Since the beginning of the twentieth century we have seen a progressive colonization of the Piedmont region from the wild boar (Sus scrofa L.). This study aims to delineate the genetic structure of the wild boar population present across the Piedmont region. The work has been performed at the Chemical Laboratory of the CCIAA in Turin, in close collaboration with the University of Sassari and with the help of numerous institutions who provided samples (hair and/or different tissues) helpful to the investigation. Genetic characterization of the 630 samples collected was performed by determining the allelic profile of 18 microsatellites. The size of alleles per locus, amplified by PCR, was defined by capillary electrophoresis, using the 3100 Genetic Analyzer instrument in combination with the software GenemapperTM v. 3.7 for processing the raw data. During the phase of statistical analysis, our database has been enriched with DNA profiles of pigs (94 piedmontese and 30 sardinian) and of wild boars (222, from other regions of Italy and Europe) obtained in previous studies. With the use of appropriate softwares (Genetix, Populations, STRUCTURE) various population parameters were calculated, processed and represented with different types of graphical representations. First, we analyzed the structure of the population of Piedmont obtaining values of Hatt, the expected heterozygosity (0.753), and of Hoss, the observed one (0.682). Second, we compared the populations of wild boars and pigs in Piedmont, to highlight the possible presence of hybrids in the region: no evidence were found indicating the systematic introduction of hybrids. The analysis of the individual populations sampled in the Piedmont area show a clear separation in two subpopulations with distinct geographical locations: one composed of wild boars from the north-east of Piedmont, the other of wild boars from the remaining part of the region. Intermediate situations were also found, as for the cases of the regional park ¿La Mandria¿ and of ATC CN5. Comparing the subjects taken in Piedmont with those from the rest of Italy and Europe, it appears that most have a genotype similar to the French one, while few others have a heterogeneous composition, mainly characteristic of central and southern Italy and then typical of various parts of Europe. The areas with a more complicated genetic situation are located in the northeastern Piedmont, probably caused by illegal introductions. The study here performed lead a major contribution to the controversial question of the origin of wild boar in Piedmont. Regarding the question of the possible hybridization with the pigs, the hypothesis was not confirmed because the results show unequivocally the presence of a more uniform subpopulation, resulting from recolonization occurred from France, and of a heterogeneous subpopulation with various origins. The database and the analysis performed on the obtained results provide a valuable help to the knowledge and management of the wild boars species in Piedmont. A continuation of the monitoring will ensure to control eventual further wild boars introductions and to manage the variations of the current state, making possible early interventions.
Dall'inizio del XX secolo si è assistito ad una progressiva colonizzazione del territorio piemontese da parte del cinghiale (Sus scrofa L.). Questo studio, realizzato presso il Laboratorio Chimico della CCAA di Torino in stretta collaborazione con l'Università degli Studi di Sassari, è finalizzato a delineare la struttura genetica della popolazione di cinghiale presente su tutto il territorio della Regione Piemonte, grazie alla partecipazione di numerosi enti che hanno conferito campioni (setole, tessuti) utili all'indagine. La caratterizzazione genetica dei 630 campioni raccolti è stata eseguita determinando il profilo allelico di 18 loci microsatellite. La taglia degli alleli per ciascun locus, amplificato mediante PCR, è stata definita con elettroforesi capillare, impiegando lo strumento 3100 Genetic Analyzer in combinazione con il software Genemapper TM v. 3.7 per l'elaborazione del dato grezzo. In fase di analisi statistica dei dati sono stati aggiunti i profili genetici ottenuti in precedenti studi, di alcuni maiali (94 piemontesi e 30 sardi) e di cinghiali (222) di altre parti d'Italia e d'Europa. Mediante l'impiego di software opportuni (GENETIX, POPULATIONS, STRUCTURE) sono stati calcolati differenti parametri popolazionistici, rappresentati con diverse tipologie di grafici. Innanzitutto è stata analizzata la struttura della popolazione piemontese ottenendo valori di Hatt, eterozigosità attesa (0,753), e di Hoss, osservata (0,682). In secondo luogo è stato eseguito il confronto tra la popolazione di cinghiale del Piemonte e i maiali, per mettere in evidenza la possibile presenza di ibridi sul territorio regionale: non sono stati riscontrati elementi che facciano pensare ad introduzioni sistematiche di ibridi. Dall'analisi delle singole popolazioni campionate sul territorio piemontese emerge una netta separazione in 2 sottopopolazioni, con ben distinta localizzazione geografica: una costituita dai cinghiali dell'area nord-orientale del Piemonte, l'altra dai cinghiali della restante parte della Regione. Sono state anche riscontrate situazioni intermedie, come nel Parco Regionale La Mandria e nell'ATC CN5. Confrontando i soggetti prelevati in Piemonte con quelli provenienti dal resto d'Italia e d'Europa emerge come la maggior parte presenti un genotipo simile a quello francese, mentre gli altri hanno una composizione eterogenea, riconducibile prevalentemente all'Italia centro-meridionale e, in misura minore, a varie parti d'Europa. Le aree con una situazione genetica più complicata sono situate nel Piemonte nord-orientale, dove si possono ipotizzare introduzioni illegali. Le indagini effettuate portano un contributo rilevante alla controversa questione dell'origine dei cinghiali piemontesi. In merito alla possibile ibridazione con i maiali, l'ipotesi non è stata confermata. I risultati ottenuti evidenziano in maniera inequivocabile la presenza di una sottopopolazione più uniforme, derivante dalla ricolonizzazione avvenuta a partire dalla Francia, e di una sottopopolazione più eterogenea, di origine varia. Il database e le elaborazioni effettuate sui dati ottenuti forniscono un valido aiuto per la conoscenza della specie cinghiale in Piemonte e per i futuri interventi gestionali. Un prosieguo del monitoraggio potrà assicurare il controllo di eventuali ulteriori immissioni di cinghiali e la percezione di variazioni dello stato attuale, rendendo possibili interventi tempestivi.
