The North-Eastern Sicilian dialects and some Calabrian dialects show a colloquial series of indefinite pronouns which is formed by the interrogative pronouns with the verb 'to be' (e.g. 'cu=è', 'unn=è', 'zocch=è'). This study takes into consideration the given series, new to the scientific literature, starting from a hypothesis of a Greek-Romance linguistic contact. The initial Romance data come from the Messinese dialect, spoken by the author, and from previous bibliographical sources with the addition of an initial research phase by means of a questionnaire. The work of Gerhard Rohlfs has provided the data for the Calabrian Greek grammar. This study takes place in a typological framework and refers to the indefinites' semantic map proposed by Haspelmath (1997). After the analysis of each language's synchronic status, the contact hypothesis will be abandoned in favour of a different diachrony: the new starting point being a particular kind of interrogative sentence in a process parallel to that of Japanese and Korean (Whitman and Kinuhata 2011). The 'zocchè' indefinite for 'thing' will receive a new explanation based on the results of this same study. Another part of this work inspects the semantic expansions of the locative pronoun 'unnè' whose modal and aspectual values receive here a first attempt of theoretic explanation. The first section explores the adverbial epistemic/evidential function of 'unnè' and describes the German word 'etwa', the Dutch word 'ergens' and the Ancient Greek word 'pou' for the sake of comparison. The second section analyses the use of 'unnè chi' as a prospective/avertive adverb in its synchrony and diachrony. The last section examines the apprehensive value of 'unnè mi' suggesting its integration into the grammaticalization chain proposed by Lichtenberk (1995) but with a different path.

I dialetti siciliani nord-orientali e alcuni dialetti calabresi presentano una serie di pronomi indefiniti d'uso colloquiale formata a partire dai pronomi interrogativi e dal verbo 'essere' (ess. 'cu=è', 'unn=è', 'zocch=è'). Questo studio prende in esame la suddetta serie, nuova alla letteratura specialistica, a partire da un'ipotesi di calco dall'italogreco. I dati romanzi iniziali sono forniti dal messinese parlato dall'autore a cui si aggiungono fonti dalla bibliografia preesistente e una prima fase di ricerca tramite questionario. Per i dati del grecanico si è fatto affidamento ad alcune opere di Gerhard Rohlfs. L'argomento è trattato nella cornice della tipologia linguistica, facendo particolare riferimento alla mappa semantica dei pronomi indefiniti di Haspelmath (1997). A seguito dell'analisi sincronica di ciascuna lingua si presentano le ragioni di un allontanamento dall'ipotesi di contatto e di una diacronia da frasi interrogative parallela a quanto avviene in giapponese e coreano (Whitman e Kinuhata 2011). La diacronia della forma 'zocchè', come indefinito per 'cosa', è oggetto di una nuova interpretazione sulla base di quanto ottenuto in questo stesso studio. Una ulteriore parte del lavoro indaga le espansioni semantiche del pronome locativo 'unnè' i cui valori modali e aspettuali ricevono qui un primo tentativo di giustificazione teorica. La prima sezione è dedicata alla funzione di avverbio epistemico/evidenziale di 'unnè' e a una descrizione a fini comparativi del tedesco 'etwa', dell'olandese 'ergens' e del greco antico 'pou'. La seconda sezione è dedicata all'analisi sincronica del valore prospettivo/avertivo di 'unnè chi' e alla sua possibile diacronia. L'ultima sezione esamina il valore apprensivo di 'unnè mi' suggerendo un inserimento nella catena di grammaticalizzazione proposta da Lichtenberk (1995) e al contempo un ribaltamento di quest'ultima.

Indefiniti-interrogativi in Sicilia Nord-Orientale: materia romanza, spirito sotto inchiesta

STOPO, GIORGIO
2023/2024

Abstract

I dialetti siciliani nord-orientali e alcuni dialetti calabresi presentano una serie di pronomi indefiniti d'uso colloquiale formata a partire dai pronomi interrogativi e dal verbo 'essere' (ess. 'cu=è', 'unn=è', 'zocch=è'). Questo studio prende in esame la suddetta serie, nuova alla letteratura specialistica, a partire da un'ipotesi di calco dall'italogreco. I dati romanzi iniziali sono forniti dal messinese parlato dall'autore a cui si aggiungono fonti dalla bibliografia preesistente e una prima fase di ricerca tramite questionario. Per i dati del grecanico si è fatto affidamento ad alcune opere di Gerhard Rohlfs. L'argomento è trattato nella cornice della tipologia linguistica, facendo particolare riferimento alla mappa semantica dei pronomi indefiniti di Haspelmath (1997). A seguito dell'analisi sincronica di ciascuna lingua si presentano le ragioni di un allontanamento dall'ipotesi di contatto e di una diacronia da frasi interrogative parallela a quanto avviene in giapponese e coreano (Whitman e Kinuhata 2011). La diacronia della forma 'zocchè', come indefinito per 'cosa', è oggetto di una nuova interpretazione sulla base di quanto ottenuto in questo stesso studio. Una ulteriore parte del lavoro indaga le espansioni semantiche del pronome locativo 'unnè' i cui valori modali e aspettuali ricevono qui un primo tentativo di giustificazione teorica. La prima sezione è dedicata alla funzione di avverbio epistemico/evidenziale di 'unnè' e a una descrizione a fini comparativi del tedesco 'etwa', dell'olandese 'ergens' e del greco antico 'pou'. La seconda sezione è dedicata all'analisi sincronica del valore prospettivo/avertivo di 'unnè chi' e alla sua possibile diacronia. L'ultima sezione esamina il valore apprensivo di 'unnè mi' suggerendo un inserimento nella catena di grammaticalizzazione proposta da Lichtenberk (1995) e al contempo un ribaltamento di quest'ultima.
Indefinites-interrogatives in North-Eastern Sicily: Romance material, spirit under investigation
The North-Eastern Sicilian dialects and some Calabrian dialects show a colloquial series of indefinite pronouns which is formed by the interrogative pronouns with the verb 'to be' (e.g. 'cu=è', 'unn=è', 'zocch=è'). This study takes into consideration the given series, new to the scientific literature, starting from a hypothesis of a Greek-Romance linguistic contact. The initial Romance data come from the Messinese dialect, spoken by the author, and from previous bibliographical sources with the addition of an initial research phase by means of a questionnaire. The work of Gerhard Rohlfs has provided the data for the Calabrian Greek grammar. This study takes place in a typological framework and refers to the indefinites' semantic map proposed by Haspelmath (1997). After the analysis of each language's synchronic status, the contact hypothesis will be abandoned in favour of a different diachrony: the new starting point being a particular kind of interrogative sentence in a process parallel to that of Japanese and Korean (Whitman and Kinuhata 2011). The 'zocchè' indefinite for 'thing' will receive a new explanation based on the results of this same study. Another part of this work inspects the semantic expansions of the locative pronoun 'unnè' whose modal and aspectual values receive here a first attempt of theoretic explanation. The first section explores the adverbial epistemic/evidential function of 'unnè' and describes the German word 'etwa', the Dutch word 'ergens' and the Ancient Greek word 'pou' for the sake of comparison. The second section analyses the use of 'unnè chi' as a prospective/avertive adverb in its synchrony and diachrony. The last section examines the apprehensive value of 'unnè mi' suggesting its integration into the grammaticalization chain proposed by Lichtenberk (1995) but with a different path.
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Descrizione: Tesi di laurea magistrale in Scienze linguistiche. Candidato: Giorgio Stopo. Relatore: Davide Ricca.
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