This thesis aims to examine the interpretation of Newtonian science developed by the Neo-Kantian philosopher Ernst Cassirer during the first half of the twentieth century. Building on the research of his Marburg masters (Hermann Cohen and Paul Natorp), Cassirer radically challenged the 'historiographical myth' that Newton had been the supreme defender of a scientific worldview. In Cassirer’s view, due to a misunderstanding of the concept of hypothesis, Newton had instead abandoned the realm of scientific knowledge and entered the infertile field of metaphysics and theology. It was precisely the metaphysical background of Newtonian science that led Kant to distance himself from Newton and to see other distinguished exponents of the eighteenth century scientific scene (Leibniz and Euler) as the material on which to base his own philosophy. Correcting Kant through Leibniz, Cassirer thus proposed a sophisticated philosophical analysis of Einstein's theory of relativity, which was part of a broader Neo-Kantian theoretical program aimed at transforming the a priori into a dynamic concept compatible with the evolving historical fact of science. Cassirer’s interpretation, however, did not meet a unanimous favor. Between the 1920s and the 1950s, it was criticized by Hans Reichenbach and Alexandre Koyré who, while differing greatly in training and philosophical interests, did not accept the idea of Kant as a Leibniz follower and of an irremediable split between 'two Newtons.'
Il presente lavoro mira a esaminare l’interpretazione della scienza newtoniana elaborata dal filosofo neokantiano Ernst Cassirer durante la prima metà del Novecento. Prendendo le mosse dalle ricerche dei suoi maestri marburghesi (Hermann Cohen e Paul Natorp), Cassirer mise radicalmente in discussione il ‘mito storiografico’ secondo cui Newton era stato il supremo difensore di una concezione scientifica del mondo. A suo avviso, a causa di un fraintendimento del concetto di ipotesi, Newton aveva invece abbandonato l’ambito della conoscenza scientifica per addentrarsi nell’infertile terreno della metafisica e della teologia. Proprio il sottofondo metafisico della scienza newtoniana, portò Kant a prendere le distanze da Newton e a ravvisare in altri illustri esponenti del panorama scientifico del XVIII secolo (Leibniz e Euler) il materiale su cui fondare la propria filosofia. Correggendo Kant attraverso Leibniz, Cassirer propose pertanto una sofisticata analisi filosofica della teoria della relatività di Einstein, la quale si inscriveva in un più ampio programma teorico di stampo neokantiano finalizzato a trasformare l’a priori in un concetto dinamico compatibile con l’evolversi del fatto storico della scienza. L’interpretazione cassireriana, tuttavia, non riscosse un favore unanime. Tra il gli anni ’20 e gli anni ’50 del Novecento, essa fu criticata da Hans Reichenbach e Alexandre Koyré i quali, pur differenziandosi molto per formazione e interessi filosofici, non accettarono l’idea di una Kant ‘leibniziano’ e di una insanabile scissione tra ‘due Newton’.
Ernst Cassirer e la scienza newtoniana
BROGGIO, MATTEO
2023/2024
Abstract
Il presente lavoro mira a esaminare l’interpretazione della scienza newtoniana elaborata dal filosofo neokantiano Ernst Cassirer durante la prima metà del Novecento. Prendendo le mosse dalle ricerche dei suoi maestri marburghesi (Hermann Cohen e Paul Natorp), Cassirer mise radicalmente in discussione il ‘mito storiografico’ secondo cui Newton era stato il supremo difensore di una concezione scientifica del mondo. A suo avviso, a causa di un fraintendimento del concetto di ipotesi, Newton aveva invece abbandonato l’ambito della conoscenza scientifica per addentrarsi nell’infertile terreno della metafisica e della teologia. Proprio il sottofondo metafisico della scienza newtoniana, portò Kant a prendere le distanze da Newton e a ravvisare in altri illustri esponenti del panorama scientifico del XVIII secolo (Leibniz e Euler) il materiale su cui fondare la propria filosofia. Correggendo Kant attraverso Leibniz, Cassirer propose pertanto una sofisticata analisi filosofica della teoria della relatività di Einstein, la quale si inscriveva in un più ampio programma teorico di stampo neokantiano finalizzato a trasformare l’a priori in un concetto dinamico compatibile con l’evolversi del fatto storico della scienza. L’interpretazione cassireriana, tuttavia, non riscosse un favore unanime. Tra il gli anni ’20 e gli anni ’50 del Novecento, essa fu criticata da Hans Reichenbach e Alexandre Koyré i quali, pur differenziandosi molto per formazione e interessi filosofici, non accettarono l’idea di una Kant ‘leibniziano’ e di una insanabile scissione tra ‘due Newton’.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165884