Studio delle caratteristiche genetiche della popolazione di cinghiale (Sus scrofa L.) presente in Piemonte.
COSTA, STEFANO
2009/2010
Abstract
Dall'inizio del XX secolo si è assistito ad una progressiva colonizzazione del territorio piemontese da parte del cinghiale (Sus scrofa L.). Questo studio, realizzato presso il Laboratorio Chimico della CCAA di Torino in stretta collaborazione con l'Università degli Studi di Sassari, è finalizzato a delineare la struttura genetica della popolazione di cinghiale presente su tutto il territorio della Regione Piemonte, grazie alla partecipazione di numerosi enti che hanno conferito campioni (setole, tessuti) utili all'indagine. La caratterizzazione genetica dei 630 campioni raccolti è stata eseguita determinando il profilo allelico di 18 loci microsatellite. La taglia degli alleli per ciascun locus, amplificato mediante PCR, è stata definita con elettroforesi capillare, impiegando lo strumento 3100 Genetic Analyzer in combinazione con il software Genemapper TM v. 3.7 per l'elaborazione del dato grezzo. In fase di analisi statistica dei dati sono stati aggiunti i profili genetici ottenuti in precedenti studi, di alcuni maiali (94 piemontesi e 30 sardi) e di cinghiali (222) di altre parti d'Italia e d'Europa. Mediante l'impiego di software opportuni (GENETIX, POPULATIONS, STRUCTURE) sono stati calcolati differenti parametri popolazionistici, rappresentati con diverse tipologie di grafici. Innanzitutto è stata analizzata la struttura della popolazione piemontese ottenendo valori di Hatt, eterozigosità attesa (0,753), e di Hoss, osservata (0,682). In secondo luogo è stato eseguito il confronto tra la popolazione di cinghiale del Piemonte e i maiali, per mettere in evidenza la possibile presenza di ibridi sul territorio regionale: non sono stati riscontrati elementi che facciano pensare ad introduzioni sistematiche di ibridi. Dall'analisi delle singole popolazioni campionate sul territorio piemontese emerge una netta separazione in 2 sottopopolazioni, con ben distinta localizzazione geografica: una costituita dai cinghiali dell'area nord-orientale del Piemonte, l'altra dai cinghiali della restante parte della Regione. Sono state anche riscontrate situazioni intermedie, come nel Parco Regionale La Mandria e nell'ATC CN5. Confrontando i soggetti prelevati in Piemonte con quelli provenienti dal resto d'Italia e d'Europa emerge come la maggior parte presenti un genotipo simile a quello francese, mentre gli altri hanno una composizione eterogenea, riconducibile prevalentemente all'Italia centro-meridionale e, in misura minore, a varie parti d'Europa. Le aree con una situazione genetica più complicata sono situate nel Piemonte nord-orientale, dove si possono ipotizzare introduzioni illegali. Le indagini effettuate portano un contributo rilevante alla controversa questione dell'origine dei cinghiali piemontesi. In merito alla possibile ibridazione con i maiali, l'ipotesi non è stata confermata. I risultati ottenuti evidenziano in maniera inequivocabile la presenza di una sottopopolazione più uniforme, derivante dalla ricolonizzazione avvenuta a partire dalla Francia, e di una sottopopolazione più eterogenea, di origine varia. Il database e le elaborazioni effettuate sui dati ottenuti forniscono un valido aiuto per la conoscenza della specie cinghiale in Piemonte e per i futuri interventi gestionali. Un prosieguo del monitoraggio potrà assicurare il controllo di eventuali ulteriori immissioni di cinghiali e la percezione di variazioni dello stato attuale, rendendo possibili interventi tempestivi.File | Dimensione | Formato | |
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