The thesis “Dante between philosophy and medicine” aims to explore the complex intertwining of medicine and philosophy in the work of Dante Alighieri, with a multidisciplinary approach that embraces the history of medicine and philosophy, philology and literary criticism. The objective is twofold: on the one hand, to reconstruct at least in its fundamental points the historical-cultural context of Dante’s education, with particular attention to the links between medicine and philosophy; on the other, to analyze how medical knowledge influenced the poet’s literary production, contributing to his philosophical vision of the human being. The first chapter begins with a brief reflection on the recurring presence of the red “lucco” in Dante’s iconography and then delves into the poet’s membership in the Art of Physicians and Apothecaries. The second chapter explores the role of the Studium of Bologna in the poet’s education, examining the influence of figures such as Taddeo Alderotti and his disciples, as well as the integration between medical and philosophical teaching in the academic curriculum of the time. The third chapter focuses on the medical-anatomical lexicon present in Dante's works, including descriptions of pathologies, anatomical and physiological knowledge. Through the analysis of emblematic passages of the Commedia and the fourth treatise of the Convivio, it is highlighted how Dante was able to subjugate scientific knowledge for poetic and philosophical purposes by developing a physiological and physiognomic theory of “nobility” that is completely original and unthinkable without an effective theoretical competence in the medical and philosophical fields. The thesis concludes by highlighting the difficulty in framing Dante as a “wise man”: he was never a doctor or a philosopher by profession, but his mastery in the medical and philosophical fields - acquired as a self-taught person and through probable frequentations with academic circles (such as the “Faculty of Arts and Medicine” in Bologna) and members belonging to the Florentine corporation of Doctors and Apothecaries - is remarkable, as demonstrated by several examples contained in his works.
La tesi “Dante tra filosofia e medicina” vuole esplorare il complesso intreccio tra medicina e filosofia nell’opera di Dante Alighieri, con un approccio multidisciplinare che abbraccia storia della medicina e della filosofia, filologia e critica letteraria. L’obiettivo è duplice: da un lato, ricostruire almeno nei suoi punti fondamentali il contesto storico-culturale della formazione dantesca, con particolare attenzione ai legami tra medicina e filosofia; dall’altro, analizzare come le conoscenze mediche abbiano influenzato la produzione letteraria del poeta, contribuendo alla sua visione filosofica dell’uomo. Il primo capitolo parte con una breve riflessione sulla presenza ricorrente del lucco rosso nell’iconografia dantesca, per poi approfondire l’appartenenza del poeta all’Arte dei Medici e degli Speziali. Il secondo capitolo esplora il ruolo dello Studium di Bologna nella formazione del poeta, approfondendo l’influsso di figure come Taddeo Alderotti e i suoi discepoli, nonché l’integrazione tra insegnamento medico e filosofico nel curriculum accademico del tempo. Il terzo capitolo si concentra sul lessico medico-anatomico presente nelle opere dantesche, tra descrizioni di patologie, conoscenze anatomiche e fisiologiche. Attraverso l’analisi di passaggi emblematici della Commedia e del quarto trattato del Convivio, si evidenzia come Dante abbia saputo asservire il sapere scientifico a fini poetici e filosofici, in particolare, elaborando una teoria fisiologica e fisiognomica della “nobiltà” del tutto originale e impensabile senza un’effettiva competenza teorica in ambito medico e filosofico. La tesi si conclude mettendo in evidenza la difficoltà nell’inquadrare Dante come “sapiente”: egli non fu mai un medico né un filosofo di professione, ma la sua padronanza in ambito medico e filosofico – acquisita da autodidatta e attraverso probabili frequentazioni con gli ambienti accademici (come le Facoltà di “Arti e Medicina” a Bologna) e membri appartenenti alla corporazione fiorentina dei Medici e Speziali – risulta notevole, come dimostrano diversi esempi contenuti nelle sue opere.
Dante tra filosofia e medicina
CAMPANARO, ROBERTA
2023/2024
Abstract
La tesi “Dante tra filosofia e medicina” vuole esplorare il complesso intreccio tra medicina e filosofia nell’opera di Dante Alighieri, con un approccio multidisciplinare che abbraccia storia della medicina e della filosofia, filologia e critica letteraria. L’obiettivo è duplice: da un lato, ricostruire almeno nei suoi punti fondamentali il contesto storico-culturale della formazione dantesca, con particolare attenzione ai legami tra medicina e filosofia; dall’altro, analizzare come le conoscenze mediche abbiano influenzato la produzione letteraria del poeta, contribuendo alla sua visione filosofica dell’uomo. Il primo capitolo parte con una breve riflessione sulla presenza ricorrente del lucco rosso nell’iconografia dantesca, per poi approfondire l’appartenenza del poeta all’Arte dei Medici e degli Speziali. Il secondo capitolo esplora il ruolo dello Studium di Bologna nella formazione del poeta, approfondendo l’influsso di figure come Taddeo Alderotti e i suoi discepoli, nonché l’integrazione tra insegnamento medico e filosofico nel curriculum accademico del tempo. Il terzo capitolo si concentra sul lessico medico-anatomico presente nelle opere dantesche, tra descrizioni di patologie, conoscenze anatomiche e fisiologiche. Attraverso l’analisi di passaggi emblematici della Commedia e del quarto trattato del Convivio, si evidenzia come Dante abbia saputo asservire il sapere scientifico a fini poetici e filosofici, in particolare, elaborando una teoria fisiologica e fisiognomica della “nobiltà” del tutto originale e impensabile senza un’effettiva competenza teorica in ambito medico e filosofico. La tesi si conclude mettendo in evidenza la difficoltà nell’inquadrare Dante come “sapiente”: egli non fu mai un medico né un filosofo di professione, ma la sua padronanza in ambito medico e filosofico – acquisita da autodidatta e attraverso probabili frequentazioni con gli ambienti accademici (come le Facoltà di “Arti e Medicina” a Bologna) e membri appartenenti alla corporazione fiorentina dei Medici e Speziali – risulta notevole, come dimostrano diversi esempi contenuti nelle sue opere.File | Dimensione | Formato | |
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