e racconti privati, la costruzione dell'identità culturale italiana attraverso la televisione e gli home movies..pdf
non disponibili
Dimensione
1.75 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.75 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/166045